Diciamo che provando venti milioni di aggregazioni diverse trovi la combinazione più vicina alla tua idea "platonica", tanto per richiamarci al discorso..

Per fare un bel disegno, dovrai prima fare la brutta.

Che sia solo una questione estetica?

Cmq il mio dio è più bello del tuo, ecco...

sino a che vivi nel "mondo degli archetipi" (o mondo delle idee)
kabbalisticamente una delle sette parti (un caso?) del mondo "astrale" la vedi così.
ma occorre andare oltre

Ciao salvatoreR
Dio non cambia, ma cambia il concetto che l’uomo se ne fa, e muta man mano che lui stesso progredisce nella scala dell’evoluzione.
È vero ciò che dici, ma il punto resta chi è Dio in base all’uso che ne facciamo.

Certamente se ognuno trovasse il padre creatore (È difficile opera trovare il padre e creatore di questo universo visibile; quando poi l’hai trovato, è impossibile parlarne ad altri.) che auspica Platone forse non ci sarebbe nemmeno l’uso di Dio per far crescere l’io.

"Dio mio, Dio tuo, Dio suo...
In nome di Dio...
Ma chi è Dio?"



Carisimo fmoo 1949,
ho la risposta definitiva alla tua domanda, e questa consiste nel comunicarti che hai fatto la domanda sbagliata.
Sempre che sia ( ma questa sarebbe una ulteriore domanda ), Dio non è né un Chi, né un Cosa; per dirla nel modo più semplice possibile, Egli non è un oggetto fra altri oggetti, neppure l'Oggetto Supremo, giacchè se lo fosse, necessiterebbe di almeno un Soggetto, ed in questo caso non ci sarrebbe un solo Dio ma già ce ne sarebbero due, nessuno dei quali potrebbe però essere Dio, che per definizione è UNO.
Saluti

Ciao H20
Grazie per la spiegazione, mi mancava il concetto di Dio.
Il Chi da me adoperato sottende all’uso strumentale di una “figura” resa oggetto da soggetti (gli ego) che per proprie necessità ne fanno emblema per occultare loro mire o incapacità. Io mi limitavo a questo.

Lascio a te comunque le acute disquisizioni sull’Egli, sull’UNO, sull’Assoluto; e sull’annichilire della mente affinché possa concepire l’essenza andando oltre la sostanza.
Saluti

Ed io, caro Francesco, mi sono limitato a fare un uso corretto del linguaggio, della logica, e delle rispettive regole di inferenza. Se ne ho fatto un cattivo uso - ma questo mi pare difficile da dimostrare - ti pregherei di segnalarmelo.
Comunque, un conto sono le intenzioni di chi produce atti linguistici, altro conto sono gli atti linguistici in sé. Nella risposta alla tua domanda, comunque, non ho detto nulla di originale, basta leggere la migliore telogia occidentale, per non parlare di Shankara dei Veda...
Dunque, sempre che condividiamo lo stesso uso delle parole, forse sarebbe meglio che tu riformulassi la tua domanda iniziale, così da renderne meno ambiguo il contenuto.
Grazie per la tua attenzione

Se ben capisco la domanda iniziale non chiede una definizione in senso assoluto dell’Assoluto (anche se il brano riportato da Umberto è più che esauriente), ma vorrebbe sottolineare che ognuno si fa un’idea di cosa sarebbe dio e che cosa vorrebbe questo dio. Sono i “giochi” (che tanto giochi purtroppo non sono) del potere dietro a dio mio, dio tuo, dio suo e peggio ancora il nostro dio e il vostro dio e il loro dio. E vai a dimostrare quale dio è più forte; dio che ti obbliga di indossare un burka e/o ti permette di fare il kamikaze e/o ti da il diritto alle divisioni in caste quando neanche hai capito cosa significa evoluzione umana o ti chiede un matrimonio in chiesa e ti chiede di andare nelle terre lontane per diffondere con le armi le “verità” essenziali sull’amore e altruismo o quel dio che ti vede in qualsiasi momento della tua intimità ed in qualsiasi pensiero poco “pulito” e anche che ti promette la felicità eterna se fai il “buono” ma che ti punisce se fai il “cattivo”.
Regole e lotte di potere e di sopravvivenza. Quel dio è morte tua vita mia.
Ed a pensare che siamo nel 21-esimo secolo d.c……

Caro Edali, le tue considerazioni sono condivisibili, tuttavia, mi pare, pochissimo attinenti al tema trattato. Già dal primo primo intervento, il mio intento è stato solo quello di chiarire e circoscrivere. A parlare di tutto a proposito di tutto, si finisce a parlare di niente a proposito di niente.
Grazie per la tua attenzione

Carissimo H2O non ti devi risentire. Pure tu hai dato una bella definizione di Dio e la trovo molto sentita.
Non volevo parlare di niente anche se a volte può essere molto rilassante . Purtroppo nel nome di dio la gente ammazza e si fa ammazzare.

Ciao edali,
È esattamente in questi termini (magari non così articolati) che intendevo proporre l’argomento.
Spero non ti dispiaccia se approfitto di alcune tue frasi.