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21-09-2005, 00.58.06 | #56 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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Re: Ma fatemi il piacere!!!!!
Citazione:
... a vent'anni ho marciato in piazza contro la dittatura comunista dell'impero sovietico che ricordo, chiamavo capital-marxista, ossia capitalismo di stato. Avevo gia' letto " Arcipelago Gulag" e "una giornata di Ivan Denisovic" di Solgenitsin. Ricordo che i compagni del giornale "Il Manifesto" furono espulsi dal PCI per le loro critiche all'impero sovietico. ... se Troskji è stato ucciso da Stalin e se è vero come è vero che tanti di quei perseguitati negli orrendi gulag erano comunisti dissenzienti, rispettiamo la loro memoria di idea comunitaria non totalitaria. Riconosciamo altresì che il sindacalismo comunista italiano ha strappato, con lotte democratiche, i diritti di cui godono anche i lavoratori anticomunisti. I delitti di Stalin, alleato degli Usa nella seconda guerra mondiale e partecipante al trattato di Yalta, furono fatti conoscere al mondo dal capo del PCUS Nikita Kruscev e la glasnost di Gorbaciov, non sostenuta dagli Usa che gli preferirono Eltsin, avrebbe potuto avere esisti ben diversi dall'attuale collasso economico in cui solo una minoranza in odor di mafia si è arricchita a discapito di un popolo allo stremo. Come il cristianesimo è tutt'altra cosa rispetto alle persecizioni antigiudaiche (i progrom hitleriani ne furono la scientifica prosecuzione) o all'Inquisizione ... così il liberismo non puo' essere accusato, come idea o ideologia, dei massacri compiuti dai contras in Nicaragua o delle torture di Pinochet o di regimi dittatoriali sparsi per il mondo e nati da contributi della Cia (da Al Queida in funzione antisovietica in Afganisthan a Saddam in funzione antiislamica nella guerra contro l'Iran - 1 milione di morti dimenticati! - fino alle sanguinarie dittature centro-africane nate e sostenute dall'Occidente)... così la filosofia economica di Marx , aggiornata da profondi dibattiti di filosofi marxisti e post-marxisti non puo' esser liquidata dalla Storia del PCUS. il problema dello sfruttamento dei detentori mondiali del capitale (dalle lobbies degli armamenti a quelle petrolifere americano-saudite) è ancora all'ordine del giorno ed anche una persona del carisma di Giovanni Paolo II, ne era consapevole, per non parlare di quanto il tradizionalista Solgenitsin ha scritto sulla societa' americana. Un mondo equo e solidale che risolva i problemi di 2/3 dell'umanita' privi di acqua e di sostentamento è un'utopia ( nel senso che gli dava M.L.King - ... ricordate "I have a dream"?), un'utopia possibile che ci sentiamo di sostenere in nome di un'idea comunitaria democratica e non-violenta. L'importante nel dibattito sulla via migliore per costruire un mondo equo-sostenibile è non buttarci in faccia i morti nè fare del passato un muro contro l'avvenire. Solo allora i morti non saranno di nuovo ammazzati! RICORDALI SENZA USARLI: è il modo migliore per non cadere nel comune, insanguinato passato, che il nuovo Impero vittorioso perpetua, con la logica della sua guerra preventiva. Se sara' l'amore e la purezza dei nostri cuori a guidarci, il mondo potra' essere migliore, qualunque sistema troveremo per risolvere i problemi della nostra comune umanita'! un abbraccio! |
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27-09-2005, 20.58.35 | #60 |
Ospite
Data registrazione: 20-06-2005
Messaggi: 29
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AHI AHI OIZIRBAF siamo alle solite! Criticare le tesi liberali è cosa arcilegittima, per carità: ma perché chi lo fa non resiste (quasi mai) alla tentazione di salire in cattedra e dare lezione di moralità agli altri? Scrivi che a te interessa capire come liberare 2/3 dell’umanità dalla fame (sottinteso = io me ne frego e a me interessa solo di come sto bene io). Tu hai visto i bambini con la pancia gonfia morire sotto i tuoi occhi. Ma perché, secondo te io di notte studio il modo migliore per farli morire prima, non è vero? Ma non ti viene il dubbio che potrei avere anch’io a cuore quelle sofferenze e quelle morti, ma che tuttavia sia convinto che i rimedi che proponi siano solo inutili e dannosi ed anzi peggiorerebbero la situazione? E poi: ma perché devi pensare che solo perché sono un liberale devo essere per forza a favore ‘di Silvio’ (cito le tue parole?). In un vero sistema liberale un Silvio Berlusconi: 1) non sarebbe mai diventato un centro di poteri economico-politici di tal fatta. 2) Non sarebbe mai diventato presidente del consiglio. 3) Sarebbe stato giudicato nei suoi processi in piena libertà e senza pressioni parlamentari e governative. Mi ‘dai da leggere’ dei libri sottintendendo (ma qui la mia è un’illazione, forse sono troppo maligno ) che il mio problema sia la mancata conoscenza di letture alternative. Be’, attualmente sto leggendo Impero / Il nuovo ordine della globalizzazione di Michael Hardt ed Antonio Negri che impostano il loro lavoro basandosi su una prospettiva marxista. E comunque in materia economica ho letto autori anche critici nei confronti del libero mercato, come Oskar Lange, Frank Hahn (Riflessioni sulla mano invisibile), Jànos Kornai (Un modello descrittivo del processo di pianificazione). Di questi ultimi ho spesso condiviso i giudizi negativi nei confronti della società economica occidentale. Il nostro è un sistema economico ingiusto, lontano mille anni-luce dalle condizioni ideali che garantirebbero la ‘concorrenza perfetta’, ovvero la condizione base per assicurare le pari opportunità per tutti gli attori economici; un sistema in cui la valutazione economica dei beni prescinde colpevolmente da valutazioni di tipo etico; che impone un darwinismo sociale che fa a pugni con ogni criterio di solidarietà; che spesso premia i comportamenti meno nobili dell’uomo. Il problema di questi Autori, però, è che quando passano dalla parte (giustamente) critica a quella propositiva, si fanno molto meno convincenti: e questo perché non ci sono delle alternative che siano concretamente realizzabili, ma solo buoni propositi. Anch’io – come te – non esiterei un attimo a barattare il nostro mondo, così pieno di contraddizioni ed ingiustizie, con una società più giusta. Ma il punto è che questa alternativa non esiste: volenti o nolenti ci dobbiamo tenere quel che passa il convento e, anzi, quel che ci passa lo dobbiamo anche proteggere, perché le varianti economiche tese a snaturare il libero mercato non farebbero che peggiorare – e di molto – la situazione. Purtroppo, le leggi economiche sono oggettive, non guardano in faccia a nessuno e non possono essere snaturate neanche in nome dell’obiettivo più nobile di questo mondo. Chi vuole farlo è come se un giorno si svegliasse e annunciasse: “Signori, per risolvere questo e quest’altro problema, dovremmo provare a modificare la legge di gravità”. La storia economica ci insegna una lezione che troppo spesso dimentichiamo: e cioè che ogni volta che il meccanismo di libero mercato è stato alterato, gli effetti sull’economia sono stati non solo negativi, ma addirittura disastrosi. E in quei paesi in cui ciò è successo le conseguenze di tali effetti negativi si sono protratti non per anni ma per intere generazioni! Diverso è il discorso teso ad introdurre delle correzioni nei confronti degli aspetti più deteriori del capitalismo: tali correzioni devono avvenire all’interno del mercato e non possono alterare il libero rapporto che lega prezzo, domanda e offerta.
Tiberio P.S. Ma perché non ci illustri tu – ovviamente per sommi capi – il contenuto di quei libri? Potrei fare lo stesso con le mie letture e potremmo scambiarci le nostre esperienze. |