Originalmente inviato da espert37
Citazione:La Fede basata sulla ragione.
L’uomo sta modificando a suo danno lo stato universale alterando la armonia degli elementi. La materia e lo spirito compongono l’umano, ed a quest’ultimo il compito di fare coesistere i due elementi armoniosamente. Il corpo, essendo struttura molecolare è destinato a scomporsi,
trasformarsi, quale materia. L’amore, le passioni, tutti i sentimenti, non avendo struttura molecolare non sono scomponibili quindi hanno vita eterna, e l’Io è presente in misura preponderante in questa struttura spirituale, quindi, in dimensione ignota l’Io sarà sempre.
L’Io è, per cui tutto l’universo esiste per Lui, perché è. Se l’Io non fosse, per Lui esisterebbe nulla.
quindi, l’universo esiste perché l’Io è.
L’Io è e agisce: Perché? A quale scopo? Agisce per trasformare cose o situazioni e portarle a gradimento del proprio intelletto, e ad ogni azione compiuta ne scaturisce una reazione che si chiama piacere, soddisfazione, godimento. Si nota in oltre che, in base alla legge fisica della relatività, a maggiori difficoltà, nella riuscita è la maggiore soddisfazione.
Allora si deduce che l’Io vive ed agisce alla ricerca della soddisfazione, del piacere.
Questo stato è comune a tutto l’umano, perché ogni azione ed ogni problema risolto da chiunque procura soddisfazione. Quindi, l’essere, cioè l’Io, nonché la soddisfazione sono: Il primo, il punto di partenza, ed il secondo la meta, di un tragitto, che è niente altro che il periodo della nostra permanenza su questo pianeta. Questo è comune a tutti gli esseri umani, A questo punto viene spontaneo chiedersi; Se l’Io vive ed agisce per la soddisfazione, quale è il grado di soddisfazione più grande? E quale la strada migliore per arrivarci?
Il ladro, rubando prova soddisfazione. L’avaro, accumulando ricchezze prova anche soddisfazione. Il maestro insegnando prova soddisfazione. Ognuno seguendo il proprio intelletto e le proprie attitudini provoca l’azione per ottenerne una soddisfazione, ogni essere è convinto, (ignorantemente) che nella soluzione delle proprie azioni si provi la miglior soddisfazione. Ognuno logicamente potrebbe avere ragione, secondo la propria verità.
A questo punto per trovare una soluzione che accomuni tutti è da cercarla in una proposta superparte, al di fuori di ogni convincimento individuale.
Quale fonte migliore per attingere il meglio, se non, l’esperienza formatasi da quando l’umano è arrivato su questo pianeta, a tutto oggi, e trasmessaci dagli esseri più intelligenti attraverso le leggi morali. . Questa è la pietra di paragone, comune a tutti gli esseri umani.(Chi legge, è gentilmente pregato di cercare e proporre una fonte migliore, tanto cercata da chi scrive, ma purtroppo non ancora trovata.)
Ama il prossimo tuo, come te stesso, perché Dio, è in ogni luogo, ma soprattutto sta nelle persone che ti circondano, perché è in loro la fonte della tua felicità. Sono loro che ogni giorno ti possono far sentire di essere in paradiso o all’inferno. Se fosti solo al mondo, con tutte le ricchezze materiali a disposizione, saresti un povero uomo, perché non avresti nessuno con cui paragonarle od a cui donarle. La mia ricchezza è in quel che ho dato, affermazione nata dalle riflessioni di un saggio. Dona una mamma tutto il suo amore al proprio figlio, così come il figlio alla mamma. E’ facile e naturale donarsi quando c’è affetto, quindi, non trovando difficoltà, la felicità che ne scaturisce è relativa. Ma se la legge sulla relatività è assodata e condivisa, immaginiamoci quale alto grado di felicità si può ottenere provando un estremo bisogno di amare un nemico. ( Porgi l’altra guancia ) I vangeli ci parlano di un Gesù che ha dato tutto Se Stesso, la Sua vita, per aiutare e salvare coloro che Lo stavano uccidendo. Può esserci forse un grado di felicità maggiore di quella che ha provato Lui?
(Questo, tra i tanti, è forse il più grande e chiaro esempio trasmessoci da tutto il contesto biblico.
Se l’istituzione che si è assunta il compito di insegnare l’educazione morale al fine di fare convivere più armoniosamente la società umana, avesse interpretato i vangeli in modo più equo, se spiegasse che le religioni se le è fatte l’uomo e non viceversa, perché ne aveva estremo bisogno, senza di esse sarebbe il caos più completo, e lasciasse perdere tutti quei grandi misteri obsoleti, oggi non più accettabili. Purtroppo ormai, tutte le realtà fisiche e scientifiche, non si possono più ignorare, bensì la chiesa deve aggregarsi alla scienza ed alla politica, per poter gestire insieme nel modo giusto tutto il contesto sociale a favore dell’umanità, e porre fine a tutte le controversie tra clericità e laicità, lavorando più armoniosamente tutti assieme, verso l’unica verità. Solo così, penso, si potrebbe andare incontro ad una umanità migliore. Se l’uomo fosse istruito a quanto sopra cercherebbe in tutti i modi di agire adeguatamente per non far danno a se stesso, procurandosi minor soddisfazione, quindi saremmo tutti più buoni. Mi permetto di dire, umanità perché sono convinto che molti altri popoli aderirebbero.
Egoismo, vocabolo al quale è stata data una definizione estremamente errata. L’Io e l’egoismo sono due vocaboli inscindibili, perché, ogni azione dell’io è assolutamente svolta per se stesso, sempre ed immancabilmente. Buona o cattiva, l’azione intrapresa dall’umano ha il fine di procurare allo stesso una gradazione di piacere, l’azione buona, quella dettata dai canoni della educazione morale è quella che dà, come già abbiamo detto, maggior piacere, quindi colui che, ignorantemente intraprende l’azione cattiva, senza lo stimolo di dare al proprio prossimo con amore, inconsapevolmente danneggia se stesso, ma questo, (Essendo l’uomo stato creato da Dio, ed essendo riuscito ad evolversi sino allo stato attuale, in esso sta il bene perché il bene ha vinto sul male, come la luce ha vinto sulle tenebre) scaturisce senz’altro non per cattiveria, perché questa, se non vi fossero eventi patologici estranei non sarebbe nell’uomo (L’umano è fondamentalmente buono, la cattiveria è un apporto da eventi patologici esterni) ma per non conoscenza del meglio. Colui che commette il delitto, in base alla leggi morali, non può essere condannato dal suo simile perché, qualsiasi delitto è frutto dell’ignoranza, e questi non dovrebbe essere condannato bensì aiutato. In modo contrario verrebbe commesso un ulteriore delitto. Lo si isolerà per salvaguardare la società dal fattore patologico, con il proposito di toglierlo dall’ignoranza, portandolo a conoscenza della giusta ed universale legge morale che dona un più alto grado di felicità, alla quale lui senz’altro si vorrà aggrappare.
L’essere umano non sarà mai in grado di giudicare un suo simile, avrà sempre una possibilità di errore Questa facoltà spetta a qualcun altro...
L’uomo si forma nell’ambiente in cui vive, nella scuola, nella parrocchia, ma soprattutto nella famiglia, se i nostri genitori fossero stati istruiti circa la Verità sopra menzionata, oggi anche noi saremmo migliori. Quante famiglie si salverebbero, come auspica la Chiesa. Sarebbero in ben pochi a chiedere il divorzio, perché le eventuali asperità nella convivenza verrebbero risolte con più impegno per trarne la felicità che è la meta della nostra esistenza.. La famiglia è alla base della società, tante famiglie sane formerebbero una società molto migliore. Non avremmo bisogno di tribunali e di carceri, ma di una miglior catechesi che ci dia una convinzione maggiore sulla legge morale, perché si ottiene molto di più con la convinzione, che non con le molteplici imposizioni che oggi usa la Chiesa. Ad ogni domanda che si pone l’uomo ci deve essere una risposta tangibile, e convincente. I Misteri oggi non possono più esistere.
Mi scuso per le ripetizioni, ma siccome sono convinto di non sapermi esprimere in modo ortodosso,
mi pare così di farmi capire meglio. espert 37
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