caro Tiberio ( ... e non AHI AHI TIBERIO!),
Guerre sempre piu' sanguinose per accaparrarsi le fonti energetiche ed un futuro di disoccupazione in Occidente, conseguente ad un sempre piu' massiccio abbassamento del costo del lavoro, sono forse evitabili con piccole CORREZIONI all'interno di QUESTO mercato globale?
C'è un prezzo, domanda e offerta che giustifichino la morte per fame di una buona parte del Pianeta? ... o bastano piccole correzioni?
... senza preconcetti, eccoti il contenuto di alcune mie letture e considerazioni:
Negli States un aumento di un punto percentuale del tasso di disoccupazione comporta la crescita del 6,7% degli omicidi, del 3,4% dei crimini violenti e del 2,4% dei reati contro il patrimonio.
La disoccupazione nel periodo esaminato ('90-'92: Mary Mervae and Richard Fowles - Effect of Diminisched Economic Opportunities - Economic Policy Institute - Wash.D.C.) è balzata per effetto del re-enginering aziendale e non per la crisi economica dal 5,5% al 7,5% nelle 30 grandi aree urbane esaminate. Dichiara George Dismukes, condannato a 16 anni di reclusione:
" Noi carcerati siamo la vergogna del nostro Paese. Ma il vero crimine è la vostra follia. Milioni di persone, in questa terra, sono sprecate, inutili. La societa' non sa come utilizzarle ... E io dico a voi che siete rispettabili e vi sentite sfidati: State attenti ... siamo in tanti e il nostro costo aumenta velocemente. Costruire prigioni piu' grandi e migliori non avvia la soluzione delle ragioni che provocano i problemi e la follia. Si gridera' solo piu' forte e le conseguenze per tutti, quando verranno, saranno terribili".
capelli_
All'alba del terzo millennio la civilta' umana si trova in bilico tra due mondi diversi: uno utopico e pieno di promesse, l'altro distopico e denso di pericoli.
Alternative?
1) I GUADAGNI DI PRODUTTIVITA' risultanti dall'introduzione di nuove tecnologie time-and-laborsaving dovranno essere suddivisi tra milioni di lavoratori; i drastici progressi della produttivita' dovranno essere compensati dalla riduzione delle ore lavorate e da un costante aumento di salari e stipendi, in modo da garantire un'equa distribuzione dei frutti del progresso tecnologico (... questo lo pensano non solo economisti del calibro di un J. Rifkin, ma anche l'ex vice presidente della Banca Mondiale Joseph E. Stiglitz., incarico lasciato per protesta contro la gestione fallimentare della Banca nelle passate crisi asiatiche. Nel 2001 Stieglitz ha vinto il Nobel per l'economia: non è dunque l'ultimo arrivato!)
2) La contrazione dell'occupazione nel mondo occidentale e la riduzione della spesa pubblica renderanno necessaria una maggiore attenzione al TERZO SETTORE, quello dell'economia del non-mercato, la cosiddetta ECONOMIA SOCIALE ....
... siamo solo all'inizio di un serio dibattito e ti lascio volentieri la tastiera, affinchè il nostro dialogo sia almeno chiarificatore per tutti coloro che vorranno contribuirvi.
... non si vincono premi nè ci saranno vincitori: se si perde la grande opportunita' di un cambiamento RADICALE, non si manterra' di certo il nostro attuale benessere, insanguinato dalla poverta' del resto dell'umanita'!
un abbraccio sincero, Tiberio
ed un augurio di maggior serenita'
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