Ed ecco come parla la vera Maestra:

1- FELICE IL CUORE INNAMORATO.

Felice il cuore innamorato
che solo in Dio ha posto i suoi pensieri;
per lui rinuncia a tutto il creato,
in lui trova consolazione e gloria.
Anche di se stesso vive dimentico,
perchè nel suo Dio sta tutto il suo volere,
e supera così,allegro e assai gioioso,
le onde di questo mare tempestoso.

2- LAMENTI DELL'ESILIO.

Quant'è triste,Dio mio,
la vita senza di te!
Ansiosa di vederti ,
desidero morire.

Una strada molto lunga
questa della terra,
penosa dimora
esilio molto duro.
Oh sogno dorato!
Strappami via da qui!
Ansiosa di vederti desidero morire.

Lugubre è la vita,
insopportabile amareza;
non sa viver l'anima
lontano da te.
Oh dolce bene mio,
come sono infelice!
Ansiosa di vederti,
desidero morire.

Oh,benigna morte,
soccorri le mie pene!
I tuoi colpi sono dolci,
e liberano l'anima.
Che gioia mio Amato,
star vicino a Te!
Ansiosa di vederti ,
desidero morire.

Chi è che parla? Una lettura attenta e senza giudicare, implica
una comunicazione diretta con lei.
Qualcuno di mia conoscenza può farcela.
Miracolo? No,trasmissione del pensiero atemporale.

Saluti.

kantai.

Un esiliato, vivente sulla terra, che attende il suo turno di ritornare dov’è partito...

La tragicomica è che ogni allievo impara ciò che gli fa più comodo...

Esiliato?

Su quante delle tue cellule siedi a contatto con una sedia, Ilpe? (posto che tu sia nudo).

Il vero "TU" è contemporaneamente in molti luoghi, caro me stesso tuo...



Sei andato a messa domenica scorsa?

Mistiko vivi una vita di allucinazioni...

Se tu, almeno una volta, avessi intuito che nessun maestro è a te utile, ma dannoso, allora per coerenza e con convinzione riconosceresti e realizzeresti che anche la vita, assunta come maestra è pericolossima, all’origine di insegnamenti che non ti aiuterebbero affatto a disallucinarti dal ritrovarti da cqualke parte o con cqualcun altro...

Non è poi così difficile comprendere chi scrive e chi rivolge questa accorata preghiera a Dio. E’ chiaro fin dall’inizio, dalla primissima poesia, chi sia colei che si rivolge al suo Signore. E’ l’eterna compagna della nostra vita, colei senza la quale non si determinerebbero le aperture di spazio alla Speranza, perché la Speranza non può fare a meno del suo vero nutrimento, di colei che la significa e dona una prospettiva di realizzazione ‘concreta’. Vi è un senso di annullamento, di con-fusione che traspare limpido soprattutto nell’ultimo verso “Ansiosa di morire / desidero morire”. Si tratta di una fusione susseguente ad una contemplazione estatica. Sì, credo proprio che chi rivolge queste parole al suo Signore sia lei: l’Illusione.

Vuoi dire che Dio è un’illusione? Un inganno della mente?

Impressionante il come e quanto tu non abbia capito niente di quel che "penso" io !

eheheheh!

Fa niente, ...il risultato non cambia.

Ciao Ilpe!

E se fosse invece che chi insegna, insegna ciò che fa più comodo a lui? ....

Concordo con te nel punto principale :l' "illusione"
ma seguendo un diverso percorso,
non come desiderio di fusione (da ciò che definisci 'contemplazione estatica' )
ma come constatazione d'impossibilità alla Vita senza il passaggio alla morte di ciò che non è..
Piccola differenza ma sostanziale.. poiché non l' "illusione" brama la fusione in <Dio> (o Tutto)
ma la sua fine per profonda insoddisfazione..

Ed infatti i "Lamenti dell'esilio" a mio parere non trovano traccia di brama-amore in <Dio(-Tutto)> ma espressione della Sua mancanza.. Mentre in "Felice il cuore innamorato" s'avvicina (soggetto: >l'illusione dell'uomo) intellettualmente al bramare <Dio(-Amore-Tutto)..
Tanto che la frase "..Felice il cuore innamorato che solo in Dio ha posto i suoi pensieri; per lui rinuncia a tutto il creato" è una contraddizione in termini.. ovvero non attraverso la rinuncia al creato ma (attraverso) la sua completa visione/accettazione/amore è di chi ha realmente in <Dio> posto se stesso..



Gyta