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Vecchio 19-12-2003, 20.34.49   #61
r.rubin
può anche essere...
 
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Ciao Fragola.
..non credo tu sia fissata...in ogni caso Jung (ho letto qualcosa, ma non molto) è estremamente affascinante (a mio parere molto più di Freud...i suoi scritti hanno quell'alone di mistero, di archetipico..che non può non affascinare!).

Credo di aver capito il tuo punto di vista.
Percepisci qualcosa che trascende l'individuo.
Ho riflettuto un pò sopra questo modo di sentire le cose e sono arrivato a dirmi che, vero o no che sia non importa, se fosse il punto di vista dominante probabilmente il mondo sarebbe migliore....oh, ben chiaro, non intendo elevarti a 33metri da terra!
Semplicemente, il fatto di percepirsi anche solo come esseri umani appartenenti ad un unica specie, o ancor più sentirsi parte del mondo, come esseri che casualmente si trovano di passaggio su questa terra e che condividono un simile cammino e lo stesso paesaggio con altri per breve tempo, non potrebbe che aiutare ad avere rapporti migliori con gli altri e con il mondo, ad apprezzarlo probabilmente di più, ad accogliere l'altro in una sfera più profonda dell'essere: a sentirsi uniti, in parole povere.

Sappiamo purtroppo che non è così.
Ma sarebbe bello.


r.rubin is offline  
Vecchio 19-12-2003, 20.39.48   #62
r.rubin
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Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
finalmente lucifero ci si incontra!
tante sere passate invano a tentare e ritentare, mentre fuori infuria il vento e la tempesta, ad evocarti a un tavolino, nella tremula penombra di fioche candele!
Ed ora eccoti qui...puf! apparizione imprevedibile, finalmente!

Provo a chiarire cosa intendo con <<ricordo di sè>>.

Sembra che la vita quotidiana cammini industurbata intorno a noi, sempre uguale, sicura come un'abbraccio impalpabile. Che scorra lenta come un fiume quieto in cui galleggiamo sonnecchiando, cullati dal silenzio intorno, sereni della serenità del fanciullo.
Possiamo vedere gli alberi intorni a noi, forse immaginare la selva che più in la si apre sterminata: ma stiamo sicuri dentro gli argini; la selva inquieta, ma ciò che inquieta di più è il rapporto in cui stiamo a lei.
Per non inquietarci, e poter ancora a lungo sonnecchiare, non basta star dentro gli argini, dobbiamo anche dimenticarci: non è la selva che inquieta, è più il nostro limite che essa evidenzia...

Se siamo formiche, ma non ne sopportiamo nemmeno l'idea, si apre una sola via: dimenticare ciò che si è.

Ma così vediamo il mondo intorno a noi, lo sentiamo, ma non lo vediamo, non lo sentiamo: esso ci appare, ma noi non ci siamo.
Io sento, io provo, io vedo: non posso dirlo; ma posso dire solo: sento, provo, vedo...e tutto scorre indifferente, e indefferenziato: perchè siamo noi a fare la differenza!

Per poter dire: io vedo, io sento, io provo, io faccio e non faccio, io vado e non vado dobbiamo riesumare il nostro io cacciato da qualche parte, incarnarci in lui, e finalmente vedere il mondo con i nostri occhi.

Dobbiamo ripescare il nostro vestito, ed indossarlo: è la nostra pelle, siamo noi, solo noi: solo io.
Ma, ovviamente, non è un vestito qualunque!
Va scoperto...ha mille tasche e gadget strani e sconosciuti: bisogna scoprirli, e imparare a usarli: e non credo sia un compito che può finire.

L'empatia ad esempio: mettersi nei panni degli altri, non si può provare finchè non si ha imparato a stare nei propri; quindi, si percepisce anche questa possibilità: perchè questo io non è per niente egocentrico, ma più è scoperto, più si apre.

Guardandomi intorno vedo molte persone che dormono in piedi, ci sono, ma non ci sono, pensano di esserci, ma non si accorgono nemmeno che potrebbero non esserci realmente.
Credo sia un percorso, in cui pian piano ci si incarna sempre più in se stessi, e contemporaneamente, ad ogni passo, la superficie della realtà si svela nella sua profondità.

Presenza a se stessi, in due parole: il fatto è che quel se stessi non è per niente dato in partenza. E nemmeno la realtà, per quanto possa voler dire questa parola. (le realtà, sarebbe meglio dire).

Per fare un esempio pratico: posso constatare che spesso sono attento a qualcosa, ma non sono poi così attento: la mia attenzione viene magnetizzata da qualcosa all'esterno da me, ma in quel mentre la mia attenzione mi sfugge, per appoggiarsi come una farfalla notturna su un ramo: ed io invece sono alla finestra.
Domina l'oggetto.

Mentre quando sono realmente attento, non percepisco l'oggetto e nient'altro: percepisco me stesso e l'oggetto e nient'altro.

Ecco, per finire: il <<ricordo di sè>> lo intendo come la percezione costante di sè (un sè che non è mai fisso e immutabile, anzi, muta in un processo continuo di scoperta, si scava continuamente come nella roccia: e così appare il sè e anche la roccia attorno a sè, quella roccia che puoi vedere solo approfondendo la conoscenza di te): ed è scoperta e nello stesso tempo ricordo; perchè la scoperta avanza, se si vuole, ma non è semplice percepirla in ogni momento: con ricordo in sostanza intendo "tenere con sè".

Boh...parlo per esperienza personale, dico quello che provo, ho usato il plurale ma così, per tocco lettario, non certo perchè sono convinto che sia un'esperienza generalizzabile...spero di essermi spiegato: non se intendevi qualcosa di simile, fammi sapere!




r.rubin is offline  
Vecchio 20-12-2003, 15.55.50   #63
r.rubin
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ripensando a quello che ho scritto ho pensato...mah, magari è una cosa normalissima e a me riesce difficile perchè son fuori!

A proposito, per Visechi, l'area di Broca è quella deputata al linguaggio.

r.rubin is offline  
Vecchio 20-12-2003, 16.36.24   #64
Lucifero
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Ricordo di Sè

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
finalmente lucifero ci si incontra!
tante sere passate invano a tentare e ritentare, mentre fuori infuria il vento e la tempesta, ad evocarti a un tavolino, nella tremula penombra di fioche candele!
Ed ora eccoti qui...puf! apparizione imprevedibile, finalmente!

Ecco, per finire: il <<ricordo di sè>> lo intendo come la percezione costante di sè (un sè che non è mai fisso e immutabile, anzi, muta in un processo continuo di scoperta, si scava continuamente come nella roccia: e così appare il sè e anche la roccia attorno a sè, quella roccia che puoi vedere solo approfondendo la conoscenza di te): ed è scoperta e nello stesso tempo ricordo; perchè la scoperta avanza, se si vuole, ma non è semplice percepirla in ogni momento: con ricordo in sostanza intendo "tenere con sè".

Boh...parlo per esperienza personale, dico quello che provo, ho usato il plurale ma così, per tocco lettario, non certo perchè sono convinto che sia un'esperienza generalizzabile...spero di essermi spiegato: non se intendevi qualcosa di simile, fammi sapere!





r.rubin, il ricordo di Sé non è nessuna delle cose che Tu hai esposto. Il <<Ricordo di Sé>> è la SCIENZA INIZIATICA, quella scienza che che si è perduta nella notte dei tempi, e che pochi Individui hanno riportato alla luce, mentre altri, con gran cura, hanno spazzato via. Tale Scienza insegnava le principali tecniche di RISVEGLIO INIZIATICO, accompagnava il neofita, passo dopo passo, nel grande labirinto della Mente umana, fino alla soglia della propria Coscienza, per poi lasciarlo proseguire da solo. Ricordo di Sé vuol dire anche: prendere visione e Coscienza delle proprie funzioni inconscie. Questa scienza, o la trovi da solo per pura fatalità, come è successo a qualcuno, oppure devi avere la fortuna di incontrare un Maestro, e quando l’avrai incontrato, dubito che potrai riconoscerlo, contrariamente non si arriva a capo di nulla.
Lucifero is offline  
Vecchio 20-12-2003, 16.57.43   #65
r.rubin
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sì, non c'entra proprio niente: ma sei sicuro che serva così tanto per prendere coscienza di sè?
Hai mai letto C.G.Jung, quello che dice a proposito dell'ombra, del prendere consapevolezza di se stessi (del vero se stesso)?

r.rubin is offline  
Vecchio 20-12-2003, 17.12.13   #66
Lucifero
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Messaggio originale inviato da visechi
Ho letto l'intervento di Lucifero. Al momento evito ogni commento in merito alle sue personalissime elucubrazioni, sintomo di una mente quantomeno macchinosa, la cui architettura appare alquanto composita e più stratiforme e capziosa di quella dei comuni mortali (la provocazione è parte del gioco), per porgli solo una domanda… semplicissima e contenutissima nel numero di parole che utilizzerò (è un regalo che gli faccio volentieri ):
se la coscienza fosse così come tu la descrivi, come coniughi questa 'Coscienza multilivello' con l'accertata perdita del senso di sé nei casi di lesioni o patologie, congenite o procurate, di una determinata area cerebrale (mi pare sia quella di Broca… ma potrei sbagliare)? Se la Coscienza non è una capacità insita nel cervello ma dovesse essere diffusa nell'individuo, chi subisce una lesione cerebrale dovrebbe conservare inalterate le proprie potenzialità di ESSERE COSCIENZIOSO, senza subire alcun nocumento nella sua 'cerca', potendo così conseguire l'Illuminazione che tu ritieni risieda nella Coscienza Universale, primo livello. Ma così non è. Talvolta, alquanto spesso, dette lesioni o patologie sono causa di disfunzioni tali da irretire irreparabilmente la capacità d'interagire proficuamente tanto col mondo circostante, quanto con sé stessi, e si ripercuotono negativamente su ogni altro aspetto della vita psichica dello sfortunato. In altre parole, nella tua concezione, i disabili psichici sono dei refusi della creazione, del materiale di risulta? In effetti, certe vilipese 'scienze', quelle umane, postulano che l'unico essere felice della terra sia colui che non ha o perde la capacità di percepire sé stesso come un individuo inserito in un contesto alienante, è solo in questo status, non auspicabile per nessuno, che si renderebbe manifesta l'assenza di ansia… forse, non so se sia vero.
Ciao

Visechi, un'individuo con patologie, come altro individuo che non ha risvegliato la propria Coscienza è solo nutrimento organico. <<Polvere sei e polvere ritornerai>>. Per quanto riguarda la Coscienza, quelli che ho mostrato, sono stati di Coscienza, che incosciamente vive ogni essere umano, ma non è la Coscienza.
Gli stati d'ansia e di paura, si manifestano tramite il desiderio, chi non desidera o è un Risvegliato, o una persona patologicamente malata, ma non è la stessa cosa. Poichè nel soggetto patologico, non è in funzione la Memoria o organo Emozionale, quindi non desidera. Il Risvegliato invece, ha commutato in Comprensione ogni cosa che vi era memorizzato nell'organo Emozionale, e cioè tutte le sue esperienze, e cioè ha preso Coscienza di Sè.
Lucifero is offline  
Vecchio 20-12-2003, 17.52.08   #67
Lucifero
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Messaggio originale inviato da r.rubin
sì, non c'entra proprio niente: ma sei sicuro che serva così tanto per prendere coscienza di sè?
Hai mai letto C.G.Jung, quello che dice a proposito dell'ombra, del prendere consapevolezza di se stessi (del vero se stesso)?


r.rubin, sarebbe bene puntualizzare un'altra cosa importante. Sai cosa succede ad un uomo se dovesse prendere coscienza di Sè in un botto solo? Hai presente ingerire una bomba atomica? Hai presente il detto: chi guarda il volto di Dio muore? Ecco è esattamente la stessa cosa. Quindi, non farti illusioni, poichè la Coscienza di Sè è un conseguimento di un duro e lungo lavoro iniziatico, e ci si arriva pian piano cominciando a conoscere, a scoprire se stessi, e cioè la parte occulta dell'uomo.
C.G.Jung è rimasto, a mio parere, ancora all'asilo, almeno per quanto riguarda lo sviluppo dell'evoluzione della coscienza. Mentre nella branca delle scienze psicologiche sò che viene considerato un gran luminare.
Lucifero is offline  
Vecchio 20-12-2003, 18.41.36   #68
Fragola
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Messaggio originale inviato da Lucifero

C.G.Jung è rimasto, a mio parere, ancora all'asilo, almeno per quanto riguarda lo sviluppo dell'evoluzione della coscienza. Mentre nella branca delle scienze psicologiche sò che viene considerato un gran luminare.

Mi interessa moltissimo sapere che cosa hai letto di Jung e su cosa basi qusto tuo giudizio.
ciao
Fragola is offline  
Vecchio 20-12-2003, 20.04.14   #69
r.rubin
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Lucifero hai innescato tu una bomba atomica!!

Non illuderti, Lucifero, che solo grandi uomini abbiano preso coscienza di sè. Troppo facile sfuggire ad una realtà terribile ma accessibile a tutti, proiettandola su soli eletti! Bomba atomica dici...ma tu come puoi saperlo?

Citazione:
Il Risvegliato invece, ha commutato in Comprensione ogni cosa che vi era memorizzato nell'organo Emozionale, e cioè tutte le sue esperienze, e cioè ha preso Coscienza di Sè.
Citazione:
chi non desidera o è un Risvegliato, o una persona patologicamente malata, ma non è la stessa cosa.


E cioè, arrivato al Risveglio, cessa di desiderare?

Quand'è che cerco il cibo? Quando la fame produce il desiderio di mangiare. Quindi m'incammino per trovare il cibo.
Quand'è che cerco l'amore, quando mi manca, e quindi il desiderio di averlo mi spinge a cercarlo.

Non è forse il desiderio il carburante che spinge il motore?
E il movimento non è forse vita?
La Comprensione può certamente aiutare nell'orientare il desiderio, quando invece, se lasciato a briglie sciolte, sfuggirebbe ad ogni controllo razionale; quindi è un vantaggio: ma la Comprensione, se toglie il cavallo, lascia a terra (o sotto?).

Citazione:
un'individuo con patologie, come altro individuo che non ha risvegliato la propria Coscienza è solo nutrimento organico


...nemmeno il Buddha sarrebbe arrivato a tanto

Non ti saluto Lucifero perchè così impari a salutare anche tu!
(saluto solo Fragola ...pappappero pappappà )
r.rubin is offline  
Vecchio 21-12-2003, 11.07.08   #70
Golden
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Lightbulb X Lucifero e.... r.rubin

OSSERVANDO.......

Osservando dalla "mia" postazione, concretizzo che ognuno di voi sostanzialmente esprime le stesse esperienze.... in effetti riesco a riconoscermi in esse dalle osservazioni laterali e da quella centrale.
Questo non può altro che farmi piacere e riconoscere anche ciò che Marco tende ad esprimermi circa la comunicazione ed il linguaggio.
Confrontando queste osservazioni relative ai tipi di esperienza, prova che vi sono dimensioni diverse da percepire nello spazio-tempo di ogni individuo, ma nella Realtà, accumulando le varie documentazioni e comparando i vari contenuti, osservo la stessa Sostanza, la stessa percezione della Realtà.
Questo è il nostro viaggio attraverso le varie realtà soggettive che confluiscono nella sola realtà oggettiva ossia nello stato di coscienza universale.. Realtà suprema...nel Tutto, nel Qui e Ora.
Questo va riconosciuto.... senza separazione!


X Fragola: un complimento...
Golden is offline  

 



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