ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
05-04-2006, 12.38.49 | #5 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
|
Una pulce che sta bene solo in certe orecchie
Un mio globulo bianco vede dei virus e chiamando a raccolta i suoi concittadini:
" E' una chiara invasione, questo è il nostro territorio, uccidiamoli " oppure "Nostro Dio Uno tramite uno dei suoi profeti Sinapsi ci dice che questo è male! Via con la crociata o con la guerra santa!" oppure "Compare globulo, hai visto quanti di quei brutti ceffi virus che vengono dalle terre oltre confine, extracorporei li chiamano.. quando arrivano mangiano le nostre risorse, violentano le nostre cellule e poi hanno un'altro Dio... alcuni arrivano qui e adorano Alessiob.. erano suoi sudditi" E io Dio Uno di questa creazione quasi non so niente... però c'è una cellulina chiamata alessiob che ogni tanto se la prende con me.... chissà se io imparassi a conoscere tutto quello che c'è nel mio Regno qualc'Un'altro conoscerebbe me.... chissà... pulce dai torniamo a casa... saluta... |
05-04-2006, 13.05.08 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
|
Re: Una pulce che sta bene solo in certe orecchie
Citazione:
In effetti il corpo si difende dalle infezioni quando non è in armonia, quando si crea un disquilibrio... Mancanza di equilibrio uguale a malattia.... Quindi l'umanità è molto malata... Il piccolo come nel grande, il grande come nel piccolo, Dio ci conosce uno per uno, noi non siamo le cellule del corpo di Dio che si combattono fra di loro, anche se mi è piaciuto molto il paragone Il virus cattivo da combattere, scusa, da dove viene??? E poi il gioco guerra non vale perchè comunque si perde sempre con la morte.... qualcosa non quadra perchè non vince mai nessuno... |
|
05-04-2006, 13.14.13 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
|
più che del virus tratterei del "tumore"
dove è dimostrato come sia creato dalle stesse cellule che a loro volta possono "curarlo"... indi...ego e IO sono insite in ognuno. e se non equilibrati e vissuti all'estremo possono portare anche fisicamente a conseguenze di questo stampo ciao |
05-04-2006, 16.38.54 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
|
Guerre e religioni.
La domanda ora è: Perchè DIO ha creato l'uomo affinchè egli si facesse la guerra? ------------------------------------------------------ la risposta è: La Volontà del Padre è il Piano divino per l’evoluzione. “L’essere umano ha in sé la capacità e la virtualità di essere un Dio e un Demonio, un santo e un assassino,un saggio e un ignorante, a lui la direzione e la scelta, a lui la liberazione dal conflitto, dalla sofferenza e dal dolore: è un suo imperativo categorico comprendersi, trasformarsi, trascendersi.” Commento: “Le guerre “ci sono sempre state e sempre ci saranno. Finché l’uomo sarà uomo. È l’animalità egoista che prevalere in lui. Oggi, sul nostro pianeta si è tutti mescolati, il saggio con lo sprovveduto, il santo e il delinquente, l’eroe e il vile, il genio e l’idiota. E l’evoluzione si attua tra gl’inevitabili contrasti. Per arrivare a comprendere, l’uomo deve compiere il travaglio del dolore, nel mondo illusorio della separatività. Attraverso l’esperienza, spesso dolorosa, egli forma la propria coscienza, nel crogiolo del dolore. Il male è in tal modo un fattore di evoluzione individuale. La vita è una commedia nel senso che ciascuno dove recitare la parte che gli è assegnata per la propria evoluzione. PS: “ Finché i buoni saranno deboli ed i forti non saranno buoni, il male non cesserà di prevalere. (psicosintesi). |
05-04-2006, 16.56.00 | #9 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
|
Eraclito di Efeso
La guerra ("Polemos è signore di tutte le cose") tra gli opposti non è espressione di ingiustizia, come ritengono i più e come aveva detto Anassimandro: il divenire di tutte le cose è il risultato del perenne conflitto che permea il tutto e si esprime nell'incessante tensione e trasformazione di un contrario nell'altro. I Greci avevano anche due tipi di guerra: la stasis e il polemos: la prima era negativa, inutile ed improduttiva perché contro gli adelphoi, i fratelli, mentre la seconda era positiva, utile e costruttiva perché contro i barbaroi. Il nostro status può cambiare così come noi stessi cambiamo: "panta rei"*, diceva Eraclito, e la nostra finitudo, la nostra natura mutevole, non ci devono spaventare. Saremo tanto più saggi quanto più accetteremo i nostri limiti. Non dovremmo dimenticare che l'armonia degli opposti è estremamente importante e che la stessa rilevanza appartiene al conflitto leale tra di essi: "polemos panton pater basileus", Eraclito può aiutarci ancora. Quando c'è differenza - per esempio tra bene e male, amico e nemico - c'è dialogo ed esso è la base della nostra cultura: dall'interazione di due ( o più ) distanti e diverse persone, opinioni, concetti, sentimenti, emerge il logos stesso, una verità che non appartiene a nessuno, non è più o meno valida di un'altra, è semplicemente una nuova creazione, un nuovo inizio. Così, fare il bene o il male è una decisione privata, che dobbiamo prendere seguendo il nostro soggettivo codice etico e basandoci sull'esperienza: ex-per-ientia significa letteralmente "procedere attraverso qualcosa provenendo da un altro posto" e questo luogo d'origine è la contingenza, cioè la realtà stessa. L'opposizione tra i contrari ('polemos'). Dunque, ogni cosa è ciò che è proprio perché ha delle altre cose che ne delimitano l'essenza (ad esempio sappiamo che è giorno perché conosciamo la notte: quindi definiamo il giorno come ciò che si oppone alla notte, se non ci fosse la notte, non potremmo sapere cosa è il giorno). Eraclito afferma che non esisterebbe luce senza buio, salute senza malattia, sazietà senza fame, ogni cosa raggiunge la sua definizione dal confronto con le altre. Ogni cosa per esistere e per definirsi ha bisogno delle altre cose in modo da esprimere la propria identità rapportandosi alle altre. Questo concetto è definito da Eraclito come polemos ("contesa", "guerra", "opposizione"), o contrasto tra i contrari. Le cose esistono e continuamente subentrano alle altre (ad esempio il giorno subentra alla notte, il freddo al caldo, l'umido al secco), ed è proprio questa contesa a creare quell'equilibrio necessario a perpetuare l'esistenza di ogni cosa. "La strada in salita e in discesa è una sola e la medesima". Con questa metafora Eraclito testimonia che il molteplice mutare delle cose divenienti (rappresentate dalla discesa e dalla salita) è pur sempre soggetto allo stesso principio (la strada, ovvero l'esistenza stessa): cose opposte e contrarie fra loro sono indissolubilmente legate le une alle altre (se non esistesse la salita, non esisterebbe nemmeno la discesa). "Tutte le cose sono uno" come afferma lo stesso Eraclito, ovvero ogni cosa che si contrappone alle altre ha in comune con le altre un determinato aspetto: l'opposizione, la relazione necessaria con le altre cose dalla quale scaturisce necessariamente il loro significato. Nella polemos si esprime un'armonia, una forma di giustizia universale: la contrapposizione permanente di ogni aspetto della realtà genera un equilibrio che non permette ad alcun elemento di prevaricare sugli altri (ciò sarebbe ingiustizia). Nessun elemento può quindi prevaricare sugli altri in quanto non può essere tolto dal suo contesto di relazioni senza perdere il suo stesso significato. Ultima modifica di Yam : 05-04-2006 alle ore 16.58.04. |
05-04-2006, 17.38.41 | #10 | |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
|
Citazione:
E invece ho usato appositamente virus... come ho detto che Dio non bada direttamente a ciò che facciamo... a meno che noi non vogliamo sentirci importanti... che ci volete fare? Le pulci saltano e fanno prurito ma gli si può anche dare una spruzzata di ddt |
|