A dire il vero, il titolo di questa discussione può essere molto fuorviante, oltre che generico...pericolosamente generico.
Cercherò di spiegarmi.
Ho letto molte delle discussioni di questo forum...alcune risposte o affermazioni dimostrano che alcuni autori non hanno solo una conoscenza teorica e concettuale delle verità che posseggono, ma palesano una, diciamo così, "consapevolezza".
Come si giunge a questa "consapevolezza"? Secondo me con una disciplina ed una "tecnica". Non so ad esempio un certo tipo di respirazione, un certo regime di vita, ed altro.
Allora io chiedo se qualcuno può dire qualcosa delle proprie esperienze e del proprio "sistema".
grazie

Ciao Mercurio e benvenutoSe esistesse una vera "technica di illuminazione" che si potrebbe imparare, penso che l´umanità da tanto tempo sarebbe "illuminata".
L´esperienza mostra che si può raggiungere un certo grado di "espanzione della mente" tramite vari tipi di meditazione.
Però mediante una tale "technica" la morale o la facolta umana dell´individuo non si cambia. E siccome è questa facoltà, (cioè il grado di compassione o amore che l´individuo ha sviluppato attraverso l´esperienza della sofferenza durante tante vite), che decide la profondità di una eventuale esperienza spirituale, si capisce che la unica "technica" vera è sviluppare un atteggiamento amorevole verso gli altri e verso la natura.

Io trovo molto interessante l´opinione di Martinus secondo cui ogni individuo è in cammino verso l´"illuminazione" come parte naturale dell´evoluzione. Ma questo processo di sviluppo va molto lentamente e si basa sulla crescita morale e intellettiva in virtù delle esperienze quotidiane del "bene" e del "male". Dopo che abbiamo acquisito sufficiente esperienze durante tante vite si raggiunge spontaneamente, senza "technice" di meditazione ecc, la coscienza cosmica, cioè la coscienza personale, basata sull´intuizione, della vera natura della vita e della nostra identità di individuo eterno, e che la vita si evolve mediante la reincarnazione ecc.

Ciao

Ciao Mercurio

Io ti faccio una, due semplici domande: perche cerchi l'illuminazione? Che vita pensi che facciano gli illuminati?

posso dartela io una buona tecnica!so che a prima vista possa essere una cosa sciocca,ma ti assicuro che non lo è ,prova quando cammini a pensare"io ora alzo un piede e lo metto davanti all'altro,ora alzo l'altro e lo metto davanti al primo e così via,questo è un buon esercizio per iniziare il tuo percorso,non preoccuparti di ciò che potrebbero pensare gli altri quando ti vedono camminare in quel modo(puoi sempre farlo di nascosto)i resto verrà da sé Ciao

ermes

Bene, grazie per le vostre risposte...anche se stentatamente forse riusciamo a far partire questa discussione.
Prima devo dare una risposta.
Cerco l'illuminazione, perchè voglio vincere la mia ignoranza. Ignoranza sulle domande esistenziali. Se la mia esistenza (come quella di ogni essere umano) non è dovuta al caso ed all'accidentalità, è ovvio che esiste uno scopo a cui tendere nella nostra vita.Uno scopo "superiore" che non si esaurisca nel "solo" vivere. E' uno scopo, un fine che non conosco ma che voglio apprendere con tutte le mie forze. Questa è per me l'Illuminazione...darsi una risposta a tutto, ad ogni cosa. Non cerco il potere, cerco il sapere.
Se questa premessa è vera, allora è altrettanto vero che esiste un modo per accedere a questa Conoscenza; ho capito che la Conoscenza è accessibile all'Uomo, se non altro perchè ha il dono dell'Intelligenza....servirà pur a qualcosa, o no?
Ma qual'è questo modo? Penso sia una tecnica....finora ho letto due interessanti risposte...una dice che bisogna sviluppare un atteggiamento amorevole verso gli altri....ama il prossimo tuo come te stesso...riuscire ad amare, sforzarsi di mantenere quest'atteggiamento mentale, modifica biologicamente il nostro organismo e chissà quante altre modificazioni comporta...forse proprio quelle che predispongono alla Comprensione.
La seconda risposta è quella di mantenere sempre la Coscienza desta, attenta...mai perdere la Consapevolezza di Se...essere presenti a se stessi...anche questo è un buon consiglio... la nostra Coscienza è obnubilata normalmente da migliaia di cose inutili che toglono forza alla nostra mente, che in questo modo opera in diverse ed inutili direzioni.
Si può aggiungere altro?
ciao

il sapere è molto pericoloso se non lo sai gestire,perchè se sai hai potere,dipenderà da te a farne buon uso.
ciao

ermes

Mercurio scrive:Secondo me Martinus da una tale risposta. Spiega i principi e le leggi eterni su cui si basa la vita sia nel microcosmo che nel mezzo- e nel macrocosmo.
Secondo M ogni essere vivente è eterno e si trova in un perpetuo processo evolutivo attraverso sei piani d´esistenza, i quali fanno sì che l´individuo può sperimentare il culimine del buio e della luce. Questo ciclo evolutivo continua eternamente in sempre più alte forme che M chiama ciclo a spirale evolutivo. Lo scopo attuale dell´evoluzione dell´uomo è appunto il raggiungimento dell´esperienza personale della realtà cosmica che esiste dietro il mondo fisico e su cui quest´ultimo è basato.
Le esperienze delle vite passate si accumulano in ciò che M chiama la "supercoscienza" dell´individuo, cioè la struttura psichica o spirituale dell´essere vivente, che è di natura "elettrica", e mediante la quale l´individuo sopravvive la morte del corpo fisico. Così l´individuo cresce di vita in vita e diventa così sempre più consapevole di se stesso e della vita e come risultato di ciò perde poco a poco la facoltà di credere nei dogmi religiosi e ricchiede invece spiegazioni intellettive anche sulle questioni esistenziali o religiose. www.martinus.it
Ciao

L'evoluzione passa attraverso la ricerca costante dell'equilibrio nella vita quotidiana.. il difficile vivere quotidiano all'insegna dell'"Amor Divino".
Equilibrio per cambiare la propria vibrazione.
Poi..ricerca dell'Assoluto in ogni cosa per scorgerlo nei colori della natura, nel sorriso di un passante, nei piccoli gesti, nel donare senza avere nulla in cambio, per comprendere piano piano il significato ...e, naturalmente, ricerca del silenzio interiore, del non manifesto.

Un uomo andò dal budda e lo pregò di accettarlo come discepolo,il budda gli chiese"hai mai rubato?" l'uomo si affrettò nel rispondergli"No!!non ho mai rubato" e il budda replicò"Vai fallo e poi torna da me!"

ciao

ermes

Ciao Orlando

anch'io "parlo", funziono in termini di equilibrio allora m'hai incuriosito. Non per metterti alla prova perche non so' nemmeno io esattamente... ma, in termini di equilibrio come interpreteresti il >>porgere l'altra guancia< ??? Ciao