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Vecchio 14-04-2006, 10.56.38   #11
La_viandante
stella danzante
 
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Data registrazione: 05-08-2004
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Jaldabaoth
http://www.fuocosacro.com/pagine/gno...mo/ABRAXAS.mht

molto bello questo link, grazie ialda, a proposito anche il tuo nickname e' stupendo!!!

mi e' piaciuta soprattutto questa parte, ma in realta' non so se chi l'ha scritta intendesse esattamente come io l'ho intesa


La pratica con Abraxas, riflessioni volutamente incompiute



Come colui che si trova all'ombra profonda di una stanza, immerso nella folla, e intravede dai contorni di una porta il filtrare di una luce. Decide di elevarsi e camminare sulla teste urlanti, piuttosto che impegnarsi in spinte, e pressioni.

Giunto alla porta, aperta e varcatone il passo, si trova in un altro spazio anch'esso buio, ma di una luce nera diversa, e vuoto.

Fino al giungere estremo di una voce, che lo accompagna la dove dei fenomeni vi è la radice, per poi all'improvviso precipitare nuovamente nella prima delle stanze.

Interrogandosi se ciò che è accaduto, sia frutto di pazzia, ma volonteroso l'indomani notte nell'ora di mezzo, a volgere ancora una volta il proprio cammino la dove la coda si confonde con la testa.



Un’onda fredda e scura, che circolarmente spinge ogni cosa verso l’esterno, lasciando affiorare, dopo una lunga attesa sul bordo del pozzo, delle immagini perse nella fissità. In quanto è forse impossibile abbracciare la vastità che ci racchiude, senza dover rinunciare completamente ad essere.
La_viandante is offline  
Vecchio 14-04-2006, 10.57.48   #12
Jaldabaoth
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In sostanza niente non aggiunge o toglie nulla alla necessità dell'uomo di conoscersi, che dubito profondamente possa derivare dalla caduta nel dialettismo. Infatti un simbolo non ha valenza dialettica, essendo ad essa precedente.

Ciò che toglie o aggiunge qualcosa, è che il processo di gnosi tipico dello gnosticismo, è necessariamente diverso da altri processi di gnosi ( ad esempio ermetico, alchemico, cabbalistico, massonico ed altro ), ed è troppo frettoloso accumunarli.

Visto che gnosi e gnosticismo non sono sinonimi, e visto che ogni movimento o struttura iniziatica porta in se, e si dovrebbe strutturare, attorno ad un'ambizione di Gnosi.
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Vecchio 14-04-2006, 11.48.37   #13
turaz
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diverso?
non credi che il "succo" stia nel "trascendere" appunto il concetto di "diverso" e trovare il punto "unificante"?
ciò che li rende "diversi" è l'ego distorto di chi di tali "processi" ha parlato e su cui ha "costruito" materialmente strutture che nulla avevano più a che fare con il messaggio iniziale

altrimenti dibattiamo su "termini" a puro livello mentale

Ultima modifica di turaz : 14-04-2006 alle ore 11.50.07.
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Vecchio 14-04-2006, 12.12.10   #14
Jaldabaoth
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Data registrazione: 20-02-2005
Messaggi: 17
Credo che parliamo dialetticalmente, quando non abbiamo cognizione di causa alcuna di ciò di cui stiamo parlando.
Lo gnosticismo come l'ermetismo traggono in parte radice dall'ellenismo, ma mentre il secondo conserva un'idea della manifestazione, come un processo dove Creatura, Creatore, e Creazione sono legati da istanze affettive e funzionali ( Il CREATORE AMA LA CREATURA E LA CREAZIONE, attraverso un esatto processo di ritorno è possibile raggiungere la condizione perduta, ecc... ecc... ), nello gnosticismo questo non avviene, visto che postula un demiurgo come potenza intermedia. Non ti tedierò dicendoti che tutto questo è simbolico, ma ti tedio dicendoti che ciò implica una frattura in se e per se universalmente insanabile.

Tornando alla questione dialettica, trovo decisamente dialettico affermare con il cuore in mano, e la bandiera della verità alzata in cielo, che esiste un "trascendere" un "punto unificante" e un "messaggio iniziale". In quanto è annoverabile ai buoni propositi dell'anno venturo.

Diciamo che è proprio l'ego, nelle sue infinite forme ( l'amato odiato ego ), che innanzi all'inevitabile morte fisica, suggerisce un'idea di Dio magnanimo e di ritorno, attraverso chissà quali giochi-gioghi, matematici e geometrici, per preservare se stesso.

Nei fatti, e solo quelli contano, nessun cosidetto Maestro può volgere il proprio sguardo oltre la manifestazione, in quanto egli stesso è parte integrante della stessa.

Ne discende che l'unica realtà su cui l'uomo si deve basare, è quella di operare su se stesso, al fine di esplorare ogni latente possibilità del suo essere. Il resto è contorno indimostrabile ed illusorio.
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Vecchio 14-04-2006, 12.15.29   #15
turaz
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appunto.
lavorare su se stessi.
vedo che alla fine lo hai trovato il "punto unificante".
il resto come stai dicendo può non avere alcun senso oppure assumerne dei più svariati a seconda di ciò a cui il tuo ego si attaccherà.
magari anche alla figura del "demiurgo" (che tra l'altro non tutti gli gnostici accettavano).
ma qui si parla di gnosticismo... frutto di ego distorto magari di elementi "psichici"

Ultima modifica di turaz : 14-04-2006 alle ore 12.17.48.
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Vecchio 14-04-2006, 12.26.49   #16
Jaldabaoth
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Immagino che l'abbondare nel tuo scrivere del termine psichico ti faccia ritenere di essere un pneumatico, e questo implicherebbe automaticamente un giudizio.

Il lavoro su noi stessi, attesta solamente che possiamo lavorare solo e solamente su noi stessi, senza necessaria soluzione al quesito ultimo che ogni uomo si è posto o ha rimosso........

L'origine.......... Mistero irrisolvibile, fino a quando siamo ciò che siamo, che ricorda tanto Seneca, cito a braccio, perchè parlare della morte ? Quando si è vivi non si è morti, e quando lo siamo non si parla più.

Perchè parlare di trascendenza, di immanenza, di punto unificante, che fa tanto teosofo, di religioni, tradizioni, e quanto altro, se non per allontanre lo spettro della dissolvenza?

Tornando allo gnosticismo due osservazioni.

1) Elimando il problemo dell'origine benevola del mondo, toglie ogni speranzosa attesa di manna dal cielo per gli uomini, costringendoli di fatto a contare unicamente su se stessi.

2) Lo gnosticismo si colloca nei primi secoli dell'era cristiana, e se quello di matrice Alessandrina,colto, riconosceva l'esistenza di un Demiurgo, quello di matrice iranica, poetico, riconosceva la preesistenza di due principi irriconducibili ed irriducibili.
Jaldabaoth is offline  
Vecchio 14-04-2006, 12.32.14   #17
turaz
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Immagino che l'abbondare nel tuo scrivere del termine psichico ti faccia ritenere di essere un pneumatico, e questo implicherebbe automaticamente un giudizio

l'abbondare del termine "psichico" nel mio scrivere (qui) è collegato proporzionalmente al diciamo così periodo "storico" di cui si tratta.
ma il succo sta nell'unione non nella divisione.
Però dato che qui siamo a livello "mentale" la suddivisione ci entra.
quindi anche il concetto di "pneumatico" perde di significato.

continuo a ritenere questo un bell'esercizio mentale
turaz is offline  
Vecchio 14-04-2006, 14.42.41   #18
sisrahtac
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Questo dio gueriero con le gambe due serpenti che vanno in direzione opposte...mi da l'idea che simboleggi la forza mentale richiesta per "spaccare" i simboli...e digerirli..

Uno tra i tanti diavoli e demoni..
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Vecchio 14-04-2006, 15.22.14   #19
Jaldabaoth
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Salve Catharsis,

Le gambe sono simbolo di elevazione e di possenza, elevazione in quanto ci avvicinano al cielo, possenza perchè ci permettono di sconfiggere il potere attrattivo della terra.

Forse ( :-) ) le gambe assurde di Abraxas non sono rivolte al viatico terreno, ma all'affioramento dalle profondità dell'inconscio.
Jaldabaoth is offline  
Vecchio 14-04-2006, 16.02.15   #20
turaz
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le gambe in basso sono "divise" e "opposte"
via via che si sale si ricongiungono.
è il "solito" concetto di trascendenza del concetto di dualità attraverso l'unione degli opposti possibile solo attraverso la conoscenza di entrambe le forze.
( lo stesso "simbolo" con doppio "serpente" lo si ritrova anche in kabbalah)
questo a mio parere

Ultima modifica di turaz : 14-04-2006 alle ore 16.03.49.
turaz is offline  

 



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