(Essenzialmente..)
Le azioni non sono che l'esplicazione di ciò che siamo.. (tutte..!)
Che lo vogliamo o no.. è in 'realtà' impossibile viaggiare 'separati'..
Non c'è 'una materia' ed 'uno spirito'.. la 'vita' è questo..




Gyta

Pressapoco anche quello che intendo io.

Aggiungo che c'è anche la possibilità (ahinoi!) che l'Uno infinetesimale nella sua possibilità di effettuare cambiamenti possa anche distruggere l'Universo (purtroppo lo vediamo tutti i giorni). Per cui qui si innesterebbe il problema dell'etica e/o del libero arbitrio

Un saluto

L' Universo..??
No.. Non credo proprio -grazie a dio!- che sia nelle possibilità limitate umane arrivare a tanto..!!

Riguardo all' 'etica' ed il 'libero arbitrio'.. personalmente non li vedo come 'problemi'..
Forse 'loro' a vedere 'noi' come 'problemi'..

Ri-ripeto.. le comprensioni non avvengono a livello 'intellettuale'..
ma nell'ordine del nostro profondo 'sentire' ch'io chiamo impropriamente 'pensiero(-profondo)'..
La discussione su di alcune tematiche dovrebbe portare alla comprensione di queste ad un livello più profondo della nostra interezza e non fermarsi alla considerazione di concetti come visioni staccate ai nostri bisogni profondi..
Sino a quando 'pensiero' e 'sentire' appariranno come realtà separate nel nostro essere non sarà possibile veramente nessuna cooperazione ad un comune obiettivo di 'benessere'..
Come potremmo vedere Uno se già in noi non fluisce un senso unitario realmente sotto e sopra-stante..??


Gyta

Oh!Gita....................ogg i non ho l'ispirazione.
Dunque,per capire l'Uno,basta pensare al buio:ci sono 2,5 o 25 bui?No,un solo buio.
Oppure la luce:tante luci ma una sola luce.

Ammazzaò,ma oggi sono proprio senza ispirazione!

"Voi lo sapete o mamma,
prima d'andar soldato,
Turiddu aveva a Lola,
eterna fè giurato.
Tornò,la vide sposa
e con un nuovo amore
volle spegner la fiamma
che gli bruciava il cor."

Come dici?
Cosa c'entra Turiddu?
Niente! Non c'entra per niente.

Pacebbene.

Kantaishi,erromano derroma.

E bello immaginare come magari quattro parole che io leggo su questo forum mi influenzino, così che poi io a mia volta influenzi parlando altre persone, in un flusso di coscienza, che a volte muore e a volte prosegue. Fa riflettere anche sulla pericolosità della parola, certe sono come virus che si propagano (da buon ipocondriaco che metafora potevo tirare fuori?), altre invece sono aria fresca. Così certe persone sono una sorta di "depuratori di idee", mentra altre persone sono "inquinanti". Ma non solo la parola è veicolo di emozioni e coscienza, ma anche i gesti, il contatto (...o contagio?)umano ...forse quello che manca a internet .

Eh si, cara Catharsis, è proprio quello che manca...

Ok, niente etica e libero arbitrio... effettivamente si esce dal seminato.
Se fosse questione anche di Estetica?

Cosa è bello oggi? Dove è la bellezza?

Mi sembra che oggi, visto che parliamo di costruire e distruggere, a livello di profondo sentire...che sia una questione di bellezza?

Cos'è il bello? Dove è? Siamo così autodistruttivi a volte...

....sto ancora uscendo dal seminato?...

Si.. certe persone sono come una sorta di "depuratori di idee"
altri partoriscono parole in un certo senso "inquinanti"..

Le parole in realtà non sono buone né cattive -in sé stesse, solo sorta di 'contenitori emozionali' e come tali veramente molto possono fare..
E' vero, qui scrivendo, viene a mancare la gestualità.. il contatto visivo e tattile, eppure il nostro modo di costruire le frasi, il nostro modo di porci in relazione è comunque un 'toccarsi' molto, molto speciale.. perché noi stessi leggendo partecipiamo forse più attivamente alla discussione; soli di fronte alla lettura, di fronte ad incredibili 'specchi' di convergenza, ci troviamo forse ancor di più che non in una diretta presenza fisica a sondare nel profondo ogni aspetto di ciò che banalmente risulterebbe essere solo 'statica' parola.. Una sorta di 'analisi' di gruppo ed individuale al contempo..

Non trovo che le 'parole' di per sé possano essere 'pericolose',
ma senz'altro dotate di alto potere catartico, comunque soggettivo poiché da noi soggettivamente elaborate attraverso il nostro personale bagaglio emozionale attraverso il quale risultano riempite e rivestite..

Ciò che però era mio intento sottolineare non è esattamente il contagio-contatto/influenza attraverso le semplici parole, ma la capacità di un reale e profondo coinvolgimento, un profondo toccarsi attraverso la nostra piena coscienza d'essere, una comunicazione che pone le basi principalmente su di una radicata coscienza di ciò che siamo che risulta essere trasparente coerenza tra la sfera del sentire-intenzionale (poiché impossibile ad esser scissi) e l'agire relativo(sempre assolutamente coerente nel profondo ma non sempre cosciente)..

Cioè in parole povere..
risulta arrivare ad esito e buon fine, non il discorso in sé stesso,
ma la vera anima che ne sta (dentro) al di sotto..

Ecco perché ponevo accento all'importanza della presa di coscienza, come modalità di 'verifica' di un reale stato/senso unitario(già in noi stessi).. Allora in questi termini, ciò che comunichiamo ha veramente potenza di accrescimento quasi 'animistica' (come dotata di una propria energia di mutazione-movimento) e non semplice 'scambio' di parametri, di visioni (realtà scisse).. In quest'ordine di 'modalità' viene non solo sopperita la mancanza di una visibile animalità(animare)/gestualità ma superata di gran lunga da una tipologia di contatto decisamente più 'potente' poiché attrice (-agente) di tutta la totalità del nostro essere più profondo, non più 'fermato' da un 'misurarci'-rapportarci parziale ma integrato dalla nostra volontà profonda nello specchiarci da anima ad anima direttamente..
Per meglio chiarire pongo ad esempio la modalità classica della terapia psicoanalitica dove 'paziente' ed 'analista' (che poi d'altro canto risulterebbero in ultima analisi essere la medesima persona> cioè il 'paziente' stesso -e perché no.. l'analista-uomo pure!) sono fisicamente vicini ma non visivamente in contatto, al fine proprio di poter far scattare a soggetto-agente il reale bagaglio emotivo del paziente, che diversamente potrebbe essere in un qualche modo 'frenato' dal senso limitatore che dà
il concetto competitivo uomo-a-uomo.. Non so se sono riuscita a chiarire..

Questo come esplicazione al tuo riferirti su persone 'depuratrici' ed agenti-persone 'inquinanti'.. dove in questo caso attraverso il forum -quindi lo scrivere ed il leggere- verrebbe a cadere questa sorta di oggettività 'inquinante o depuratrice', lasciando il posto ad una soggettiva possibilità in cui l'integrazione diventa perno centrale d'identificazione ed elaborazione del 'sentito' (erroneamente creduto letto.. -specchi per intenderci )..

Quindi i punti principali due: la coerenza profonda data dalla coscienza del comunicante (chi scrive-chi comunica) ed il soggetto-ricevente posto nella reale situazione di un'esigenza profonda di verifica ed elaborazione della comunicazione -non più solo attraverso il processo intellettivo- ma attraverso una messa in discussione più profonda del proprio animo, in una sorta di identificazione e lettura passata al vaglio dei suoi propri componenti 'emotivi' più profondi..

Detesto parlare in questo modo.. ma tenevo a spiegare un poco la dinamica..




Gyta

Gyta, effettivamente è un parlare un po' inconsueto per te, non ti facevo così tecnica...ma tralasciando le parole e leggendo..tra le righe...
Proprio oggi parlavo col mio analista (ebbene sì, me ne sono tornato in analisi) che continuo a fare sogni in cui allontano in malo modo chi cerca di prendersi cura di me...c'è sempre un orgoglio di fondo, una competizione, delle bariere che istintivamente alziamo nei confronti del prossimo, per salvaguardarci...io stesso nemmeno su internet mi sento libero di parlare, a volte mi illudo ma so che non è così, e ogni volta che mi scappa di essere sincero poi me ne pento...come adesso...
Ci sono troppe persone brutte in giro...e spesso via internet mi hanno fatto scherzi di cattivo gusto....
Comunque a volte capita che si crei questa sintonia, che tutto il resto sfumi e rimanga solo l'essenza, che libera dalla materia scorre via veloce, in questo flusso di coscienza, perdendo nella corsa tutte le impurezze...
E' anche vero che poi a volte si è involontariamente negativi. Io stesso non mi sento all'altezza a volte di esprimere il mio parere in certe sitazioni, perchè mi rendo conto che su certi argomenti ho le idee troppo confuse e non farei altro che aumentare la confusione, magari in altre persone.
Poi ci si mettono queste maledette parole, distorcenti e deformanti...veramente un casino...certo con l'abitudine dopo un po' si riesce a leggere anche...tra le righe...

E meno male..!!!


(A proposito.. sull'altra discussione
sto ancora aspettanto delucidazioni
in merito a 'Gyta' ed ai 'canti infernali'..!!)

Pace&bene a te!




Ettore.. quanta 'carne' al fuoco..!!
'Etica', 'libero arbitrio', 'estetica','bellezza' e 'senso del bello', 'autodistruttività'..
Cos'altro ancora.. ?

Fuori dal 'seminato'..?
Più che altro non vedo un filo conduttore.. almeno non in relazione allo scritto di Catharsis..
Scusa se mi intrometto, visto che indirizzi a lui il tuo scritto..

Ma ci terrei comprendere da dove spunta fuori una qualche esigenza di 'etica' in un discorso che non avrebbe presunzione d'essere elaborazione filosofica ma volontà di reale comunicazione da anima ad anima..

Se il discorso è 'Uno' > cioè unità profonda dentro & fuori,
interdipendenza, potenza della profonda comunicazione,
possibilità di 'trasformazione' attraverso una coscienza (profonda)d'unità,
l' 'etica' è -a mio avviso- nient'altro che una sorta di rivestimento peraltro pure alquanto soggettivo e/o di costume, ha senso parlare di 'etico' quando si tende al nocciolo?
E dove avvertiresti la mancanza di 'libero arbitrio' nell'interagire della comunicazione?
Ed ancora quale l'esigenza d'individuazione di un senso di 'bello' attraverso il parametro di definizione..?

Puoi darci una qualche 'direzione' di questa tua esplosione a raggera..?




Gyta

Concordo molto su quanto dici, in generale.