Niente di più spirituale!!! Brave!

Cosa il panino alla porchetta?

Anche se lo mangi con consapevoleza e godendo l'attimo .
Se ne respiri il profumo, se assapori ogni boccone, se osservi dall'alto il panorama, se ti senti immerso nella bellezza.......(vuoi che continui?????)

Ma figurati, so benissimo cosa si prova mangiando un panino alla porchetta, soprattutto da quando ho smesso di mangiare carne!
Ma raramente faccio uno strappo alla regola.....come quando capito in uno di quei chioschi in centro italia dove fanno i panini alla porchetta.

Io credo che il bimbo difficilmente potrà non essere condizionato...perchè anche il fornirgli un "niente" a cui poter dubitare creerà inevitabilmente una "condizione"... e la stessa contribuirà alla nascita di un successivo scimmiottamento di rifiuto verso qualsiasi tipo di "religiosità" o informazione...

Questo è un dato di fatto che vedo in giro tra adolescenti.. e vale per tutti gli aspetti della vita...perchè siamo condizionabili anche al "non-condizionamento"..non so se mi spiego.

personalmente mi è accaduto di agire in modo diverso con i figli (ne ho tre di tutte le età) .. non proibendo loro di dissociarsi dalla religione cattolica..ma lasciando la scelta se frequentare o meno, accettando il rischio dell'inconsapevolezza del bambino...
hanno tutti e tre scelto di proseguire l'evoluzione con comunioni e cresime varie..poi tutti è finito lì...
Perchè l'ho fatto?..beh..ho deciso di accompagnarli in questo "gioco"...perchè sapevo che lo facevano per "scimmiottare" i compagni e non sentirsi diversi..e ciò è durato fino a quando hanno voluto...e quando hanno detto stop, ho accettato la loro richiesta...
Ma c'è un ma.. li ho seguiti passo dopo passo...messa dopo messa, chiaramente "contrastando" l'insegnamento stesso quando si appesantiva eccessivamente (tipo infliggere paure varie..)
Man mano che crescevano verso il secondo anno di catechismo, ho iniziato a comparare quello che dice la chiesa cattolica..con ciò che dicevano (per quello che potevo far capire loro) i vangeli gnostici..e configurando lo stesso insegnamento del Cristo con le altre religioni, per quello che culturalmente potevo e mi sentivo di dire...
Risultato ottimo, ci siamo divertiti e credo ora si sentano liberi dai vincoli religiosi..ma abbiano anche ricevuto un minimo di "storicità" pur se falsata nei secoli, che non gli ha fatto male...
Purtroppo questo dovrebbe avvenire gia dalle elementari..mentre solo alle medie compare, ma in modo veramente ridicolo!
Ora ognuno seguirà la propria strada, pur sapendo cosa e come la madre "pensa" e sente..e credo il mio compito sia finito..anche se sono consapevole che questo mio "spaziare" qui e là ha creato una specie di "condizionamento"..perchè, come dicevo su..a quello totalmente mai si scappa.
Ciò che volevo inoltre dire è che non sarò contraria a nessun tipo di religiosità (eventualmente crescendo) loro dovessero incontrare, o magari seguire anche distanziati per "amore"..
Penso di aver loro insegnato che tutte le strade devono portare all'Uno..e che hanno il Dono di "poter" raggiungere, come tutti noi...

la messa è finita

così Sia..così E'.

Concordo Atisha: è difficile rimanere immuni in un senso o al contrario dai condizionamenti.
Anche quando si crede di non averne, in realtà anche quella è una modalità.
Parlarne o non parlarne, uguale.
Ognuno parte dal suo vissuto, e anche gli elementi contingenti condizionano.

Personalmente ho avuto una fortuna: quella di cambiare residenza negli ultimi anni in modo piuttosto frequente; cambiando le parrocchie, nessuno ha richiesto ai miei figli di frequentarle, tanto più che quasi non sapevamo di quale facessero parte.

Però capitava e capita di entrare in chiesa e indirizzare dei pensieri.

Qui dove abitiamo ora, l'ambiente scolastico e del vicinato è molto cattolico e anche bigotto, quindi le domande ai bambini sull'argomento sono frequenti e purtroppo a volte invadenti.

La reazione che ho notato è quella di insofferenza: "Mi hanno chiesto se ho fatto la comunione, se vado in chiesa, ancora, uffa.."

In casa parliamo di tutto senza problemi, quello che spero avvenga è che la ricerca "spirituale" avvenga in modo non forzato e per libera scelta.

certo!!..la ricerca "spirituale" è innanzitutto ricerca di Libertà...dal "conosciuto"..
Ovvio che debba partire innanzitutto da una "libera scelta"...

al bambino non viene ancora in mente il problema,quando crescerà e comincerà a fare domande, allora si spera che i genitori siano intelligenti al punto di dare risposte semplici e comprensibili. Ma come si fa aspiegare un mistero tanto grande e che non abbiamo ancora chiarito del tutto a noi stessi??? La fede soltanto tramite ricerca personale può nascere. concludendo credo che il bambino crede a quello che gli viene insegnato, in seguito si farà le proprie convinzioni crescendo.

Mi ricordo della mia infanzia. Avevo sei anni quando è morta la nonna in casa nostra. Credo che è stato quello il primo momento in cui avevo iniziato a pensare al mistero della vita e della morte. Poi, i giorni trascorsi durante le vacanze estive in montagna, dai miei zii. Rimanevo quasi tutto il giorno fuori da sola perché loro andavano a lavorare i pezzi di terra che si trovavano lontani di casa. Rimanevo seduta ore ed ore, distesa sull’erba a guardare il cielo e le nuvole. Forme diverse in continuo movimento … e pensavo all’oltre. E oltre ancora? Queste erano le domande che me le facevano da sola. È stato il mio primo approccio con l’infinito. La scienza ti avvicina ai misteri, soprattutto la matematica.

Io non so se potrò dare a mia figlia qualcosa in più del mio amore.

Gia' la fede come convinzione e' proprio un problema, non possiamo inculcare ad un bambino le nostre convinzioni.
Gia' si fara' le sue, ci manca che gli inculchiamo le nostre.