ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
07-11-2007, 22.36.25 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
Riferimento: convivenza..cosa ne pensate?
Citazione:
I figli mi hanno impedito di lasciare mio marito: dovevo ad ogni costo garantire loro una crescita accettabile. I figli dovrebbero essere il primo pensiero nella mente e nel cuore di ogni genitore. Ora dirò qualcosa che susciterà obiezioni o disappunto, ma parlo per mia esperienza personale. Non so se vale o potrebbe valere anche per gli altri. IO SAPEVO PERFETTAMENTE CHI STAVO SPOSANDO lo sapeva la parte non consapevole di me, questo è vero. Ma c'era un "qualcosa" dentro di me che sapeva perfettamente quel che stava facendo. Ho attraversato l'inferno, ma non potevo evitarlo se volevo avere questa conoscenza. Mio marito è stato il mio maestro, la pertica che mi ha permesso di saltare l'asticella messa parecchio in alto. Quante e quante volte ho desiderato di lasciarlo, ma sapevo che la mia era solo una fuga. Niente altro. Una fuga inutile, il nemico (o maestro) lo avrei ritrovato ovunque. Quando scopri quel che il maestro ha da insegnarti il mondo si trasforma perchè tu ti trasformi. Non oso consigliare a tutti questo cammino perchè è parecchio difficile, i rischi sono tanti. Di impazzire, di togliersi la vita, di autodistruggersi in mille modi. Ma se ci riesci hai scoperto un tesoro senza pari. La prima domanda da porsi è: perchè ho scelto questo individuo e non un altro? E cercare la vera risposta e non la banale "pensavo che.....credevo che....." Affrontando l'altro affrontiamo noi stessi, matrimonio o convivenza a questo punto non fanno alcuna differenza. Forse la convivenza rende più veloce il cammino rispetto al matrimonio, forse non ne ho alcuna certezza. |
|
07-11-2007, 23.46.12 | #23 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
|
Riferimento: convivenza..cosa ne pensate?
Citazione:
|
|
08-11-2007, 12.35.13 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-10-2007
Messaggi: 98
|
Riferimento: convivenza..cosa ne pensate?
Molto belli ed interessanti i vari interventi.
@ Nemesis Non sto dicendo che è da immaturi innamorarsi della persona sbagliata. L'innamoramento è al di là di ogni schema. Ed è bello che sia così. Ma l'innamoramento, solo l'innamoramento, non deve portare a fare scelte drastiche e cariche di conseguenze come ad esempio il mettere al mondo figli. Bisogna passare dall'innamoramento all'amore per fare questo passo. Ma l'innamoramento non deve escludere la convivenza. Sono convinto che la convivenza aiuti a passare dall'innamoramento all'amore o a terminare una storia che sia meglio termini. Meglio chiarire prima di impegnarsi. Anche l'innamoramento e la convivenza, però, devono essere vissuti con consapevolezza (che è l'ingrediente principale della felicità). Lasciarsi andare all'oblio (di qualunque tipo sia) non può che facilitare la strada alla futura sofferenza. Va bene avere rapporti sessuali completi in convivenza, ma farlo in modo responsabile. Ora, il mio intervento intendeva dire che vorrei che la situazione analoga a quella in cui hai dovuto vivere tu non si debba verificare mai. Evidentemente i tuoi genitori non sono stati abbastanza attenti (per ragioni che non posso conoscere e non voglio giudicare) nel fare la loro scelta, ed alla fine ne hanno pagato le conseguenze (loro e voi figli). @ Mary Il tuo intervento mi ha molto colpito. E' quello che succede a molti di noi (in parte anche a me). Conosciamo la persona con cui andiamo a costruire la nostra vita futura (e non solo la nostra). Sappiamo dentro di noi che in qualche modo ci farà soffrire per quei particolari aspetti che ha. Eppure decidiamo di ... buttarci. A quel punto però ci collochiamo a metà tra la famiglia del mulino bianco e quella infernale. Ci sono problemi, contrasti, litigi. Ma se vengono gestiti in umiltà e consapevolezza invece di diventare un impedimento diventano un insegnamento. Il segreto è questo: umiltà e consapevolezza. Esattamente l'opposto dell'egoismo. E l'insegnamento è anche per i figli, che vedono che i contrasti non si gestiscono con un muro contro muro, ma nel cercare una soluzione comune in cui ciascuno cerca di andare incontro all'altro. A parte la famiglia del mulino bianco che se non unica credo comunque sia rarissima, la differenza tra la famiglia infernale e quella "mediana" è che nella prima c'è un "io e te" (naturalmente prima c'è "io"), mentre nella seconda spesso c'è "noi" (non sempre, riconosciamolo). Si è pronti al matrimonio, si è pronti per i figli quando, nonostante qualche anno di convivenza piena, si continua a dire "noi". Si deve accendere un campanello di allarme quando invece ci si ritrova sempre più spesso a dire "io" pur vivendo in famiglia. |
09-11-2007, 15.32.58 | #25 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
|
Riferimento: convivenza..cosa ne pensate?
Citazione:
|
|
10-11-2007, 09.34.20 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
Riferimento: convivenza..cosa ne pensate?
Citazione:
Bellissimo questo tuo intervento. Non avevo mai visto Omero in questa veste. Abbiamo sempre da imparare anche su quel che CREDIAMO di conoscere già. E' il cammino della coppia, se è davvero motivata, impegnata nell'andare avanti per vivere quell'avventura. E non è detto che debba essere l'uomo a "uscire di casa" per ritrovare se stesso. Credo, nel mio caso, di essere stata "io" a fare il viaggio. Quindi non crediate che sia una competenza, un compito prettamente maschile. E, per uscire di casa non intendo in senso letterale, ma il viaggio che si compie da soli, si sperimenta al di fuori della coppia per poi ritornare all'ovile con l'esperienza e la trasformazione. Solo chi ha fatto un cammino può aver imparato che esiste un io e un noi. Deve sperimentare la propria solitudine, confrontarsi con gli eventi, essere alla mercè di eventi esterni, per poter alla fine ritrovare la propria casa. Ed è solo attraverso la comunicazione, dalla identica meta, dallo stesso desiderio che nasce il noi. Come dice griago "Si deve accendere un campanello di allarme quando invece ci si ritrova sempre più spesso a dire "io" pur vivendo in famiglia." Quando esiste il "noi" allora convivenza, matrimonio, lontananza, vicinanza non hanno più alcuna importanza. E nessuno potrà dividere quel che è stato unito. |
|