Salve gente!
purtroppo per cause estranee alle nostre intenzioni (anche questa è scuola) non avremo la possibilità di scambiarci opinioni, mi mancherete tutti, per qualche tempo; prima che il forum chiuda, ringrazio ivo per la pazienza avuta, vi chiedo un'ulteriore aiuto. Oggi una cara amica avrebbe voluto chiedermi se mi arrabbio (ha risolto da sola ,è in gamba ) e casualmente mio figlio,poco dopo, ha avuto nei miei confronti un atteggiamento aggressivo e collerico (cose di raagazzi) e ho avuto compassione per il suo modo di essere (no non riesco ad arrabbiarmi anzi non è il mio modo d'essere) ma questo ha creato in me un senso di "sofferenza" nel vederlo in quello stato, ora vi chiedo , può la compassione creare disagio e sofferenza o bisogna lavorare sul distacco? spero di essermi spiegato, un caro saluto a tutti claudio

Io trovo che ci sia una "fase empatica" nella quale si senta dentro il dolore altrui.
Ma è un dolore dolce..che non brucia..non negativo (che invece contrasteremmo). Questa condizione ,invece che bloccarci,ci offre nuove energie tramutate repentinamente in positive e che rioffriamo.
Credo che sia già compassione questa..anche se amo sempre meno le definizioni.
Diciamo che ho descritto solo la mia esperienza,claudio..
Mi mancherai.

Buondì Claude
Leggevo in un'altra discussione qui, qualcuno (forse Matte, se non sbaglio) che si chiedeva come mai si parla tanto e si danno tutte queste indicazioni "spirituali" in questa area del forum... ecco, mi sembra pure che gli sia stato risposto che si potrà capire perché accade questo (il fatto di condividere con altri la propria esperienza "spirituale"), quando si sarà giunti ad un certo punto del cammino... perché a quel punto si comincerà a fare la stessa cosa a propria volta verso gli "altri"... e tutto avverrà naturalmente...
..e scaturirà spontaneamente proprio per quella compassione, sorta dal nostro cammino, che ci fa vedere Noi stessi nel cammino dell'altro...
l'Altro Siamo Noi Stessi...



...e la Sofferenza che scaturisce in Noi nei confronti dell'Altro, in questo caso è "Vera" non di "superficie", perché ha origine dall'Essenza...

...non so se ci si possa distaccare totalmente da questa Sofferenza "Essenziale"... forse è proprio questa che ci fa continuare a Camminare...

...penso che la Sofferenza che emerge in te per tuo figlio, Claude ( ), sia di questo tipo... Essenziale... poi ovviamente ancora ho molto da imparare e parlo solo con la speranza di poterlo "migliorare" e renderlo sempre più Essenziale...

...dispiace anche a me non potervi leggere (soltanto per un pò spero) e non poter continuare il dialogo insieme a Voi... ringrazio Tutti (staff compreso ) per gli input che mi avete trasmesso...

Eva

Ciao Claudio...
Com-passione (Karuna) è empatia e sensibilità per la sofferenza altrui.
Ma solo se è accompagnata dalla Saggezza (Prajna) la compassione non crea per sè il disagio. Ne lo porta agli altri, perchè è illuminata dalla consapevolezza.
In pratica, se si opera con un "distacco" compassionevole o un compassione "distaccata", si può essere efficaci oltre che partecipi alla sofferenza di chi vorremmo aiutare.
Questa capacità di coniugare compassione e saggezza è il culmine operativo del percorso della ricerca spirituale, secondo me e la tradizione Buddhista Mahayana.



P.S. Per quanto riguarda la chiusura del forum, chi vuole veramente ritrovarsi, saprà trovare altre strade per farlo. Le tracce ci sono.

Salve e buon giorno!
prendo in prestito un pezzetto di quanto scritto da vera e rimasto "attaccato" al suo copia ed incolla del mio post iniziale:Forse la sofferenza che nasce dalla compassione autentica è "naturale"... sono in errore perchè fino a quando c'è sofferenza c'è ignoranza che è causata dalla mancata accettazione della impermanenza della realtà, impermanenza che non vuol dire che finisce ma che non ha inizio, solo in questo caso si ha " retta visione" e la compassione una condivisione senza sofferenza claudio

la compassione non crea sofferenza e disagio, la compassione è ciò che rimane tolto il disagio e la sofferenza...quando c'è da arrabbiarsi lo facciamo indipendentemente da ciò che crediamo giusto o sbagliato...

Condivido... infatti avrei anch'io dovuto usare il termine "Sensibilità" (come ha ben fatto Mirror)... più che "Sofferenza" (non per niente c'era un "forse" )... Ho imparato un'altra cosa anche oggi

Carissimo Claudio,
mi unisco a te nel ringraziare ancora una volta Ivo, il dono ricevuto in questi anni è stato davvero unico. Se riusciremo ancora a trovarci qui in un arricchente scambio di pensieri e riflessioni, sarà ancora una volta un regalo speciale.

In quanto alla compassione, sono in viaggio anch'io. Non incavolarsi mai potrà essere anche un fatto positivo ma non del tutto, almeno non per noi povere formichine che si affannano senza sosta.
Penso che incavolarsi sia giusto e naturale se l'energia della collera non esonda, si deve imparare a viverla come una fiamma che si accende in un determinato momento e ..., prontamente, si chiudela manopola del gas.

E' stupendo riuscire a vedersi mentre si è in collera, non si può fare a meno di sorridere di se stessi e avere compassione per chi ha scatenato la nostra ira.

La vera compassione porta sì un dispiacersi per l'altro ma si intravede anche lo spiraglio di luce che proviene dalla stanza dell'Amore.

Siamo diamanti che lottano per ripulirsi e splendere. Ma occorre mettersi in discussione ogni momento, sapere di essere in viaggio su questa strada terrena che è quella che è.
Tutto quello che accade ogni giorno nella nostra vita è un segnale, un messaggio, una indicazione che ci dice dove siamo, dove stiamo andando e .... in che condizioni siamo.

Per il periodo che non potremo più comuncare voglio dirvi (e lo dico anche a me stessa) non addormentiamoci. Cerchiamo di destarci sempre di più, e di mantenere lo stato di veglia raggiunto vincendo la tentazione di riaddormentarci. Quella c'è sempre.

Le anime simili comunicano anche senza parole, noi continueremo a comunicare senza la mente. Il nostro viaggio è appena iniziato, anche se per mettere il primo passo ci abbiamo messo una vita.

Un immenso abbraccio
ciao
mary

se c'è distacco non c'è compassione.
più che compassione avrai sofferto per senso di colpa, chissà che gli hai combinato, povero ragazzo....

Fate di tutto per essere compassionevoli e non ci riuscirete,
fate qualsiasi cosa per non esserlo e non ci riuscirete lo stesso..

fate qualcosa per essere consapevoli e non lo sarete,
fate qualunque cosa per non esserlo e non lo sarete lo stesso..