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10-01-2005, 12.35.43 | #22 |
Ospite abituale
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esatto..bravo...dieci e lode...ma era scontato, questo nella "sostanza" lo avevamo compreso proprio tutti..il problema è che la polvere si deposita sopra la sostanza e si creano sempre e comunque ancora stereotipi..perchè per la mente è sempre difficile doverer riconoscere una raggiunta saggezza altrui..la negheremo all'infinito o contrasteremo all'infinito, magari non in modo continuo... ci riteniamo saggi (non dirmi di no...) tutti ci sentiamo "realizzati" e più furbi degli altri, se non per un'aspetto..per l'altro della vita...detto questo rimane veramente difficile riconoscere la saggezza altrui (libri propinati a parte)..a meno che non si esca dal trappolone della mente discriminante per lasciar posto alla nostra vera Silenziosa Essenza...
Benvenuta! Apprezzo la tua conversione e plaudo al tuo ingresso nel mondo degli umani. Sono certo che non è casuale il fatto che hai scritto <… perchè per la mente è sempre difficile doverer riconoscere una raggiunta saggezza altrui..>, perché nella negazione della saggezza altrui, inconscia-mente hai anche affermato il suo contrario, ti è mancato solo quel grano di saggezza in più che ti avrebbe sicuramente condotto a riconoscere il limite o la parzialità della tua affermazione, per cui nella tua limitatezza hai mostrato la tua umanità… sai, non è la prima volta che ti accade, è sempre bello trovarsi fra umani. Già, non strabuzzare gli occhi, è proprio così, se fossi andata più nel profondo nella tua laconica riflessione, ti saresti ben resa conto che un ‘vero Saggio’, qualora ne fosse reperibile uno nella farmacopea della saggezza universale – forse solo Gesù, questi non affermerebbe mai la propria saggezza, un saggio non potrebbe mai farlo, perché nell’affermarlo attesterebbe un certo grado di presunzione egoica, elemento ben rilevabile qui fra i tanti ‘saggi’ presenti nel forum. E presunzione per presunzione, è più gradevole quella di chi non pretende di essere saggio, piuttosto di quella di chi s’impone come tale… cioè, nella fattispecie, IO (smile arrogante), piuttosto che tu (smile accattivante…. Il software fa le bizze, non mi accetta le emoticon, allora te le descrivo, tu immaginale)…. Bando alle ciance, riprendiamo il discorso da dove l’hai abbandonato. La saggezza non è una caratteristica che possa essere dal ‘saggio’ dichiarata per sé, ma talvolta la si riscontra, per frazioni dell’intero, in terze persone, a meno che tu ora non mi voglia dire che sei Saggia – ci sarebbe di che ridere (smile provocatorio - non sono sempre così bastardo, credimi, sono anche molto amorevole, ricredimi) -. La saggezza è un mosaico fatto di mille e più pezzi, e piuttosto che parlare di saggi, si può, a parer, mio ragionare, ammettere e riconoscere in terze persone comportamenti saggi. Un osservatore, lo siamo tutti, conosce bene i limiti che lo hanno indotto a porre in essere un proprio atto o a sviluppare una propria riflessione, mentre ignora quasi del tutto i limiti di un interlocutore che sa sviluppare un argomentazione con estrema padronanza. E’ il potere misterico della comunicazione. Purtroppo il logos, oramai incrostato da mille e più sofismi, si è inzuppato di una caratteristica tipica della dialettica: la persuasione. La parola, scritta o pronunciata, così pure i comportamenti delle persone, hanno sempre più una ridondanza di ‘persuasione’, e sappiamo bene entrambi che la persuasione è una caratteristica ben dissimile dalla verità, così come entrambi dovremo sapere (io lo so, tu non so) che un saggio dovrebbe invece solo pronunciare parole scevre da questa caratteristica ma pregne di verità… purtroppo la Verità è ben celata ai nostri umani occhietti, quelli divini nessuno li ha ancora visti, basta leggere le tante diverse perle di saggezza propinateci dai diversi saggi. Questa è la dicotomia, oramai insanabile, della parola, e il saggio, o presunto tale, fa largo uso di questa caratteristica, generando così quel Kaos entro cui permane la nostra mente, anche la tua, non tirarti indietro, si vede bene da quel che scrivi. La saggezza la si riconosce per frazioni in atti e parole di terzi (tranne in questo caso in cui è palesata la mia di saggezza – presuntuosamente umano, mai aristocraticamente divino – smile presuntuoso), perché appunto si compensano le assenze con le attese. Cioè, si compensa l’ignoranza dei limiti altrui, la non conoscenza dell’intero che ha indotto in un terzo certi atteggiamenti o discorsi, con i propri desideri e le proprie necessità. Attribuisco a colui che proferisce accorte parole, pillole di saggezza, quel che avverto come un’assenza in me, e che desidererei conseguire. Così prospera la cultura. E’ una sorta di transfert: riempio me stesso con quel che mi manca e che attingo da un terzo, mentre continuo ad ignorare, restandone fuori, all’esterno, le assenze (mancanze), del terzo… per esempio, a troppi presunti saggi manca la com-partecipazione, la com-passione, risultando così freddi e meccanici affabulatori di discorsi ben congegnati. La Saggezza, mia Maestra, staziona ‘al di fuori’ rispetto a sé stessi, perché se fosse un interiorità, sarebbe solo presunta, il che condurrebbe alla presunzione, elemento che non si addice troppo al Saggio. Tanto è vero che i ‘grandi saggi’ sono saggi giusto perché ritenuti tali da chi li ha letti, ascoltati o seguiti, ma non mi risulta che gli stessi si siano mai auto-definiti in tal senso – oppure si? Alla prossima puntata… se ci sarà, forse sì. |
10-01-2005, 14.24.46 | #23 | |||||
Ospite pianeta Terra
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Swami Visechi
Divino e ordinario Amico!
ammesso e concesso che nè ti vedo provocatorio nè ti vedo bastardo..semmai vedo frammenti di verità sepolte anche in te..di saggezza..è che Visechi le legge con gli occhi meccanici... e non con il terzo occhio.. Ma questo umano saggio, che a detta degli esperti in saggi, mai potrebbe dichiararsi tale, umano resta sotto tutti gli effetti..come lo era il Cristo...Re del Sé. (che dico?? mah..) Citazione:
allora... riconsideriamo che "ciò che tu hai letto come mio messaggio"...è solamente rielaborato ancora dalla tua personalissima interpretazione mentativa..ovvero, con il tuo grado di saggezza...quindi ancora sfalsato..in parte velato...un saggio totale lo leggerebbe ancor diversamente. Citazione:
e questo è ciò che un presunto mezzo saggio può aver compreso..mentre un saggio integro ha anche la facoltà di comprendere che tutte le diverse (apparenti) perle di saggezza esposte dai diversi saggi...conducono a quell'Unica verità... sono solo modi di esporre (o provocare) ciò che NON può essere raccontato a breve frase dalla mente... ecco perchè ci consigliano di trapassare la mente...uscirne fuori a vedere cosa risiede in quel vuoto. Citazione:
queste sagge parole le può esprimere solo chi ha un vero intento di ricerca...(clap clap) Citazione:
chi li giudica meccanici e affabulatori è sempre la mezza saggezza che ancora ricerca l'altra metà di se stessa..quindi in visione parzializzata nn potrà far altro che giudicarli poco com-passionevoli.. in realtà ciò che ho visto...il saggio è colui che non dimostra com-passione alla mente ben pensante...ma con l'atto, stimolando (irritando) la mente mezza saggia verso la risalita..perchè la mente credendo di diventar completa..o fingendo di arrendersi alla sua incompletezza...avanza! e non sa che per permettere ciò dovrà accantonarsi..arrendersi a se stessa... Eehh la meditazione!! (non mi partono le emoticons..sarà un "virus" telematico?..mah..immagina ciò che ti sto offrendo..) Citazione:
altra p.... mentale!... è tutta interiore..è un aspetto di noi stessi talmente "fuori" a ciò che giudichiamo noi stessi da sfidare anche la "presunta" presunzione che altri mezzi saggi riescono a leggere... Che stiamo dicendo la stessa cosa? (ooppss sono ripartiti..) Concludendo il piacevole dibattito... riporto alcune sagge parole che condivido: "Noi leggiamo il mondo a rovescio e ci lamentiamo di non capire niente"...(Tagore) "La saggezza non è uscir dal gregge ma uscir dal sogno di essere gregge" (...) "Se non sali sul monte nn puoi vedere la pianura" (detto cinese) "Il falso io è un falso dio, ed allorchè il falso dio è distrutto, appare il vero Dio" (Inayat Khan) Questa è una chicca per Te... "Quando un uomo è affatto ignorante, preferisce la prima parte della conoscenza, cioè quella della lotta argomentativa e del ragionare pro e contro, ed è allorchè ha finito questa che si applica a Siddharta, la conoscenza decisiva, arrivando ad una conclusione. Ma soltanto arrivando a questa conclusione nulla concluderà. Questo deve essere intensificato. I libri sono in numero infinito, ed il tempo è breve, perciò in questo stà il segreto della saggezza: prendere l'essenziale . Sceglietevi questo e poi cercate di vivere per questo e di questo ( Vivekananda ) atisha l'inconcludente |
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10-01-2005, 16.46.12 | #24 |
Ospite abituale
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Aforistica-Mente :)
Umana e straordinaria Amica
Provo a replicare con qualche altro aforisma affatto pronunciato da grandi pensatori o grandi Saggi: "Noi leggiamo il mondo a rovescio e ci lamentiamo di non capire niente"...(Tagore) <Noi leggiamo il mondo come un libro intonso, e, come tale, avente le pagine ancora sigillate a due a due, per cui leggiamo parte dell’intero, saltando come pulci parte del discorso. Quel che manca è il tagliacarte che permetta una completa sua lettura.> "La saggezza non è uscir dal gregge ma uscir dal sogno di essere gregge" (...) Non parlar di gregge a chi vive in Sardegna: i falsi Maestri o Saggi <chi conduce il gregge è il pastore, ma chi lo governa è sempre il cane. Per cui, ancora una volta, chi possiede la chiave non è uno, ma sono due, il difficile è far sì che questi due comunichino…> e ancora <saggezza è comprendere fino in fondo quanto siamo animali sociali e quanto bisogno abbiamo degli altri. Il che comporta, che piaccia o meno, anche una buona propensione all’adattamento, perché le nostre esigenze non sono mai le uniche o necessariamente quelle più Vere> "Se non sali sul monte nn puoi vedere la pianura" (detto cinese) <Una volta salito sul monte, lì, ben assiso sulla cima, volti lo sguardo verso il basso, e son le nubi che t’impediscono la vista…. Questo accade a tanti scalatori, che repentinamente, per veder qualcosa, scendono a valle fra gli umani.> "Il falso io è un falso dio, ed allorchè il falso dio è distrutto, appare il vero Dio" (Inayat Khan) <Il vero Dio è il nostro IO, una volta che il vero D-Io sarà scoperto, anche quel Dio cederà il passo.> L’ultima, quella a cui tengo di più: <L’uomo è come un dente, vivendo consuma lo smalto e avverte il dolore.> Un giorno ti racconterò del dolore (fortunatamente non il mio), ma per capirlo dovrai immedesimarti, viverlo con compassione. Se ne sarai capace, raccoglierai qualche piccola lacrima, non la disdegnare, vanne fiera, siine felice, è umanità ritrovata! ...il saggio è colui che non dimostra com-passione alla mente ben pensante...ma con l'atto, stimolando (irritando) la mente mezza saggia verso la risalita..perchè la mente credendo di diventar completa..o fingendo di arrendersi alla sua incompletezza...avanza! e non sa che per permettere ciò dovrà accantonarsi..arrendersi a se stessa... un saggio non dovrebbe mostrare o dimostrare nulla a nessuno, ne alla mente benpensante (temo di non esserlo… un benpensante, magari ordinario sì), tantomeno alla mente mezzo saggia. La vera com-passione di cui parlo è un atteggiamento che avvicina all’uomo, al suo misero sentire e che non pretende d’impartire insegnamenti astrusi. Con gli insegnamenti sofistica-mente astrusi si va solo da una parte: convincersi unicamente della giustezza delle proprie opinabili certezze, scordando di andare a sondare o valutare quelle altrui. Per cui si precipita sé stessi in una solipsistica e metallica visione, che intristisce l’animo di chi inzuppa le proprie mani nel fetore dell’umanità. La mente non è tutto, quel che scordi di andare ad accarezzare, senza trascenderlo, stavolta, è il cuore, il tuo (ce l’hai anche tu) e di chi ti stà intorno, lasciando perdere, anche solo per un sospiro del tuo muscolo cardiaco, che non è solo un semplice muscolo, i sofismi relativi all’anima che nutrono proprio quel che vorresti trascendere, cioè la mente. I libri sono tanti, e narrano, ciascuno, la propria verità, ma la Verità di cui parli (non oso dire vagheggi), qualora fosse fruibile per l’Uomo, e qualora ve ne fosse davvero una, è unica, non frammezzata, mentre i libri, ciascuno, parlano della propria, proponendo così un proprio percorso… ma queste cose ce le siamo già dette, come ci siamo già detti che attingere dai libri e dall’esperienza, anche quella altrui, crea cultura, ma la cultura, essendo ridondante di mille incrostazioni, non è mai la Verità… quel che manca, che non è reperibile, straordinaria Amica, è il setaccio. Se la Verità o la conoscenza, se la chiamassi Sophia sarei più felice (che bel nome), fosse disponibile, come pare tu asserisca, forse qualcuno l’avrebbe pure enunciata e resa disponibile per l’intera umanità, in primo luogo per i più umili… forse Gesù l’ha fatto - quello dei Vangeli, quello di Matteo 5 - anche qualora fosse un semplice personaggio letterario,. Ma son giunti poi tantissimi Saggi, troppi Maestri ad intobidar le acque, e dubito che quelli coevi o successivi siano oggi, o siano mai stati in grado o in condizione di separar il <grano dalla pula>, basta guardarsi intorno. "Quando un uomo è affatto ignorante, preferisce la prima parte della conoscenza, cioè quella della lotta argomentativa e del ragionare pro e contro, ed è allorchè ha finito questa che si applica a Siddharta, la conoscenza decisiva, arrivando ad una conclusione. Ma soltanto arrivando a questa conclusione nulla concluderà. Questo deve essere intensificato. I libri sono in numero infinito, ed il tempo è breve, perciò in questo stà il segreto della saggezza: prendere l'essenziale . Ti prego no! L’ignoranza è uno dei più bei doni che il Caso o Dio ha voluto offrire all’umanità tutta, anche a te… certo, un misurato grado d’ignoranza. Ma immaginati il mondo e l’umano consesso, l’intera genia umana immersa nella Luce della Conoscenza Assoluta, che noia e che pastrocchio, la Verità sarebbe di tutti, con tutti e per tutti… l’intero globo sarebbe pervaso da questa stucchevole Lux Veritas, che per sua propria essenza non potrebbe mai dividersi in mille e più rivoli (6 miliardi), da ciò ne deriverebbe la non necessità del genere umano, perché raccordandosi in un unico punto, nella singolarità – caratteristica propria della Verità -, affermerebbe la necessità della sua non esistenza…. Sono stato abbastanza contorto nell’esporre, solo con il contorsionismo dialettico, temo, potrai seguirmi, così adusa come pari essere al contorsionismo misterico (poi dimmi un’altra volta che non sono bastardo che m’incavolo… ma subito dopo coccolami pure con un ‘amorevole’ ). Vittorio, l’umano fetente |
10-01-2005, 17.38.34 | #25 | |
Ospite pianeta Terra
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divertente-mente
Divino e fetente Amico (Perchè mai fetente?)
ho ancora qualche minuto per te...poi scenderò nell'umano mondo. Hai stracciato kilogrammi di sapienza..ma pazienza! mi piaci lo stesso, esistendo questo primo passo d'inconprensibile divinità. Ora.. ti ringrazio del tempo che mi (ci) hai dedicato impartendo la tua saggia lezione e di tutto come sempre salvo il fulcro esoterico.. Citazione:
Sophia è ben disponibile a tutti indistintamente... è stata indicata spesse volte una via (nonsolomia) per raggiungere, per tentare di raggiungere quel grado di irradiazione (concedimelo ..)..quell'Emanazione che è consapevolezza e non sapere...non intelligenza superiore...ma pura emerita Ignoranza..perchè Amico dimorante nella Gora dell'eterno Fetore...tutto resta senza risposta..perchè Amico mio Divino...il Buddha grande insegnante di tutti i tempi, confessa egli stesso che "Il Sublime non l'ha rivelato"..nulla è stato rivelato e nulla è stato risolto... per Comprendere occorrerebbe esserne l'Autore..al massimo che ci è concesso è viverne il riflesso..e questo è il solo e grande segreto..cioè che tutto resta Segreto..inconoscibile..e che la sola e Vera divinità (Quel riflesso) lo possiamo scoprire in noi..se ci accadrà.. Questo è il Solo testamento Mistico Universale ed attendibile... Ora, perchè questo possa essere Compreso, ed arrenderci e rilassarsi in questa Comprensione... che tutto rivela, è necessario uscire dalla mente pensante..ecco che le parole di Vivekananda giungono ad intuizione..ecco perchè è necessario attingere dalla meditazione..arrivare alla nn-mente..a quello spazio di silenzio mentale..questo mi hanno donato..vi ho creduto e senza cercare ho trovato... La Verità..questa verità non può essere rivelata..ma scoperta..intuita e da tutti i tempi milioni di maestri o mezzi saggi vecchi e nuovi tentano questa trasmissione con i propri mezzi..con i propri "deliri"..con i propri tranelli ed inganni..con la propria semplicità... ma sarai solo TU e nessun altro a dover cogliere quel Fiore..e lo sai..ti è ben chiaro. il finale tuo è chiarissimo.... così deve essere, TUTTO deve essere così com'è...con Me e Te in contrapposizione ...Me che dico..Lei che riceve..Lui che accoglie...L'Altro che ribatte...il Silenzioso che Coglie... con Gaia che fa le scoregge e fa morire moltissime persone...e magari la prossima scoreggia ci saremo tu ed io lì sotto... con gli eventi e le guerre..e con i saggi che tentano di far crescere la consapevolezza intorno..Questo è il Disegno... da accettare..e se lo accetti nel qui e ora..l'aspetto cambia..si illumina. E così deve anche essere... che chi Sa di non sapere...parli. atisha la mescolatrice... |
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11-01-2005, 21.23.24 | #26 |
Ospite abituale
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Disordinata-Mente
Quel che proponi in chiusura del tuo ultimo intervento non è un ordine naturale… pare tu, errando, lo intenda così… è il Chaos. Che dire? Bene! Il Chaos è il mio elemento, il Kosmos il mio tormento. Non amo le cose lineari, per cui: <Gaia respira le sozzure dell’uomo, i suoi mefitici miasmi asfissianti, eruttando con veemenza lapilli di rivolta che sferzano uomini umili, i più miseri ospiti della sua ospitale crosta, mentre i grandi pascià, responsabili del martirio, fanno a gara nell’opera pia di esaltazione della propria immagine, attenti e intelligenti solo al proprio tornaconto in termini di profitto piuttosto che ad altro di ben più commendevole e probo. Gaia soffre come sempre ha sofferto, è si lamenta nell’unico modo che le è concesso di utilizzare; le sue eruzioni sono il lamento che noi, sregolatori, non sappiamo più esalare, troppo impegnati ormai ad inseguire fantasmi, chimere, sogni, elfi, gnomi e a creare, rimodulare, falsare, svuotare e riempire il mondo di sempre nuove e fascinose allucinazioni. Affannati in mille e più discorsi circa l’Essere e il Divino, che della vacuità sono impregnati, ci scordiamo troppo spesso di guardarci intorno e rilevare con gli occhi, non solo della Mente, ma anche con quelli più profondi dell’intimo, che se ci fosse un Gran Regolatore, un Gran Disegnatore, questi sarebbe un gran burlone, che si fa beffe della sua creatura, ché con mirabili visioni apocalittiche distrae il nostro impegno doveroso di permettere a tutta la genia una vita dignitosa, da essere solo umani e molto limitati, stornandolo (l’impegno) a vantaggio della corsa della Mente appresso ad ogni Sua presunta Gran Manifestazione, e mentre in questa impresa viviam svagati, Egli per celia ci trafigge d’improvviso con la sua rabbiosa ferocia ogni istante. Non c’è un Disegno superiore, perché se ciò che sotto il naso del Grande Orditore fosse il tratto, di questo Grande Arazzo coglieremmo le tante trame sfilacciate e ormai stramate, ed il Disegno sempre un po’ più sconclusionato, che la difficile lettura non è del lettore sua carenza, ma soprattutto per incapacità del Gran Tessitore. Ma così non è… gaia prosegue il suo cammino fra lamenti ed urla di chi pena e soffre, ninnata dall’ansito di chi in palestra il giallo grasso stilla per smaltire i propri lauti pranzi quotidiani. E questa schizofrenia dell’Orditore fa sì che Egli sprofondi nell’abisso dell’oblio, ivi relegato, Lui, si copre le vergogne con l’unica coperta meritata: l’improbabilità. Appassionata-Mente Cara machiavellica scoppiettante Amica, hai preso un mazzo di carte, l’hai ben bene mescolato, e pretendi ora di estrarne fuori l’Asso. Hai proposto il significato della Consapevolezza eccelsa, e mi pare di poter leggere che questo tuo Asso chiuda il cerchio, riportando l’immaginaria linea alla sua origine: dall’Ignoranza, Dea Suprema e sempiterna, siam partiti, e sempre a Lei siam ritornati. La tua Consapevolezza è Ignoranza, la mia più semplicemente impossibilità di Conoscenza; fra il suo grembo riposiamo entrambi, nell’Ignoranza siam fratelli ritrovati… ma ti prego sussurra questo tuo satori anche agli altri, che troppo, troppi, pretendono di Sapere. Noi, cara sorella nell’oblio, del Grande Ordito sperimentiamo il semplice riflesso… e non vi è alcun senso nella vita se non quello che noi le attribuiamo vivendola. Questo senso è rappresentato, per ciascuno di noi, singolar-Mente ed individual-Mente, da quel che di bello e vitale riusciamo suggerle vivendo immersi fra i nostri simili. Con questi ci rapportiamo, non possiamo farne a meno. Per questo abbiam bisogno di attingere le foze necessarie facendo costantemente appello alle nostre limitate capacità di esseri umani. La Mente è uno strumento potentissimo, sebbene limitato, ma che, se ben utilizzato (forse qui sta’ il vero problema), aiuta nel percorso che ci si para innanzi. Ora trascendere la Mente è anche rinunciare alle sue funzioni, ai suoi giovevoli apporti. La Mente aiuta soprattutto se ben connessa e collegata, o in armonia che dir si voglia, con un’altra grande capacità che Madre Natura o il Grande Tessitore ci ha donato: la compassione, la compartecipazione alle vicende altrui, la commozione e la grande astrusa capacità di provare Amore. Mi piace la figura di Gesù, è in assoluto il personaggio della storia che amo di più, tale sarebbe anche nell’ipotesi che fosse solo frutto di fantasia letteraria, alla stregua di Don Chisciotte della Mancia… Amatevi come io vi ho amato… questo è il Suo lascito. La tradizione lo volle essere divino. A Lui, immagino, la cornucopia dell’Amore era ben nota. Lui visse l’Amore e, con i Suoi atti e le sue belle parole, tentò di trasmetterlo, da essere divino, ai suoi discepoli… a noi tutti, esseri umani ed imperfetti. Parli di un riflesso, di un baluginare di una densa Luce iridescente. Credo che quel riflesso, quel lucore, noi, esseri imperfetti, mai perfetti, lo possiamo catturare solo quando amiamo. Ma l’Amore, luminosissima Signora dardeggiante, è un processo complesso, invasivo e sconvolgente che assorbe con dovizia alla fonte delle nostre energie psichiche e fisiche, che travalica la norma. L’amore, cara poliedrica Amica, è un atto rivolto verso l’esterno, che si rifrange all’interno. Potresti immaginare, se ci riesci, che l’Amore di cui ci fece dono il buon Gesù: Amatevi come io vi ho amato, sia un vero omaggio che egli elargì a piene mani a vantaggio del suo gregge. E il riflesso di cui tu parli, iridescente Musa, altro non sarebbe che l’unico Amore esperibile dalla genia umana. Quello per cui tanti soavi versi furon scritti, che han necessitato fiumi di rosso inchiostro attinto da splendenti calamai di passione. Sai cos’è, insigne Amica, la passione? Attenta-Mente Parliamo della non Mente, della trascendenza, dell’estasi mistica… altro non è. Parli di tanti libri che racchiudono, ciascuno, frazioni di saggezza, e, per somma, la saggezza. Ci racconti che da ciascuno di questi sia necessario e sufficiente attingere appena l’essenziale, per poter così capire ed introdursi nella trascendenza della mente. Ma dimmi, mia piacevole Mnemosine (quasi un ossimoro, ricercato e voluto), quando questi saggi, chini sul foglio intonso, compitavano compiaciuti e compassati, riempiendo righe e righe di eccelsi…. Eccelsi che? Starei per dir pensieri! Pensieri che trascendono la Mente? Ohibò! Qui qualcuno Mente! Il Pensiero, mirabile costrutto della Mente, ed anche l’atto di compitare, guidato dalla Mente, sono eccelsi frutti della Mente. Proserpina mentale, mia Dea, non dirmi che per elevar me stesso nel misticismo della non Mente, dovrei confidare anche sui frutti della mendace Mente? Parli di meditazione, eppur qualcuno immerso nella Luce, proiettò ombre su questa pratica, non ritenendola il ‘mezzo’, ma solo una semplice pratica non troppo dissimile da quella utilizzata dalla psicologia del profondo, altrimenti nota, attendo tuoi conati, psicoanalisi. Saprò produrti stralci di quel che affermo. Ora ti lascio, piacevole Signora della non Mente, che nelle repliche dimostra di saper ben far uso della Mente. P.S.: fetente solo perché non avendo ali che mi tengano discosto dal terreno, nel mio percorso m'impregno dei fetori della gente.... e ne vado fiero... sapessi volare avrei uno sguardo altero, mi tengo il mio fetore ma con tanto amore. |
11-01-2005, 22.14.32 | #27 |
Sii cio' che Sei....
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Per Visechi......Gaia, gaia...se la cava da Se'. Se dovessimo essere di troppo, ne farebbe a meno. Non e' un problema. I problemi sono altri, e sono quelli che anche tu indichi, ma la soluzione e' dentro di noi, e' solo questo che Ati sostiene, e anche Yam, per il bene del mondo e di tutti gli esseri.
Che cosa e' la consapevolezza se non il dimorare in una condizione in cui non creiamo piu' sofferenza? La consapevolezza di cui Ati si fa bandiera, non e' un'invenzione recente, ne tantomento di Ati. La ritrovi in Socrate, Platone e otto secoli dopo in Plotino, Porfirio, Ippazia (la martire), la ritrovi in ogni cultura e angolo del mondo, in ogni epoca, vissuta sempre e solo da una minoranza di individui, ma c'e' sempre stata... Se devo essere sincero parteggio per Te in questo vostro match, perche' penso che tu sia una persona intelligente che ha bisogno di risposte intelligenti, umane e profonde...e per Lei, quanto deve essere difficile...per Lei, che ha scelto di crescere atraverso il confronto.......sei una delle tante prove. Ma bada bene, Lei deve crescere nel metodo, nella sua capacita' di comunicare ad altri l'esperienza del suo meraviglioso risveglio, e in questo si impegna molto....ma quanto e' difficile.... Se tu uscissi da quella fissazione sostanzialista, da quella visione materialista...... Complimenti ad entrambi. La papessa e l'innamorato |
11-01-2005, 23.43.02 | #28 |
Ospite pianeta Terra
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Visechi Mahatma... Amico mio
Disordinata-mente ..tralascio il "giudizio" di questo bel passo socio-politico, essendo fenomeno ed atteggiamento tecnico della nostra inconsapevole vita... e non è la mia méta...
Appassionata-mente ...trattengo e Ti rivolgo il personaggio di Gesù... e la capacità di provare Amore.... "ama il tuo prossimo come te stesso....purchè carino e dell'altro sesso..." ecco la nostra capacità d'amare....la sola e vera capacità d'amare....<parlo della massa..of course..non vorrei shakerare la tua adrenalina e il Sangue impazzito (bella canzone dei Timoria) creandoti un improvviso Risveglio di coscienza... vado piano > Che ne dici di queste parole di Gesù tuo fratello? "Quando vedrete uno che non è nato da una donna prostratevi e adoratelo..quello è il vostro Padre" "Forse la gente crede che io sia venuto a portare la pace nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo: fuoco ferro e guerra. Perchè saranno in 5 in una casa..ce ne saranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre e saranno soli". Che racchiudono queste parole? Chi sono quei cinque in una casa? Chì è colui che non è nato da una donna? Metto il casco..vai pure.... L'Amore del Cristo non è l'amore lussurioso e passionale che noi conosciamo..è ben altro...e ci vuole coraggio per portarlo a casa..perchè bisognerà entrare in quella Casa (la Tua..) e mettere d'accordo tutti quei personaggi..in cerca d'Autore... Solo dopo sarà possibile scrivere e parlar d'Amore..ne ho scritte di Poesie su quell'Amore... mistico/sensuale...Passionale..più di trecento..da qualche parte l'ispirazione improvvisa dovrà essere nata.. La passione che tu (credo) canti è alimentata proprio dall'attegggiamento opposto del soggiorno nella realtà divina interiore....mio Divino Compagno di un pezzetto di strada...perchè ha perso la coscienza della sua Vera origine...forse incontreremo la gioia nella nostra vita..la sofferenza e l'esperienza della felicità perfetta..avremo incontrato il maestro perfetto o psicanalista prediletto (o pre-di/letto)...ma un giorno dovremo fare anche i conti con una nuova sofferenza, che contribuirà a dirigerci in quel Chiarore..perchè saremo stufi dei soliti fallimenti e le solite direzioni e dimensioni affettive...saremo stufi degli acquazzoni "gratuiti" e tempeste devastanti... Solo allora potremo mettere in moto un nuovo atteggiamento verso noi stessi, disincantato..ed in nuova ragione inizierà la vera indagine....che porterà a quella chiusura del cerchio ma con nuova qualità interiore...in rasserenata accettazione che tutto ciò che c'è cos' deve essere così E'... Non lo puoi comprendere, mi è chiaro...in fiducia dovresti almeno iniziare a considerare di azzittire quella mente elaborante..che non significa sterminarla...mai sarebbe possibile..ma almeno potresti assaporare quei piccoli intervalli di vero Silenzio..un silenzio che ti mette a confronto con il tuo Cuore..quello vero non quello velato dal solo sentimento di esistere...c'è una potenza molto grande che non vuoi riconoscere..perchè ne hai paura..allora mi porterai tutti i trattati di medicina e psicanalisi che smonteranno eventuali teorie..ma niente potrà smontare ciò che ho scoperto in Me... ed altri folli prima di me: la Consapevolezza... e ogni istante nasciamo e muoriamo a noi stessi senza paura..fluendo alla Vita....in vera Passione. "La grande Via è piana e facile ma alcuni preferiscono vie laterali" (Lao Tze) ps..il fior di loto nasce e vive nel fango.... |
12-01-2005, 00.53.23 | #29 |
al di là della Porta
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X Atisha e Visechi
Sono troppo stanco in questo periodo per poter partecipare in maniera "saggia" a questo vostro meraviglioso confronto. Non troppo stanco però per dire ad Atisha che sento nelle sue parole una strenua difesa di una consapevolezza sicuramente raggiunta, ma ancora ben lungi da essere consolidata, e non troppo stanco per comprendere che io pure sono ben lontano dal consolidare una consapevolezza interiore per la quale ho attraversato (rubando le parole a Emily Dickinson) interi stagni di dolore. Ma al pari di Atisha ho imparato ad assaporare, senza più temerli, quegli assoluti momenti di Vero Silenzio, quei momenti che, per quanto brevi, racchiudono l'eterno, che per quanto infinitesimali, ci permettono di sentire l'essenza di noi stessi per la quale, non basterebbero miliardi di parole per poterla descrivere. E prima che la stanchezza mi faccia dire altre "sciocchezze" mi ritiro nelle mie stanze, promettendovi che che a farvi compagnia, nella vostra, a tratti, estatica conversazione, ci sarà anche il mio silenzioso ascolto. Con affetto Nicola |
12-01-2005, 08.02.52 | #30 |
Ospite pianeta Terra
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caro nicola...la consapevolezza..quando è raggiunta c'è e basta...non va consolidata..semmai consolidato il modo di comunicarla...acquisire quella capacità come sottolineava l'amico yam...ma so per certo che..anche trovando il modo di comunicare (ammesso che esista) ci sarà sempre chi si mostrerà percettivo e chi no...
Lo sappiamo..anche davanti al più grande maestro del mondo...se non si hanno orecchie... Prendiamo esempio dal più grande risvegliato..il mistico Gesù che faceva anche miracoli (metaforici)...cosa ha comunicato?..cosa hanno interpretato? niente..lo hanno messo sulla croce..anche se la stessa indica ben altro..indica quel percorso che ognuno dovrebbe fare per giungere a Liberazione...ma fa lo stesso...ci siamo capiti. La Consapevolezza (parolona che spesso spaventa) non è nient'altro che risiedere nella Pace... in noi stessi..in quel lago tranquillo..in accettazione degli eventi della vita...nella Sua Volontà...e fino a che non regnerà la pace in noi..come pensiamo possa esistere nel gruppo? nella società? in un forum? Non potrà mai esserci pace tra le nazioni finché non si conoscerà la vera pace che si trova negli animi degli esseri umani. (Alce Nero) atisha...l'inconoscibile Ultima modifica di atisha : 12-01-2005 alle ore 08.07.00. |