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10-10-2005, 14.19.52 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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Citazione:
...qui non se ne esce piu'...mi rispondi con una controdomanda...subiamo tutti un imprinting fin dalla nascita dovuto a dove e da chi siamo stati cresciuti...esempio...un bambino cresciuto tra i lupi...si comporta da lupo non parla,non camina eretto etc...una volta trovato ed accolto nella famiglia umana migliora, ma comunque sotto molti aspetti risulta irricuperabile...e tu vuoi dirmi che ci imprintiamo da soli...o parliamo di due cose diverse forse... |
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10-10-2005, 14.35.49 | #33 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
No non parliamo di due cose diverse, si tratta solo di capire chi e' l'imprintatore. Occorre andare piu' in profondita' e considerare la possibilita' di riconoscere i meccanismi del condizionamento, in se stessi. Hai ragione invece nell'indicare in particolari esperienze dei limiti invalidanti.....ma a volte anche li troviamo qualcuno che ha ri-scoperto la sua dimensione di liberta'. C'e' un fondamentale dualismo, innanzitutto, che va compreso......e forse per te e' ancora un dilemma, lo stesso che porto' Marx ad affermare che non e' la coscienza individuale che forma l'individuo, ma il suo essere sociale.......l'idea dominante di imprinting...anche in questo topic e' ancora di questo tipo. Personalmente credo che ognuno debba fare un qualche passo verso se stesso....e in questo caso non sono certo io a poter fare qualcosa. |
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11-10-2005, 21.08.11 | #34 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Imprinting. Ma non sarà imprinting anche l’azione di dis-imprinting ? Un po’ come i conformisti dell’anticonformismo. Provare l’opposto in questo caso che ti da la sensazione di libertà però che non è una vera libertà negando volontariamente il suo opposto. E poi dice cos’è la libertà? O mi sbaglio? Cercarla a tutti i costi potrebbe significare dimenticare di vivere.
Oppure l’illuminazione. Nel caso zen quando si zappa e si taglia la legna e si porta l’acqua. Azioni che le hanno fatto i genitori, i nonni ecc. per poter vivere o sopravvivere. Qua si arriva in un certo momento a chiedersi ma perché? E si va a vedere perché. S’illumina. Poi si ritorna a zappare, tagliare legna e portare l’acqua perché si deve pur vivere ma lo si fa contenti di sapere … che si vive. Oppure l’amore per il prossimo. Ih! Viene imprintato anche dall’infanzia nelle società cristiane (anche se tra il dire in chiesa e il fare dei genitori il bambino può rimanere sconcertato). Certo che ci si ribella. Ed è anche bene farlo. Si deve provare anche l’odio per il prossimo. Poi si torna ad amare in modo naturale o in modo libero. Difficile capire quando ti trovi specialmente nella fase dell’anticonformismo. Ci si imprinta anche nel non imprintarsi. edali ps. Pinocchio-David dal film A.I. (non posto nessuna immagine ) |
11-10-2005, 22.09.48 | #35 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Nel caso zen quando si zappa e si taglia la legna e si porta l’acqua. Azioni che le hanno fatto i genitori, i nonni ecc. per poter vivere o sopravvivere. Qua si arriva in un certo momento a chiedersi ma perché? E si va a vedere perché. S’illumina. Poi si ritorna a zappare, tagliare legna e portare l’acqua perché si deve pur vivere ma lo si fa contenti di sapere … che si vive.
Io penso che tu, Edali, non hai capito l’antifona. La parabola zeniota non s’infulcra sulla bidomanda ossessiva “ma perchè?” dovrei fare questo fino a rompermi la schiena? E nemmeno si conclude con la falsa illuminazione che deriva dal trovare il “motivo” dell’insulsità del looping delle azioni come tu hai descritto: “utile per vivere”. Io penso che il messaggio sia diverso e più profondo... infatti è correllegato al zappare... scavare... cercare il motivo nascosto... sotto... |
11-10-2005, 22.27.50 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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Citazione:
...non sono molto esperta dello zen...ma leggo altre spiegazioni... ...essere interamente nel presente e prestando piena attenzione alle attivita' quotidiane,chi ha ragiunto il satori sente il prodigio e il mistero della vita in ogni singolo atto : Com'e' mirabile cio',come misterioso! Io trasporto legna da ardere,io attigo l'acqua...per es. ...perfezione zen=vivere la propria vita quotidiana in maniera naturale e spontanea..."quando ho fame mangio,quando sono stanco dormo"... |
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11-10-2005, 22.32.50 | #38 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Quella parabola e' molto simile a questa.......
All’inizio, le montagne e i fiumi sono visti come montagne e fiumi. (Cioé un soggetto individuale vede un oggetto. E’ il coinvolgimento, la visione della persona ordinaria.) Poi, le montagne e i fiumi non sono più visti come montagne e fiumi. (Gli oggetti sono visti come riflessi oggettivati del soggetto. Sono percepiti come oggetti illusori nella Coscienza, e perciò irreali.) Infine, le montagne e i fiumi sono visti di nuovo come montagne e come fiumi. (Il risvegliato li vede cioé come Coscienza stessa che si manifesta in forma di montagna e di fiumi. Soggetto e oggetti non sono più separati). p.s.: l'imprintatore si chiama EGO Ultima modifica di Yam : 11-10-2005 alle ore 22.42.39. |
11-10-2005, 22.59.41 | #39 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Io penso che nn debba essere così complicato di ghirigori come voi lo descrivete il significato parabolico.
Penso che il test per ottenere la patente di zen consista semplicemente nel zappare terra o picconare tronchi o trasportare acqua semplicemente zappando terra o picconando tronchi o trasportando acqua semplicemente senza darsi la zappa sui piedi, tagliarsi la caviglia o riempirsi le scarpe di acqua... e basta... nulla più e nulla meno. |