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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
11-11-2007, 14.29.51 | #3 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
Siamo corpo e spirito sempre, non solo se ci ritiriamo in una grotta silenziosa. Credo che questa sia la vera rivoluzione spirituale. Forse ti stai dando delle regole di comportamento...questo si, diventa difficile o addirittura impossibile, ma non solo se sei in mezzo alle tue responsabilità, anche se tu fossi solo nel mezzo di un bosco. Ti dirò di più è davvero stimolante fino ad un certo punto, stare in allerta con chi ci sta accanto e la spiritualità pura, perchè ogni attimo ci impone una "sveglia!" Poi ...saprai che non può che essere così |
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11-11-2007, 14.36.31 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Il rinunciante
Salve!
probabilmete, anzi sicuramente non mi sono spiegato, o non voglio capire , praticare lo si fa metitando (io purtoppo poco)e mettendo in pratica quello cha l'amica ati scrive. il punto su cui mi piacerebbe sentire la vostra è: come la vita laica possa portare ad un certo punto del cammino, ma che, per un ulteriore passo, questa non basti grazie!! claudio |
11-11-2007, 14.47.00 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2006
Messaggi: 64
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
Ovvio che si può... solo che il cammino spirituale lo inizi in un determinato momento della tua vita, e purtoppo non si sa qual'è ; mi spiego: è logico che se una persona vuole iniziare il proprio cammino spirituale non è che da un giorno all'altro decide di aderire ad una determinata religione e pratica secondo i canoni della stessa. Una persona ha un piccolo istante della sua vita che SENTE cosa deve fare . Te parle di esperienze, credo di aver inteso come sensazioni "mistiche... ebbene anche quelle capitano in certi momenti, e stai pur certo che li riconoscerai (senso di totalità e annientamento, distaccamento dalla maggior parte delle tue emozioni forti, gioia infinita )... peccato che siano solo momementi. Materialità? Pensi che non vada d'accordo con la spiritualità? chiaro che se passi ad un eccesso di materialismo è più difficile trovare il proprio cammino spirituale... ma ti dico questo... la maggior parte dei templi indiani all'esterno hanno bassorilievi che ritraggono scene di sesso e di nudi, che agli occhi di una persona pudica possono sembrare delle indecenze: un luogo spirituale circondato da "volgarità"... ma gli indiani l'hanno pensata bene ... prima di entrare nel tempio, per appagarsi spiritualmente, prima devono appagare il proprio corpo, il proprio fisico guardando questi bassorilievi. Del resto prima di toccare il nostro spirito, noi tocchiamo il nostro corpo! |
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11-11-2007, 15.27.15 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
Non so se ho inteso bene la domanda ( se così non fosse fatemelo notare tranquillamente ), comunque provo a rispondere per quel che ho capito. Secondo me niente può interferire con un cammino spirituale, anche se può "sembrare" il contrario... anzi qualsiasi cosa accade è qualcosa in cui si può intravedere un ulteriore passo nel cammino iniziato... per me la quotidianità, le relazioni sociali ( discussioni sul forum comprese ), il rapporto che si ha con il denaro, e via discorrendo non sono una "cosa a parte", ma momenti a cui si va incontro con quel che si è per essere quel che si è... ...per me il cammino come dire: è sempre sott'inteso! Vorrei sapere, in attinenza con quest'interessantissimo tema proposto da Claude, quali sarebbero quelle cose attraverso cui invece non ci sarebbero interferenze? Cioè se la domanda iniziale era: gli obblighi sociali interferiscono con il cammino spirituale? Allora io chiedo, a chi ritiene che tali obblighi sociali interferiscano con il cammino spirituale (sempre se c'è qualcuno che pensa questo): in che senso interferiscono? E quali sono quelle cose che non interferiscono? Cos'è un "corretto" cammino? ( Penso che siano domande In-Topic... ) Abbiate pazienza con me ... e con le mie domande "spontanee" ... voglio soltanto capire ( se è possibile ) Pace & Amore a voi! |
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11-11-2007, 15.50.16 | #7 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
Ciao Claudio... gli obblighi sociali e famigliari possono interferire, anzi interferiscono, ma sono proprio questi "ostacoli" che mettono in evidenza la qualità della nostra comprensione. Sono proprio le difficoltà del vivere nel mondo che ci mostrano quanto sia solida e non velleitaria la nostra maturità interiore. Se non c'è questa continua verifica, il nostro sentirci spirituali è un fatto effimero, astratto, fumoso. La "fuga" dal mondo trasforma la ricerca in una specie di droga, in un bisogno di pace e tranquillità, senza le quali non siamo in contatto con l'essenza di noi stessi. Invece, per me è proprio nella routine, nella bagarre del mondo che va ritrovato il punto d'equilibrio e di serenità interna, comunque sia. Altrimenti ci stiamo raccontando delle balle. Abbiamo paure e desideri che non vogliamo vederci e con le quali non vogliamo confrontarci. La crescita spirituale può benissimo accordarsi con la vita nel mondo materiale. Non c’è contraddizione. Bisognerebbe però tener presente una cosa: le problematiche materiali dovrebbero avere una funzione subordinata, e la crescita spirituale dovrebbe rimanere la priorità. Mai la crescita spirituale dovrebbe essere sacrificata alla dimensione materiale. In qualunque momento, qualora fosse necessario, l’aspetto materiale può essere sacrificato alla vita spirituale. Se questo è chiaro, non ci sono problemi. Il problema si presenta solo perché il lato materiale diventa il padrone, e nonostante ciò si desidera ancora la crescita spirituale. La spiritualità non può crescere come dimensione secondaria. Lo spirito non può essere un servitore del corpo. La spiritualità deve essere l’elemento primario, allora tutto può avere la funzione subordinata ed essere utile. Allora la vita materiale, con le sue difficoltà e pericoli, diventa una sadhana, una utile disciplina con cui fare i conti, una palestra che può aiutare la nostra evoluzione spirituale. Quindi ritengo che la rinuncia non debba essere connessa al rinunciare al mondo, ma a ciò che il mondo vorrebbe – i suoi valori, i suoi beni - noi ci identificassimo, rinunciando a riscoprire la nostra Essenza. |
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11-11-2007, 18.39.30 | #8 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
l'avevo già capita.. e vedo che Mirror ha già esaurito la tua domanda.. perchè non basta arrivati ad un certo punto? beh.. bisogna dire che non tutti anelano a "quel" punto.. a tanti basta acquietare la mente ed "accomodare" sacro e profano.. perchè passare a quel punto oltre..a quel passo successivo può significare totale rinuncia significa ignorare, per maturità raggiunta, anche alle bramosie e all'ego di chi vive al nostro fianco.. Ignorare ciò significa recare "infelicità" all'ego dell'altro.. e spesso questa pericolosità si rimuove e ci si accontenta di una via di mezzo.. La Verità va oltre tutto.. anche oltre ciò che chiamiamo doveri e responsabilità.. per come ci hanno "sedato" .. insegnato.. valorizzato.. Significa affidare totalmente la tua Vita al Divino.. alla Provvidenza.. diversamente si continuerà a vagolare nei labirinti delle mezze soddisfazioni spirituali.. ecco perchè la Via (non il sentirto) è ad un certo punto per pochi.. pochissimi... |
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11-11-2007, 18.47.03 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Il rinunciante
Salve e buon pomeriggio!
ringrazio tutti coloro che rispondendo hanno dato delle indicazioni riguardo quanto da me esposto; il 3d aveva come titolo "il rinunciante"... infine quanto sono disposto a rinunciare? claudio |
11-11-2007, 19.17.12 | #10 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Il rinunciante
Citazione:
Tutto dipende dalla Forza della Chiamata.. |
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