Sono solo pochi mesi che frequento questo forum, sempre rimanendo nella sezione religiosa, e devo dire che la cosa mi appaga moltissimo. Per questo vorrei ringraziare tutti voi di "Riflessioni", dai moderatori agli iscritti perché sto imparando tante cose. Grazie.
Sono entrato nel forum perché nella vita di tutti i giorni parlare di religione mi riusciva praticamente impossibile. Sia con gli amici, con i coetanei (ho 42 anni), con i colleghi di lavoro ho tentato a volte una garbata conversazione sull'argomento e ho raccolto solo sbadigli. Domanda: perchè secondo voi alla maggioranza dei cattolici la conoscenza della religione, di come è nata, della sua storia non interessa minimamente?

Posso parlarti per me e per ciò che riguarda le persone che ho conosciuto
nella mia vita...
Non è vero che non vogliono parlarne, anzi sono molto attratti dall'argomento
ma poichè desiderano non sconvolgere le loro certezze appena affiora
qualcosa di diverso, appena un altro sostiene tesi differenti o cambiano argomento o ti rispondono con: sarà ,ma dall'aldilà non è mai venuto nessuno
indietro.!!!
Il cristiano fonda la sua fede quasi esclusivamente sulla Resurrezione e su questa speranza/fiducia ma vive nella costante paura della decomposizione
e della sua fine.
Il religioso si accontenta di pregare una divinità esterna e separata e di osservare riti e comandamenti per sentirsi a posto con la coscienza e pensare di essere graditi a Dio.
Il ricercatore non si accontenta di formule esterne cerca dentro di sè, cerca
l'unità e non la separazione.
Appena ad un cattolico viene un dubbio inizia la ricerca.....se vuole!!!se non vuole sconvolgimenti nella sua fede. E appena è pronto arriva il maestro
o la strada a lui più consona.

Tu chiedi, secondo opportunamente, perchè AI CATTOLICI la religione non provochi altro che sbadigli.

Da italiana media, se penso alla "mia storia" con la religione cattolica (come quella di quasi tutti... fatta di asili e/o scuole cattoliche + catechismi parrocchiali per tutti i sacramenti + ora di religione non ancora facoltativa in tutte le superiori fino all'università + parentado e vicinato pullulante di discutibilissime "pie donne" + tante parrocchie tanto spesso da commedia) arrivo alla conclusione, forse sbagliata ma del tutto sincera, che il mondo cattolico, con una mossa, riesce nel prodigio di fare due orrori: la mossa è quella di esistere NEL MODO in cui esiste. Gli errori sono (quanto meno):
1) che ti annoia ammorbandoti con dieci precetti e 57 parabole e 102 sermoni... sempre quelli.... ma senza mai darti l'ESEMPIO della vitalità, della ricerca, della GIOIA soprattutto;
2) che ti seda nella ricerca di "altro"... perchè stuoli di parroci e parrocchiani e pie donne... visto che sono tanti e che sembrano pure convinti.... subliminalmente ti "convincono" che "se proprio dev'essere... bah... la verità sarà quella... Bah! Ci credono in tanti. Mi fido pure, però adesso sono giovane, e c'ho da fa'..... E poi per le cose noiose non c'è mai tempo."

Assolutizzabile o meno.... se anche dovessi vergognarmene... la mia verità nei confronti del cattolicesimo è stata, fino alla prima età adulta, questa. Solo, infelicemente e poveramente, questa.

Per me parlare di religione significa parlare di Dio, di Cristo e di tutto ciò che ne consegue.
Premesso questo, se i tuoi colleghi sbadigliano nel sentire parlare di religione, allora, secondo me, questo può significare due cose:

1. L'argomento non interessa.
2. L'argomento interessa ma le implicazioni che potrebbero scaturire da esso, potrebbero far crollare il "castello" che si sono costruiti con le loro esperienze, esclusivamente terrene.

In entrambi i casi è indice di mancanza di desiderio di voler "crescere".
Io credo che la vita sia continua ricerca; nel percorso della fede e dello spirito, non ci si dovrebbe mai fermare, ma continuare ad imparare, a migliorare il nostro rapporto con Dio e quindi con noi stessi; ad arricchire gli altri con le nostre esperienze e con ciò che siamo riusciti a capire lungo il nostro cammino.

Nella tua discussione fai riferimento ai cattolici. Desidero dare una definizione personale di "cattolico" e di "cristiano" che, se apparentemente simili, denotano una profonda differenza.

Il cattolico è colui che segue gli insegnamenti della Chiesa.
Il cristiano è, invece, colui che segue gli insegnamenti di Cristo.

Pace a te fratello!

Prova a leggere il seguente testo, e dimmi se Tolstoj non ha ragione

Perdere la fede (legato anche alla mancanza di interesse)

Berenger,

io che sono ateo e reputo le religioni (tutte) un grave handicap per l'evoluzione della specie umana sarei ben contento di discutere con te di religione.

Tieni presente che, essendo stati battezzati, la maggior parte delle persone sono cattoliche (quindi anche io) ed hanno nei confroni della religione un atteggiamento quanto mai disinvolto: buona per la cerimonia in chiesa, per il funerale, la visita al cimitero, sacramenti dei figli, ecc. Tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Forse qualche invocazione all'altissimo per ottenere qualche privilegio, ma nulla di più. Questa è una categoria di sbadiglioni.

Ho notato anche io lo stesso disinteresse generalizzato. Poi quel che non mi spiego è come mai i ns. politici sono sempre così sensibili al vento che soffia dal vaticano. Mistero.

Scusa Rising (senza nessuna polemica , giuro giuro)... ma almeno tre obiezioni mi esplodono in gola!

1) Berenger parlava del cattolicesimo ( e quindi se parli di altro... parli di altro ma non rispondi a Barenger );

2) Che "parlare di religione significhi parlare di Cristo" è una tua opinione che rispetto... ma non so quale urticante effetto mi farebbe se fossi di una qualunque religione NON cristiana (che sarebbero pure parecchie, e per nulla disposte a fare da "riserva" o men che mai a "sparire");

3) sono totalmente in sintonia quando dici che non porsi interrogativi sul fronte mistico/trascendentale sia espressione di superficialità (anche se poi ci separeremmo di sicuro nella considerazione che essi potrebbero tranquillissimamente e maturamente risolversi sul piano psico/filosofico senza necessariamente dover "crescere" in alcuna fede particolare); e, infatti, tanto è noioso e asfittico il cattolicesimo di Santa Romana Chiesa... che NON pochi (battezzati) appagano il prioprio anelito mistico/trascendente approdando su più coinvolgenti lidi... che vanno dalla mistica orientale...passando addirittura per lo sciamanesimo... e approdando persino al satanismo.......

Insomma: non è proprio ...che chi non vede Cristo attraverso il parroco... sia esattamente un'ameba.

Sono state fornite già stupende risposte, chiare e semplici che condivido pienamente.

Aggiungo solo che è capitato anche a me, ma non mi sono scontrata con sbadigli bensì con un muro di acciaio.

Le persone cattoliche praticanti con le quali ho tentato una conversazione, visto che erano le più preparate, ad un dubbio, una domanda hanno risposto sempre con le stesse frasi fatte, con le stesse identiche affermazioni riprese da questa o quella citazione.
Così più che indottrinarti non possono fare.

Non si riesce a fare un vero scambio di idee ed opinioni, sono murati e trincerati dietro la loro fede che usano come ultimo scudo contro ogni dubbio.
Perchè davanti ad una domanda specifica se ne escono che "se non hai fede" non puoi capire.
E un'altra cosa mi ha colpito ".... se Dio non ti ha fatto il dono della fede, non puoi capire.."

Così, velatamente, si ritorna al popolo ebreo prescelto da Dio in modo arbitrario. Se non hai ricevuto, non ti è stata data la fede, sei escluso dal "gruppo".

Con la fede rendono tutto da accettare a prescindere, o così o niente.

Io sono cristiana, ho abiurato il cattolicesimo che mi era stato imposto senza il mio consenso. E sono pure buddista, se interessa a qualcuno.

Non ha forse detto Gesù: "chi non è contro di voi è con voi...."?

Chi è per l'amore, la pace, la libertà, la tollerenza, la fratellanza fa la stessa strada che Gesù ha indicato. Ma per accettare questo bisogna rinunciare a qualsiasi desiderio di potere e supremazia.

Che bellissima domanda, mon cher Saunier, me lo chiedo anche io. Come mai i credenti del loro stesso credo non vogliono proprio sapere nulla?
Si crede senza sapere davvero in cosa si stia credendo, si interpretano le parole non solo di Gesù ma anche quelle del Papa, o il capo spirituale delle altre confessioni cristiane, per quanto a volte siano proprio inequivocabili, si tenta la giustificazione senza chiedersi minimamente in cosa si stia credendo.

Non è il caso di questo forum, e di altri in cui si parla di cristianesimo perché la maggior parte di chi li frequenta lo fa proprio perché ha la passione per il sapere, qui i credenti sono più preparati, ma fuori dalla rete e dai luoghi di nicchia del sapere, i credenti comuni in maggioranza di là delle 4 frasette ascoltate la domenica a messa e mandate a mente e ripetute a pappagallo qualora la situazione lo richiedesse, non hanno la minima idea di cosa sia la religione.
Ultimamente parlando di cristianesimo con un mio amico credente che sosteneva che Gesù fosse dio gli ho chiesto chi lo avrebbe detto, e lui mi ha risposto gli evangelisti, alla domanda chi fossero gli evangelisti, non ci credete? Mi ha risposto i santissimi Pietro e Paolo. Questi per me sono i veri misteri della fede.
Ma forse nemmeno poi tanto misteri. La chiesa si è sviluppata proprio su questa linea e cioè proprio dai tempi delle epistole paoline, nelle quali egli si raccomandava che la lettera venisse letta in assemblea proprio da allora dai tempi di quella gente in quasi totalità analfabeta le cose sono andate sempre avanti così e ogni qualvolta si è potuto varcare la soglia della conoscenza da parte dei fedeli si è avuto qualche scisma perché ci si è resi conto che la dottrina era un’altra da quella che si stabiliva nei concili.
Non ripercorro le tappe storiche della nascita delle varie confessioni cristiane, servirebbe troppo tempo per raccogliere i dati storici, le date e i punti di conflitto delle dottrine, ma prendendo esempi più recenti, vediamo la confessione dei Testimoni di Geova, i quali si ritengono i veri detentori della dottrina di Gesù e l’unica via per la salvezza.
E in alcuni dei punti in cui divergono da ccr hanno pienamente ragione.
Ma, c’è un ma, una volta dentro li si persuade che il mondo è governato da satana, e questi vengono costantemente vessati dalla paura del demonio e da tutto il male che dagli uomini, dominati da satana se al di fuori della cerchia dei tdg, scaturisce. Prova a dire ad un tdg che un versetto del vangelo va letto in un altro modo. Io l’ho fatto e mi è stato risposto che anche Satana usava i versi biblici per tentare Gesù. Amen!
Credo che sia proprio all’interno della comunità religiosa che si crea la diffidenza verso una lettura autonoma critica e indipendente dai precetti che si vuole inculcare nelle menti (in gran parte quelle ingenue e indifese dei bambini), di modo che le “pecorelle” si cibino solo di quel pane quotidiano che passa la messa. Un tempo si era persino detto supersubstanziale!

Penso che questa società stia trasformando l'uomo comune in un automa superficiale e estremamente razionale,il suo cervello continuamente bombardato da nozioni erronee e a scopo di lucro,li rende incapaci di intendere e di volere....é poi sbadigliano quando si parla di religione! oh mio Dio!

-Felicemente storditi proseguono per la loro strada....e viva i morti viventi!