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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
19-04-2008, 13.11.48 | #12 |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
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Riferimento: il corpo e la natura
Le strade sono infinite c'è chi si affida al potere delle parole dei maestri o pseudo maestri, c'è chi sbeffeggia chi si affida a ciò che è nella natura...riconoscere questo sarebbe già un atto profondo verso la verità e c'è chi prosegue la sua strada accettando tutto ciò che incontra come atto estremo d'amore e non chiede altro. Questo post è comunque molto bello ringrazio chi lo ha inserito... namastè
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19-04-2008, 13.15.40 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Natura e spiritualità
Buon giorno a tutti!
sempre telegraficamente...,ho anche fatto notte! e la plasticità neuronale è un pò "ingessata" , Van ha colto un punto quando dice: La sensibilità verso la natura è certamente una cosa bella ma non so se sia necessariamente collegata alla spiritualità.; ci possono essere due modi in cui questa "sensibilità" si manifesta : quella estetica e quella estatica riempiono il cuore ma mentre la prima commuove l'altra è "contemplativa" claudio ps forse rende meglio: ...da cui questa sensibiltà... |
19-04-2008, 14.33.33 | #14 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
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Riferimento: Natura e spiritualità
Citazione:
Finchè spacchiamo il capello in due, tre, quattro, mille non riusciremo mai a cogliere l'essenza, che sta nella natura, come in un testo di Krishnamurti o in un abbraccio |
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19-04-2008, 14.36.50 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: Natura e spiritualità
Citazione:
Questa immersione nella bellezza che produce l'estasi! Solo che non si può restare immobili e "costruire le tende" per restare in questo stato! Gesù sul monte della Trasfigurazione rimprovera aspramente perchè i discepoli vogliono restare in quello stato di beatirudine! Occorre ritornare giù.! riscendere a valle e "trasformati dall'esperienza" riimmettersi nel "villaggio" con una nuova percezione e luminosità! |
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19-04-2008, 17.18.41 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Natura e spiritualità
Salve e buon pomeriggio!
torno da una biciclettata nel parco e senza accorgermene l'ho ascoltato, silenziosamente, senza forzature, mi ha mostrato il Sè, nell'osservazione, ha collegato il il me all'altro ,l'ha fuso in Uno; qualcuno dirà che sono i vortici della spiritualità ma se questi vortici mi aiutano , nel concreto, si proprio nel rapporto con l' "altro" alla completa con-divisione dell'Essere ben vengano claudio ps non era mia intenzione spaccare il capello ho "visto" da due angolazioni di quell'essenza claudio ari ps passo il fine settimena fuori, a tutti buona domenica!!! claudio |
19-04-2008, 23.14.17 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2006
Messaggi: 317
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Riferimento: Natura e spiritualità
Citazione:
Nei periodi di maggiore esasperazione mi sono spesso rifugiato nella foresta vicino dove abito. Non sembra che gli alberi e gli uccelli faccino di queste distinzioni, la chiamo foresta perche' e' antica e non si capisce se siamo nella preistoria o in qualche altro tempo. All'inizio la sensazione e' come essere in un'altro mondo, poi scompare, scompare il mondo da dove sono venuto.. e in questo non-mondo sono a casa. Ma non e' stato sempre cosi', a volte ho fatto tanta strada per andare in luoghi che non conoscevo, a volte ho camminato tanto senza nessuna meta, sono montato su alberi da cui non ero in grado di scendere, forse inconsciamente ricercavo quel non-luogo, e il fatto che adesso lo conoscevo, l'aveva fatto diventare un luogo, un mondo privato, ma non piu' il non-mondo. Tutti mi disturbavano, evitavo luoghi dove potevo incontrare qualcuno, all'inizio sugli alberi mi sentivo abbastanza al sicuro, ma non era abbastanza. Avevo trovato una bellissima casa abbandonata, ma anche qualla era di qualcuno, sono andato in luoghi sperduti e c'era sempre qualcuno, e anche se non c'era nessuno, c'era sempre la possibilita'. Un giorno camminavo in un viale di cipressi vicino a casa mia, stranamente non ero in ansia. Spunta un cane dietro di me, e l'ansia mi raggiunge con un attimo di ritardo. In questo attimo di ritardo mi rendo conto che non ho avuto paura del cane, ma che insieme al cane ci fosse qualcuno. Questa cosa mi turbo' oltre modo, da allora non sono piu' riuscito a trovare un mio mondo da nessuna parte, nessun luogo dove rifugiarmi.. un vero e proprio shock per me.. il mondo da dove ero venuto era di nuovo scomparso.. |
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20-04-2008, 19.17.07 | #18 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Natura e spiritualità
<Caro> Flow, permettimi il <caro> come senso "solidale",
ho letto più di una volta tuoi interventi dove aprendoti spesso dipingi un quadro di forte potenza introspettiva che altrettanto spesso mi dà modo di cogliere fulcri di sintesi psicologica e filosofica altrimenti difficili da individuare così "precisamente" altrove.. E questa possibilità di leggerti <dentro> le parole mi arricchisce donandomi a quella parte di me stessa che diversamente diventa più sfuggevole da condividere.. Riconoscendo come parti di me alcuni dei tuoi sentire mi risalta netto il latente conflitto tra sano individualismo e paura radicante nascosta di perdere la propria individualità.. Un tempo lo chiamavo "essere senza-pelle".. Quella difficoltà di sentirsi unici e speciali, di portare questo sentirsi unici e speciali ovunque con sé, di vedere questa unicità e questa preziosità negli occhi di ogni altra anima.. Ho compreso che per <lasciare> il proprio 'io' occorre 'averlo' avuto, occorre che il riconoscimento del mentale abbia raggiunto 'alte' profondità.. Occorre aver toccato profondamente se stessi! Allora la differenza nel contatto con gli altri non reca con sé più conflitto in noi, nel nostro intimo.. Portare quel "noi" attraverso il contatto con gli altri significa aver profondamente abbracciato la nostra preziosità che non risiede in una speciale sorta di potere del pensare (seppure possa apparirlo in una prima analisi) ma nell'essere 'Pura' esistenza, nella capacità inderogabile di esperire. Ho dedotto riflettendo a lungo che questo passaggio di fragilità del sentirsi quasi come "senza-pelle" sia vecchio marchio d'appartenenza di chi abbia nella propria esperienza subito forti violenze psicologiche che misero un tempo in enorme difficoltà la possibilità di una crescita armonica della personalità, di quell' 'io' armonico fondamentale alla capacità d'interazione senza la perdita di se stessi. Nuovamente il centro dello sbroglio del problema resta la conoscenza di se stessi, della propria mente e dei condizionamenti subiti. Per questo motivo spesso sottolineo quanto sia di vitale importanza la risoluzione dei conflitti mentali di cui non sempre siamo consapevoli se non deducendoli da un determinato malessere-frutto, risoluzione che parte da una coscienza di profonda analisi di ciò che intimamente viviamo nella mente.. Non credo al <salto> di <qualità> che presuppone si possa giungere alla consapevolezza più profonda dello spirito senza essere prima passati dalla conoscenza altrettanto profonda dei "come" del nostro 'io' )smembrato o meno). Non trovo separazione tra l'analisi della mente-io (col conseguente superamento dei conflitti in seno) e la consapevolezza più sottile, ma anzi la reputo necessariamente consequenziale all'indagine introspettiva: pacificati -o meglio!- risolti i conflitti all'interno dell'io possiamo scendere ad ulteriori armonizzazioni o possibilità coscienziali, la cui porta d'inizio è certo la consapevolezza dell'io-non-sostanziale, ma non prima d'averne avuto la conoscenza e la coscienza profonda. Ecco allora che l'estetica diventa realtà estatica, l'io l'assenza di 'io' (il tu l'assenza di 'tu'), la natura trasfigurazione di se stessa nel cogliere la sintesi stessa della potenza partecipativa alla meraviglia (=non come "dio, quant'è bello tutto questo" ma nel "dio quanto E' "), natura-albero, natura-città; natura-individuo, natura-umanità; natura-vita(trasmutazione del piano 'grezzo'), natura-morte(idem>trasmutazione del piano 'grezzo').. Allora lentamente la mente, la nostra capacità d'esperire diviene possibilità di cogliere la sintesi ovunque, dentro e perciò 'fuori'.. Si perde lentamente la separazione che crea conflitto e diviene possibile l'armonizzazione dove punto centrale diventa l'essere non più celato dalle sue molteplici maschere.. * Gyta *indifferentemente: essere/ Essere. N.B: Analizzando psicologicamente mi sembra normale che a contatto con la materia non manipolata, non trasformata per mano dell'essere umano, l'uomo riesca più velocemente a cogliere la sintesi di quello che è il suo mondo più profondo, più ancestrale; nella più evidente, apparente ed immediata assenza della sua specie riesce a cogliere in modo più chiaro, più netto, la sua stessa anima, la sua stessa mente, lontana da quella che inesorabilmente scatta -seppur celata- nel riconoscimento a specchio col genere umano e la sua storia: più visibili divengono i bisogni più reali ed i pensieri nella loro essenzialità. Più <facile> diventa il sentirsi libero lontani dai simboli del pensiero altrui che crea il senso sociale di appartenenza e quindi di <realtà>; più facile> sembra essere padroni della propria mente, della propria individualità, della propria anima.. Più <facile> riconoscere ciò che Non si è. Più <facile> prendersi la libertà di Non sapere [e Non appartenere ] |
30-04-2008, 09.22.33 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Natura e spiritualità
Tutti voi che avete mandato una riflessione, tranne Andre2 che però si riferisce a un periodo in cui l'uomo nella natura cercava uno spazio, nella nature trovate pace e nutrimento spirituale.
Allora avrei voglia di farvi un'altra domanda. Se amiamo veramente la natura perché continuiamo a ferirla con i nostri comportamenti quotidiani? |
01-05-2008, 00.39.47 | #20 | |
Ospite
Data registrazione: 21-03-2008
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Riferimento: Natura e spiritualità
Citazione:
Intendi dire perchè si distruggono foreste e s'inquina col nucleare, o perchè uso l'automobile e perchè ho la luce in casa? La differenza in questi casi sta solo nella quantità, però hai ragione tutti chi più e chi meno inquiniamo questo nostro bel pianeta, potrei dire "io uso semplicemente quello che la nostra civiltà ci offre per convivere", però intanto inquino ogni giorno, basta che accendo la luce e qualche centrale nucleare si avvia, vado a lavorare con l'auto eguale, per poi ritrovarmi nel piatto tutto ciò che ho prodotto, la mia speranza sta solo nell'atteggiamento accorto degli usi che faccio ed un pensiero positivo futuro per la nostra madre terra nella speranza che incontri altri pensieri positivi e nell'unità si crei una forma ed una forza che possa spingere chi di dovere ad offrirci metodi e usi che diano un respiro di sollievo alla nostra amica Gaia.... |
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