non credo possa esistere vera consapevolezza al di fuori dell'agire magico, o per meglio dire al di fuori della via iniziatica, ovvero della trascendenza umana. le vie sono indubbiamente molte, soprattutto nel 900 sono venute alla luce molteplici vie. in rapporto alle droghe posso dire che esse possono essere indubbiamente utili a scopo d'autoconoscenza, per realizzare particolari condizioni percettive e sfondare le barricate della limitante ragione, ma come ogni supporto non finiscono che per costituire un limite.
esempi sul rapporto tra consapevolezza e droghe li troviamo in Crowley (tra i pionieri nel loro uso nell'occidente moderno) e in Castaneda, specie nel primo libro, in quanto successivamente don Juan arriverą a confessare che mescalito gli č servito solo per spezzare l'ottusitą di Castaneda, ma che se questa non ci fosse stata il peyote non avrebbe avuto utilitą. dal canto mio posso dire che ho gią programmato un viaggio nel deserto messicano per il 2006...ghgh
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