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07-09-2004, 16.00.58 | #22 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-08-2004
Messaggi: 388
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a volte sono io che voglio pensare a qualcosa,durante la meditazione però mi accorgo di non essere io a pensare,per esempio ci sono cose a cui non avrei mai voluto pensare,l'insegnamento della vera meditazione dice"osserva in modo passivo i tuoi pensieri,non identificarti con essi,se il pensiero persiste osservalo,se non è un pensiero puro sarà subito sostituito da un'altro e così via,fino ad arrivare alla fonte dei tuoi pensieri"è molto difficile non identificarsi con la propria mente,però se ci riesci!La cosa in cui faccio più fatica è questa,se tutto quello che mi circonda non è altro che un fenomeno elettromagnetico,forse lo sono anchio,secondo la cabala.non sarei altro che una delle tante manifestazioni di dio realizzata in Thiparet dove sono associati tutti gli dei sacrificati.Per chi non conosce la cabala Thiparet sarebbe la sfera del sole.
Ciao ermes |
07-09-2004, 18.10.43 | #23 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
E se io chiedessi dov'è la libertà giuridica dell'uomo? Il fatto è che il pensiero non è un oggetto (come invece una mano, un piede etc...) ma è un processo. |
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07-09-2004, 19.16.59 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-09-2004
Messaggi: 91
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Ho sentito spesso parlare di rinuncia al proprio "Ego", di abbandono, di disillusione e disincantamento.
Ragione, intuito, immaginazione.....cosa sono? A volte mi accorgo che giungo alle intuizioni migliori solo quando rinuncio a razionalizzare, quando rinuncio a voler comprendere con il ragionamento logico. E' come quando l'acqua increspata non permette di non vedere il fondo...la logica è un moto che increspa il placido lago della nostra anima...abbandoni la logica e chiare figure emergono dal fondo. Questo è per me abbandonare l'Ego. Però mi chiedo...come faccio a spiegare ad un altro ciò che ho visto, se non ho proprietà di linguaggio ed una minima conoscenza scientifica acquisita con la ragione? Se in un momento di abbandono "vedo" la vita che anima una quercia, come posso trasferire questa conoscenza a chi non ha (ancora) la stessa capacità? Tu mi dirai.....non serve trasferirla, è sufficiente indicare la Via, ci giungerà da solo. Ma io penso che certe Anime hanno bisogno di essere stimolate...anche con la curiosità... e forse la Scienza è un modo per stimolare gli Uomini occidentali alla Conoscenza. Con questo volgio dire che, per me, l'abbandono dell'Ego deve essere un evento da realizzare a comando, e non una condizione permanente. Accendere e spegnere. Quando accedo "Intuisco" e divento la cosa conosciuta...quando "spengo" cerco una spiegazione razionale. Scusate, so di non essere stato chiaro. |
07-09-2004, 19.39.25 | #25 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Citazione:
Un grande equivoco é credere che con la rinuncia all'ego si debba rinunciare ad esser razionali e scientifici quando si tratta di aver a che fare con realtà pratiche e scientifiche. Niente di tutto ciò. La mente quando è sotto la presenza della Consapevolezza è ancora più efficiente. Lasciare l'ego, invece, riguarda il superamento della dimensione psicologica identificata con emozioni che hanno radici nell'inconscio e che condizionano il presente, non permettendo (facendo solo reagire) di stare di fronte e rispondere alla situazione del momento in modo libero e creativo. L'ho gia detto, la mente, quindi l'ego, dovrebbe essere un ottimo servo. |
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07-09-2004, 19.49.05 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-09-2004
Messaggi: 91
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Grazie Mirror, sei più bravo di me con le parole. A modo mio volevo cercare di dire questo.
Però la Via, per me, presuppone l'effettuare un passo alla volta. All'inizio ci sono dei momento in cui lo svincolarsi dalle redini del Ego esige un continuo e severo autocontrollo....è una condizione che inizialmente non può essere permanente...è una disciplina....essere testimone di un evento, senza lasciarsi coinvolgere da esso, presuppone una Mente forte e libera. Grazie |
07-09-2004, 20.05.55 | #27 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Citazione:
Essere Testimone della propria mente, però, caro Mercurio à un'altra cosa. Acquisire una presenza consapevole costantemente è una "conquista", di fatto non facile e semplice, come invece potrebbe essere. Ma così è, guardandondo come stanno e vanno in effetti le cose. Un caro saluto |
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07-09-2004, 20.11.06 | #28 |
Ospite abituale
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Messaggi: 91
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Capisco che le parole falliscono proprio quando non si vorrebbe.
Essere testimoni impersonali di un evento significa aver placato la propria mente. Penso che sia un passo ulteriore rispetto all'essere testimoni della propria mente. Ovviamente condivido perfettamente che non è nè facile, nè immediato. Ciao e grazie. |
07-09-2004, 20.34.41 | #29 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-08-2004
Messaggi: 388
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Ciao Mercurio!!!siamo in due in questo forum!!!benvenuto
Comunque esiste solo un modo per lasciar cadere l'ego,abbandonarsi all'amore divino,perchè in qell'attimo quando tu non sei allora dio è. Il giorno della canonizzazione di madre Teresa di Calcutta è stato trasmesso su rai 2 un tg reportage dedicato a lei dove asseriva che "solo quando gli uomini si ameranno allora e solo allora si avvicineranno a dio" cosa insegnava Gesù ai suoi discepoli?l'amore tra gli uomini!Vogliamo dare la giusta interpretazione alle sacre scritture altrimenti possiamo parlare di dio all'infinito senza neanche capirne la vera natura,si sa che la vera parola di dio viene trasmessa nel silenzio dal maestro al discepolo,io le ho interpretate così la scritture,se sbaglio vorrei essere corretto da qualcuno che ne sappia più di me,naturalmente tutto ciò dovrebbe avvenire con la consapevolezza di entrambi,non sono compresi alcool o peggio ancora droghe di qualsiasi tipo,come succede adesso,penso che il corano lo spieghi meglio di me. Ciao ermes |
08-09-2004, 06.58.38 | #30 |
Ospite
Data registrazione: 07-09-2004
Messaggi: 20
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l'ego
l'affermazione "ho abbandonato l'ego" è frutto dell'ego spirituale! in realtà credo che l'ego ci accompagni sempre attraverso le varie incarnazioni, finchè non abbandoniamo definitivamente la veste di carne. quello che possiamo fare, con il lavoro su noi stessi, o meglio con l'osservazione continua e consapevole di noi stessi, è accorgerci di come agisce l'ego in noi. L'opera alchemica si realizza attraverso innumerevoli distillazioni,attraverso le quali abbandoniamo i materiali pesanti e poi quelli sempre più sottili: è facile individuare l'ego grossolano, ma poi? in meditazione si sperimenta l'estasi, la conoscenza diretta dell'amore universale, ma quando torniamo qui? luvia
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