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14-12-2006, 06.27.34 | #1 |
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teonomasiologia
Teonomasiologia è 'studio comparato dei nomi degli dèi'. Una cosa nuova. Ne parlo da lunedì in pagina generale di questo sito Riflessioni Teonomasiologia
In che cosa sta la novità? Sembra ancora incredibile, a me, dopo otto anni -che compirò a fine 2006- passati a riflettere a tempo pieno sulla parola Antares, che nessuno se ne sia ancora accorto: Antares era il nome di un dio ed i nomi degli dèi stanno alle parole comuni come i baobab stanno all'insalata. Sono vegetali entrambi, ma quanti raccolti di insalata può vedere un baobab nella sua vita? La novità è tutta qua. Le conseguenze sono plurime: bisogna usare questi baobab speciali per studiare le cose antiche. Una seconda riflessione è specificamente sociologica. Il pensiero umano non è libero di muoversi a 360 gradi, ma tende a ripercorrere le stesse strade; come un cinghiale apre un sentiero nel folto del sottobosco e poi gli altri cinghiali lo ripercorrono così fa il pensiero umano. Un esempio: Virgilio viene studiato a scuola da 2000 anni ed insegnato come poeta romano. Era un sacerdote etrusco, consapevole di esserlo, capace di scrivere col rispetto per i Romani vincitori ma, contemporaneamente, col rispetto al suo dio, Saturno, massima divinità etrusca. Chiamo ideologia quella cosa che fa ripetere come vera la falsità 'Virgilio romano'. L'ideologia, come ci ha insegnato Karl Mannehim, non è solo un punto di vista parziale e falso della realtà che muove il pensiero politico. E' anche una forma mentis che permea il ricercatore 'scientifico' nei fatti umani. In questa società italiana la sociologia non ha libero diritto di circolazione dal 1968, quando ha cozzato contro il pensiero dominante ed ha perduto. Questo è il fatto politico [conseguenze? A Parigi una libreria è piena di libri di sociologia, in Italia è quasi vuota] . La sociologia della protostoria non è ancora in rubrica perchè nessuno ha ancora osservato i nomi degli dèi come microsocietà antiche sopravvissute perchè parole plurimillenarie. ISH TAR ha più di 4000 anni; AN TAR ISH è un fossile di ISH TAR che perdura viva nella parola isterismo. |
20-12-2006, 07.50.50 | #4 |
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Riferimento: teonomasiologia
Il primo vocabolo latino che il dizionario Calonghi dà per riflessione è repercussio, che possiamo tradurre in italiano col più aderente 'ripercussione'.
Ad una parola data come percussione duplica un'altra come ripercussione. La mia passione è l'etimologia che sviluppo come onomasiologia, cioè come comparazione di tutti i termini dello stesso significato di un termine dato come percussore. Ho scritto nell'area di discussione -8- dei forum di Riflessioni, quella postergata finale dove si riflette sulle pagine del sito, che la riflessione nella mente di ognuno di noi è un po' come l'effetto di un raggio di luce in un prisma dove l'input si ripercuote con un effetto poliedrico - Riflessione. Linguisticamente accade che l'input -parola percussore- è una carota temporale polisemica e la ripercussione richiama altre parole polisemiche, più o meno sinonimi della prima che il sema, cioè il significato portato da ogni parola, dilata come la luce del sole genera l'arcobaleno tra le gocce di pioggia. La parola TEONOMASIOLOGIA è nuova e di per sè non genera nessuna ripercussione. Mette il lettore nella condizione di dover documentarsi e, magari, lo perde nei meandri delle novità connesse. Perciò ne propongo un'altra: MENTE. Mente, italiana, viene da 'mente' latina, ablativo di mens, mentis. 'Mente' latina viene, secondo me, da MEN TE sumera, lettura di TE MEN. Temen, in greco, è 'pietra angolare di un tempio' il luogo dove il dio (< deus < TE US) manifesta se stesso come TE MEN che riflette MEN TE. Questa è la 'mia' prima riflessione importante. Che cosa ne pensate? |
02-01-2007, 17.08.13 | #6 |
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Riferimento: teonomasiologia
Tant'è che usavo come avatar una stella + uno scorpione
No, veramente, io ho passato l'intera estate a scervellarmi su questo simbolo, senza saperne il perchè provavo una fortissima ossessione nei suoi confronti, ed ora tu mi dici che ci sono studi su studi su quella stella che mi ha tirato pazzo? Io sono sconcertato. A ulteriore conferma del mio interesse linko due pagine del mio blog: 1 e 2.. Ultima modifica di sisrahtac : 02-01-2007 alle ore 17.23.06. |
03-01-2007, 08.52.03 | #8 |
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Riferimento: teonomasiologia
Caro Catharsis,
ho mandato ad Ivo il mio inedito Apuleio gnostico, un'idea che mi è venuta leggendoti. Traggo dal tuo aforisma -perdonate le mie inadeguatezze, io perdonerò le vostre- uno stimolo a riflettere insieme. E' stato scelto molto bene per una riflessione in Internet, un sistema di comunicazione che suscita subito reazioni di rigetto, di critica, prima che adattamenti di comprensione e di dialogo. Ho notato che sai ascoltare. Io sto ancora imparando ad ascoltare in Internet. Ho ascoltato molto leggendo, dotato della TO, teonomasiologia. Mi è capitato di leggere libri e libri per ricavarne una sola parola utile. Utile per che cosa? Per scegliere i pezzi pregiati, quelle parole rimaste intatte nei millenni, i nomi degli dèi, appunto. Perchè tanto interesse? Perchè il passare del tempo muta le idee degli uomini, ma lascia intatti i nomi degli dèi. Sono queste parole speciali, capaci di farci vedere il pensiero antico com'era prima dell'alterazione del tempo. In questa ricerca cominciavo a dubitare di riuscir a convincere i miei contemporanei che si può usare la TO come telescopio temporale capace di correggere l'ideologia ( = alterazione del tempo) quando il teonimo Saturno mi ha mostrato il genio di Virgilio, Maro, ovvero MA RU, sacerdote etrusco, capace di scrivere per i Romani, capace di sfotterli e rimanere nella memoria collettiva come 'poeta romano'. Che ingegno meraviglioso! (leggi www.tellusfolio.it /critica della cultura / viaggi, da maggio 2006. Sono stato al convegno di Pinerolo dell'ottobre 2003 a raccontare "L'orientamento sumero del Cielo di Virgilio". Il mio amico Beppe Brunod, un iconologo -dico io- ma lui non vuole così, mi ha scritto giorni fa che ha ricevuto lui il compito di curare gli Atti. E mi ha passato stamattina il nome di un sito (atopon) che indagherò perchè sembra che esalti il mio maestro, Giovanni Semerano. Un linguista con i fiocchi! Con lui ho intrattenuto una corrispondenza, dalla quale ho capito che lui è un onomasiologo, uno studioso dei nomi in tutte le lingue -questo è l'argomento dl suo capolavoro "Le origini della cultura europea"- mentre io sono un teonomasiologo. Lui mi sciveva che sono più bravo di lui in questo. Ovvero, lui ha esplorato l'oceano di tutte le parole per confrontarle con l'accadico. Io esploro il mare dei nomi degli dèi per confrontare il sumero-accado con il latino, e, lateralmente, con altre lingue. Il filo esatto, secondo me, è: sumero/accado > latino (e altre lingue europee) > italiano. La parola più pregiata? ME > me > me. Sospendo per non tediare. |