sto parlando del "mio mondo" non del tuo!!!!



a proposito, non siparlava di K?

Visto che il tema su Krishnamurti sembra sia stato accantonato, tento di rilanciarlo.
Trovo che il messaggio di Jiddu Krishnamurti, ch'egli portò avanti per tutta la sua vita, sia di fondamentale importanza, se compreso a fondo, nell'ottica di un "risveglio" collettivo.
Benchè sembri contrapporsi a lui, il suo ex allievo UG, in realtà ha egli stesso affermato che in linea di massima i loro pensieri coincidono; ma in tal caso cosa ha portato UG a distaccarsi così drasticamente dal suo Maestro, oltre che suo omonimo?
In sostanza UG ha compreso veramente a fondo l'insegnamento di Jiddu, ed è per questo motivo che ha dovuto "rinnegarlo".
In realtà ciò che UG contesta soprattutto a Jiddu è che egli, nonostante abbia sempre sostenuto di non voler essere il maestro o il guru di nessuno, tuttavia è proprio quello che ha fatto per tutta la sua vita.
UG che considerò la sua illuminazione una "calamità", visti i problemi che gli causò, ritiene invece che non vi è niente da imparare nè da insegnare, e che la stessa "illuminazione" non sia
ciò che si crede....
Due posizioni vicine ma contrapposte al contempo.
Due "grandi" che si sono incontrati nello spazio tempo, in uno stesso momento storico, che portano anche lo stesso nome: "Dio in terra". Che significato può avere questa "coincidenza"?
L'uno è complementare all'altro, anche se per alcuni UG, essendosi negato, non avrebbe insegnato nulla, ritengo che entrambi abbiano dato un grande insegnamento.......

Risveglio collettivo?
J.K. fondamentelmente non ha detto nulla di nuovo, cioe' se andiamo a vedere il succo delle sue parole ritroviamo il tradizionale insegnamento di certo induismo...che lui tanto critico nell'aspetto sovrastrutturale.....ma il succo alla fine e' sempre lo stesso....


Leggiti il libro di Radha Raja Ghopal che ho segnalato nel topic "mitizzare l'umano".



Si, ma non ha insegnato quasi nulla. In realta' anche lui non si discosta molto dal solito modello Hindu....


Poco prima che Jiddu morisse incontro' per caso U.G.K. in un vicolo di New York. I due non si vedevano da molti anni, pare che Jiddu passandogli davanti gli abbia teso la mano e se la siano stretta, per poi continuare ognuno per la sua strada immediatamente dopo...

beh hanno fatto ciò che avremmo fatto tutti...dove stà il peccato??

Questa volta sono in disaccordo con quanto scrivi e per esigenze, diciamo “storiche” mi sento di intervenire, anche perché conosco abbastanza bene il pensiero di U.G. (sono stato anche a conoscere lui ma questo è ininfluente).
Intanto, come si può vedere dalla biografia, biografia che egli stesso ha raccontato, non è mai stato allievo ne discepolo di Jiddu, ma tra i due c’è stato un rapporto casuale e controverso, nato dal fatto che entrambi avevano in comune legami con la società teosofica.
Lui stesso dice: - uso l’80% delle sue (di JK), parole, ma non confondete ciò che esprimo io con il suo pensiero -
I suoi attacchi a tutti i maestri sono da intendersi non come un fatto personale, ma come il tentativo di distruggere la più grande di tutte le illusioni e cioè quella che possiamo diventare qualche cosa di diverso da ciò che siamo. In questo è molto vicino al Tao più che alla tradizione indiana che, per quanto sobria e pulita, lascia comunque qualche illusione.
Anche il suo chiamare una calamità il suo ritorno allo stato naturale è tutto teso a scoraggiare l’illusione che ciò che troveremo, alla fine della ricerca, sarà uno stato intriso di beatitudine e di estasi, di amore e via dicendo…..
Di mio aggiungo: - Se abbiamo un’idea preconfezionata di ciò che scopriremo non riusciremo mai ad essere aperti alla scoperta -
Questo non l’ho mai sentito, ma si può sempre verificare chiedendolo a lui.

...nella freddezza...

Si questa e' la parte migliore di U.G....ma spesso fa acqua in abbondanza, soprattutto quando mostra avere poca chiarezza sulla simultaneita' di vuoto-consapevolezza ed energia.....indicando nel pensiero il nemico...come nello Yoga tradizionale Hindu. La differenza tra Sahaj e Nirvikalpa......








Beh, se e' per quello non sta scritto da nessuna parte...ma prova a chiedere al suo editore italiano.....se e' vero cio' che ho detto...

c'eri per considerarla freddezza??

Ueh, io mica ho il mito di quei due, neh!
Almeno U.G. non si nasconde nella Vita privata e mangia cioccolato bianco e poi lo vomita davanti a tutti quegli accattoni spirituali che ruffianamente siedono vicino a lui....scherzo..ci sono anche dei miei amici....
Quell'altro nella vita privata era quello che era...un uomo qualsiasi con paranoie e manie di persecuzione...quando il Samadhi scendeva...vedere il libro di chi ha vissuto con lui tutta la vita.

Te lo detto anche in privato: gli aspetti "etici" possono essere
soggetti ad interpretazioni molto relative...punti di vista molto soggettivi...

E poi, ti ricordi?

"..Tu vuoi che i tuoi dispensatori di Verità
siano tutti speciali
e si comportino in modo speciale.
Li vuoi diversi, separati e potenti.
Preferisci immaginarli rivestiti di luce
piuttosto che seduti al cesso.
Li vuoi senza passioni, asessuati,
comprensivi, dolci e gentili.
La tua strategia è tenerli là lontani da te,
esotici misteriosi.
Ciò che non riesci a tollerare
è che essi possano sembrare ordinari come te.
Tu perdi sempre la Verità perchè
è troppo semplice da vedere..."

dal Libro: "Senza via d'uscita" di Ram Tzu - Ed. URRA'