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17-11-2007, 19.57.02 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Ciao Veraluce.
Siamo qui per scambiarci idee e mi permetto di dirti la mia : io trovo onesta e anche simpatica la tua domanda, che farei volentieri anche mia se solo sostituissimo il termine "spiritualità" con il diverso "religiosità", cosicchè la domanda pillolizzata (se l'ho ben intesa, e sarai gentilissima se vorrai confermare o contraddire) diverrebbe (per me) questa: "acclarato che la sessualità vive anche di impulsi e fantasie < del buio e della negatività > ... come li vive , se li vive, chi ha scelto di informare la propria esistenza ad un principio di Luce e Positività Religiosa?" La differenza profonda tra Fede Religiosa e Spiritualità, infatti, su questo argomento mi sembra assumere proporzioni vistosissime. Possiamo essere ragionevolmente certi che solo alcuni abbraccino una Fede Religiosa. Ma... chi ha detto che la Spiritualità non alberghi indistintamente dentro ognuno di noi? Sicchè la risposta universale sarebbe : "no problem : ciascuno la vive, appunto, secondo la propria Spiritualità." Esempio flash : qualche anno fa, campagna fuori Roma, seconda casa di una simpaticissima famiglia romana, pranzo estivo all'aperto sotto il pergolato, tre famiglie riunite. Al tramonto si era - molto piacevolmente davvero - seduti in serenissima allegria e con il piacere condiviso di essere dove si era e nel modo in vi si era. Il padrone di casa, uomo semplicissimo e vitale, sguardo a ricomprendere il tramonto e poi quei commensali e poi quella tavola, stringendo a sè la moglie con cui aveva simpacitissimamente schermagliato fino a qualche attimo prima con divertimento autentico di tutti, tornò a guardarci negli occhi quasi commosso, solo per dire "ma non è questa la Pace?". Ecco: quest'uomo , sono più che certa, ha semplicemente chiamato "Pace" (dimostrando con la luce negli occhi di viverla)... quello che un uomo di maggior cultura e maggior complessità avrebbe chiamato "Senso dell'Assoluto" dopo averlo cercato magari in Altro. Quell'uomo non s'è mai posto scientemente il problema dello Spirito e (da barman di Roma Centro) avrebbe senz'altro prontissima qualche battutaccia per chi glielo nominasse... ma non per questo non vive una sua dimensione di Spiritualità. Ora, tornando al tema : la Spiritualità, di qualunque "ordine e grado", non vedo onestamente come possa entrare in rotta di collisione anche con gli aspetti più oscuri della sessualità. E se Spiritualità è "connessione e sintonia" con l'Assoluto... astrattamente non c'è alcuna ...ragione (guarda caso).... di piegare alcun Essere ad alcun Dover Essere. Qualunque cosa tu sia, in quanto infinitesimo dell'Essere, sei già, qui e ora, comunque tu sia, e proprio perchè così "fatto", anche ciò che "dovevi essere". E non a caso, credo, forme oltremodo buie e negative della sessualità sono più che convintamente ritenute addirittura "via elettiva " in alcuni percorsi spiritual-esoterici affatto marginali! All'opposto la Fede Religiosa, o meglio la Spiritualità che ha "sentito" di appartenere ad un Credo Religioso. In quel Credo (e quale che sia) troverà norme e precetti che delimitano una particolare via per adempiere al Disegno tracciato da quella particolare Divinità. E poichè non v'è Religione che non veda nella sessualità uno dei primissimi oggetti di disciplina, e che non imponga il confinamento della sessualità in un ambito ristrettissimo e precisamente finalizzato.... lì, certo! Me lo chiedo anch'io quale sia il rapporto, ad esempio del Cattolico, con il lato buio e negativo della propria sessualità. O meglio: esclusi dal campo d'osservazione i quesiti già notoriamente risolti (del fedele che accumula sensi di colpa non riuscendo nè a far vivere nè a far morire il "lato buio"; oppure del ministro che - con o senza sensi di colpa - se li vive barando verso tutto e tutti), quello che davvero chiederei con curiosità autentica è : un Cattolico intelligente-colto-equilibrato-sereno e sincero con sè stesso... riesce SEMPRE grazie alla Fede a portare Luce e Positività nel lato buio e negativo della propria sessualità? E come risolve, spiritualmente e non, SE non ci riesce? (Chiarissimo che ognuno è sè stesso e basta, ma, come detto da Veraluce... proprio per questo tre "sè stessi" aprono più finestre di uno, e ciascuno ne apre una in più di "nessuna"). Grazie a chi vorrà rispondere, e a Veraluce se mi conferma se ho capito oppure no. |
17-11-2007, 20.43.28 | #13 |
Ospite
Data registrazione: 03-11-2007
Messaggi: 26
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Una persona che "coltiva lo spirito" è una persona che si interroga profondamente, che riflette su tutto, e soprattutto sul proprio IO, sulle proprie esperienze, sui propri sentimenti, sui propri pensieri, e questo lo fa alla ricerca della pace interiore, lo fa per essere soddisfatto di sè, della sua vita, dei suoi atteggiamenti. Se vediamo la sfera sessuale della nostra vita come il giusto e necessario apice dell'amore coniugale, fecondo ed aperto alla vita, dono completo di sè all'altro, fusione perfetta, vero atto d'amore, e nulla più (come se questo fosse poco...), tutto il resto deve svanire... Non è facile, l'istinto animalesco ci attrae verso una misera considerazione del sesso, come solo ed esclusiovo godimento fisico, tutto egoisticamente nostro, da perseguire con o senza l'altro, ricordandoci o meno dell'altro, ma questo ... E noi ci lasciamo attrarre e sedurre... Ma l'uomo di spirito può tentare di elevarsi al di sopra dell'istinto, per purificarsi, per perfezionarsi.
Io come cristiano so cosa il mio Dio mi chiede, so che altri sono riusciti ad essere migliori di me, voglio purificarmi, voglio cambiare, tuttavia provo le difficoltà che si incontrano, e di tempo in tempo cado... L'importante è ricominciare sempre, con umiltà il nostro cammino di perfezione... Coraggio! Non stancarti mai di cercare di migliorare, e non smettere mai di porti domande.... |
17-11-2007, 22.16.01 | #14 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Citazione:
Si certo, caro Mirror, sono fatte dalla mente... ma riguardano lo Spirito... Citazione:
Infatti non era mia intenzione "categorizzare"... era soltanto un termine "indicativo" per riferirmi alle persone che frequentano questa sezione del forum... Comunque grazie anche a te per non aver avuto nessuna preclusione! Citazione:
Ciao Rising, che belle le espressioni che hai usato per descrivere il tuo pensiero... ...mi piacciono molto le parole: accogliere, abbracciare, avvicinare le anime... ...quello che non molti forse riescono a fare... con questa risposta tu hai fatto un opera d'amore verso il prossimo... e questo prossimo ti ringrazia di cuore! |
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17-11-2007, 23.37.26 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Citazione:
Woow, Donella! Ho sempre apprezzato le tue riflessioni e so che continuerò ad apprezzarle perché, personalmente, oltre a condividere molto quello che dici, mi piace anche come lo dici. Quello che hai scritto qui lo accolgo... potevi esprimere quel che volevi perché in questa discussione ho soltanto da riflettere e niente da contestare... sinceramente, la mia intenzione quando ho inoltrato il post iniziale era principalmente quella di ascoltare tutti quelli che avessero avuto voglia di esprimersi sulla tematica in questione... perché non dissocio mai lo Spirito dalle persone (faccio male, chi lo sà?!!)... per me tutti gli esseri umani sono in "cammino" per cui siamo tutti esseri "spirituali" e con "spirituali" intendo sia tutto il possibile e immaginabile circonscrivibile in questo termine (Religiosi, Esoteristi, buddhisti, teosofi )... sia quello che di solito per molti non è circonscrivibile ad esso ( scienziati, ragionieri e chi più ne ha più ne metta). Le mie domande iniziali fungevano soltanto da input semplificativo, perché ultimamente mi perdo tra le parole... (ve ne sarete accorti no?) Per quanto riguarda la domanda che poni con l'esempio del cattolico, posso dirti che, secondo me, questi dovrebbe in teoria conformarsi spontaneamente, se non quasi "naturalmente" a quanto "richiesto" dal suo credo... se un individuo afferma di appartenere ad una religione, penso che suo intento principale sia quello di rispettarne i fondamenti... però non so dirti se nella realtà dei fatti sia proprio così... forse qualcun altro potrà intervenire per chiarire meglio di me il tuo quesito. Comunque ti ringrazio tanto per il contributo che mi hai trasmesso. Buona notte a te, cara |
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18-11-2007, 09.03.09 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Citazione:
Per esprimersi bisogna usare categorie come anima - corpo spirito - materia che nella realtà costituiscono un unicum integrato . Quello che si dice di una di queste categorie coinvolge anche l'altra. Per esempio: parlare di amore meramente spirituale è una astrazione, perché l'amore coinvolge sempre anche il corpo. Tuttavia è necessario usare queste categorie...proprio perché non siamo angeli. Ciao |
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18-11-2007, 09.22.10 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Citazione:
Qualunque aspetto della vita o dell'uomo, se vuoi, è importante, e va ascoltato. L'importante è riportare tutto ad una dimensione di equilibrio, di armonia. Se precetti e autodisciplina imposti da qualunque religione vengono visti come "imposizioni" è chiaro che proprio in quanto tali possono far sorgere la voglia di trasgredire e la conseguente "vergogna", "senso di indegnità", "senso di colpa". Ogni percorso educativo tende a "integrare" armoniosamente tutte le parti che ci compongono. In tal senso anche uno "smodato appetito" "di cibo o di sesso". rappresenta una mancanza di equilibrio le cui cause vanno ritrovate dentro di noi e non fuori di noi, Quanto sia lungo questo percorso di "integrazione della personalità", dipende da tantissimi fattori e pertanto nessuno si può permettere di giudicare qualcun altro. Un "maestro spirituale" o un "confessore, o padre spirituale" dovrebbe solo limitarsi a proporre all'allievo un'auto osservazione del proprio comportamento ed una attenta analisi delle vere cause....... e quindi una profonda conoscenza di sè stessi, un'accoglienza di ciò che appare "smodato " e un risveglio della volontà di "cambiare" Ciò ovviamente presuppone che il "praticante" comprenda di avere bisogno di aiuto e lo chieda e che una volta avutolo creda nella "verità" di ciò che viene indicato come "via" per vivere meglio con se stessi e con gli altri. Quindi se l'eccesso crea disagio (e lo crea sempre) in sè stessi o in chi lo subisce, occorre mettersi in discussione. Questo può essere fatto da tutti, o obbedendo pedissequamente a "decaloghi" imposti dall'esterno e che ci auto imponiamo autoflagellandoci se trasgrediamo oppure interiorizzando le norme della "retta via di mezzo", accogliendo con amore, comprensieone e bonaria umana ironia "il nostro errare" (nel senso sia di sbagliare che di cambiare continuamente strade e luoghi del nostro cammino). Il bambino piccolo che viene introdotto alla "religione" ufficiale dal "catechismo" viene "indottrinato" e spesso "colpevolizzato" dicendogli che "Gesù piange" se "ti tocchi", o se desideri ciò che non è tuo...... E così a volte si creano sensi di "colpa" enormi e terribili da sradicare. L'essere maturo che si accosta ad un percorso spirituale, vuole conoscersi, capire perchè certi "istinti" siano così travolgenti, perchè certi "impulsi" lo portano a perdere il controllo....., vuole diventare sicuramente il padrone di questo mondo così squilibrato in cui si sente immerso. Quindi avrà bisogno di un "vero maestro" o di un vero " padre spirituale" che lo aiuti a trovare il proprio "centro unificatore e armonizzante" di tutte le energie di cui siamo composti. In tal senso non può esserci giudizio e non può esserci colpa e sorriderà di tutte le sue "paure" DI FAR piangere Gesù, che dall'alto della Croce ha sempre detto "perdona loro perchè non sanno". Quando un essere sa, è consapevole, ha vinto l'ignoranza! e quindi sa che tutto ciò che è frutto di amore, di scambio, di consapevole esaudimento dei propri e degli altrui bisogni, non è "vergognoso" "scandaloso" "ostacolante" nel cammino verso Dio. La consapevolezza che è la vittoria sull'"ignoranza" è frutto di lavoro maturo e non bisogna trattare i bambini come esseri incapaci di "consapevolezza", anzi al contrario insegnare loro la loro grandezza il loro specifico valore nel processo di autoresponsabilizzazione e di "interessenza" con il mondo è un preziosissimo contributo per la creazione di un Nuovo Mondo, in cui non esisterà più la "vergogna tossica" |
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18-11-2007, 10.53.38 | #18 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Citazione:
Io lo chiderei a te ... Sei stato molto simpatico nelle tue risposte... e credo sincero per te stesso Comunque a me non è successo nulla di grave, non sapevo che avrei impressionato così tanto con le mie domande... probabilmente ho esagerato con l'espressività dell'esposizione, mi scuso con tutti se ho dato l'impressione di essere disperata ( = )... ...e apprezzo anche il tuo intervento! Citazione:
Condivido profondamente quanto da te espresso... soprattutto lo vivo ogni giorno... Citazione:
Io non so se posso dare una definizione religiosa di me stessa... comunque amo gli altri e per questo non posso escludere di essere anche io cristiana... e sempre per questo motivo, quel che tu hai detto lo trovo estremamente coerente con siffatta realtà spiritual-religiosa . Grazie per la parte di te che mi hai "mostrato" qui... e per l'incoraggiamento ! Pace & Amore!! |
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19-11-2007, 08.21.47 | #19 |
Ospite abituale
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
La sessualità è indubbiamente specificata, prescindendo da ogni valenza culturale, prima di tutto dalla sua funzionalità in ordine alla trasmissione della vita. Da questo discende che la sessualità è un istinto e una pulsione che spinge l'uomo ad agire in una certa dimensione ma i bisogni ed i piaceri non indicano gli interessi più autentici dell'uomo e la strada della sua realizzazione.
La svalutazione del corpo, però, non è legittimata in nome dello spirito né all'interno della spiritualità cristiana, e non è lecito disprezzare la vita corporale che invece è da considerarsi buona e degna. Nel Vangelo non è dato nessun risalto alla sessualità, né in senso negativo né in senso positivo. C'è solo una preferenza per la condizione di "eunuchi" , cioè per una scelta volontaria a favore della castità. Dal punto di vista della spiritualità, dell'evoluzione della persona, la sessualità deve essere sotto il controllo della volontà...per essere, poi, soppressa, ad un certo punto del percorso, sempre secondo il principio della gradualità... al fine di essere rivissuta in modo rinnovato. |
19-11-2007, 08.40.12 | #20 |
Ospite abituale
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Riferimento: La sessualità interrogata dalla spiritualità
Dal punto di vista pratico il primo passo consiste nella conoscenza di se stessi e in particolare nell'analizzare i propri sentimenti e le proprie emozioni e dare loro il nome "appropriato"...perché non è così scontato che le conosciamo. E' quella che si dice una educazione sentimentale.
Nella misura in cui conosciamo i nostri sentimenti ed emozioni possiamo meglio operare per cercare di sopprimere quelli e quelle che ci allontanano dalla felicità. Per esempio: la gelosia altera in qualche modo le nostre emozioni ... intrufolandosi nella sessualità la deforma...spesso la gelosia stimola l'attività sessuale con lo scopo più o meno nascosto alla nostra coscienza, di sopprimere tensioni "spirituali" dolorose ...che poi non vengono soppresse se non temporaneamente...molto temporaneamente |