Non ho ben compreso se c'è una direzione che intendi sondare..
Spiritualità non è solo la storia del percorso che fu fatto individualmente e in gruppo dai nostri antichi,
né dai contemporanei; spiritualità è la storia dell'uomo, anzi dell'essere pensante, senziente che tende le mani oltre sé verso quella terra inesplorata di ciò che sembra "altro da sé" persino il proprio stesso corpo.
La "spiritualità" è la "risposta" che diamo individualmente alla vita: c'è chi ha bisogno di parole per accompagnarsi a quel rito intimo di discesa in sé, c'è chi non fa parola né pensiero e vive ciò che sente stretto in seno al suo cuore, c'è chi sente che è indispensabile percorrere una strada coscientemente, chi percorre la medesima strada senza saperlo, chi ha bisogno di renderla vergine per paura di sciuparla, chi la sciupa per bisogno di provarne la tempra, chi ne fa un percorso ben definito dal sapore dogmatico religioso, chi dal sapore poco veneratore ma altrettanto dogmatico, chi si ispira inizialmente ad un 'maestro' rendendo poi la strada propria.. etc.. Eppure ognuno di questi uomini si troverà a compiere scelte e passi che non potranno che essere solo suoi, ed in quel momento si potrà teorizzare la direzione esteriore percorsa, più simile ad una religione, ad una filosofia applicata, ad un fervore mistico od addirittura ad un estro artistico.
Eppure spesso c'è la tensione ad una conformità verso un'ipotetica veste unificante inesistente! Allora si usano le stesse parole come per tentare di frenare quella incommensurabile vastità di portata che è l'animo umano, con le sue domande, i suoi tentativi di risposte, le sue più alte intuizioni, ed i punti chiave sondati e riconosciuti in una traccia magari lasciata da un altro pur ben sapendo quanto flebili siano le traccie sino a quando non siano state virginalmente impresse, percorse da noi!
Per me spiritualità non è terra-terra, né cielo-cielo
è quella dimensione interiore che le contiene entrambe e che modifica il modo
d'intendere sé, il mondo-"esterno" ed il "fuori"dal mondo
La realizzazione spirituale è giungere a quella acutezza di veduta di sé e della dimensione uomo-universo
il cui fiore colto è l'immortalità (non dell' anima individuale -alla quale non credo- ma dell'unità esistente) è quel sapere di non morire perché non c'è mai stata una nascita, ma non è "vacuità" è prorompente energia, è arrendevole tenerezza.. [ecco perché nell'altro 3d parlavo di "poeti" perché E' poesia! Poesia che supera le parole, che tante ne potrebbe usare pur senza esaurire mai il vero succo] Più che il superamento mentale della fine e del senso è trovare le proprie radici ed in queste la propria continuità, il senso allora compiuto della strada percorsa (da sempre! Oltre e dentro il tempo ). E tutto questo non posso che tradurlo con libertà, libertà da me! Libertà da ogni limite mentalmente imposto. E' la strada dell'imparare ad "Amare"!
[Spero di non aver fatto troppe parole
due soli modi enigmatico-telegrafico ed uno più prolisso:
ho scelto la via di mezzo! ]
Gyta