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07-04-2006, 11.00.28 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Ma si dai…la bella giornata di oggi mi fa sentire molto spirituale e poco filosofico quindi intervengo qui…
Conosci te stesso!...vorrei comprendere. Se mi sveglio una mattina con il pallino di conoscere me stesso penso che questa mia “voglia” derivi da un qualcosa...vero? Oppure mi pongo tale scopo solo perché è di moda e lo leggo da qualche parte?...non penso! Il “conosci te stesso” porta inevitabilmente a dei cambiamenti interiori e successivamente esteriori, nei rapporti con gli altri, nella visione della vita e quindi, se mi pongo onestamente e coerentemente questo obbiettivo, significa che nella mia vita dovevo cambiare qualcosa. Siccome illuminati si diventa e non si nasce (Cristo a parte) inizio questo lungo e faticoso percorso. Un percorso fatto di esperienze ovverosia io posso comprendermi solo attraverso le esperienze…vivendo la vita. Ecco… la mia domanda è questa… Se io avessi bisogno di affrontare esperienze negative per comprendermi, che succederebbe? Se io dovessi vivere momenti negativi che potrebbero influenzare negativamente anche altre persone…nel percorso del “conosci te stesso” sono ammesse ed accettate tranquillamente, oppure devo cercare di evitarle con tutte le mie forze? E’ lecito agir male in virtù del conoscersi? Grazie. |
07-04-2006, 11.05.40 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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la tua risposta quale è?
un equilibrio dinamico come lo si raggiunge? a volte servono "estremi" no? e poi cosa intendi per negativo? in quel momento quell'esperienza può essere "positiva" al contrario per te. ciao |
09-04-2006, 10.53.10 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2006
Messaggi: 169
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Citazione:
secondo me èun contro senso: mi rifaccio a un teologo (di cui non mi ricordo il nome ) che diceva che noi acquistiamo significato in relazione agli altri, lui lo chaima relazione "Io-Tu", ma è "naturale" prendersi cura degli altri, anziche agire in modo negativo. Conosci l'esistenzialismo? Loro dicono che c'è un modo "autentico" di vivere, orientato verso gli altri e la reciproca cura; poi c'è un modo "inautentico" di vivere orientato verso le cose, le cose concrete, la ricerca del successo.... forse è questo il modo di agire a cui ti riferisci, ma è comunque un modo "inautentico" di vivere e non porta alla conoscenza di sè, anzi ci si allontana da sè. ciao |
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