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22-10-2007, 14.38.01 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2006
Messaggi: 317
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Riferimento: consapevolezza...
Citazione:
Quando il metodo introspettivo ed analitico vengono abbandonati, non c'e' piu' niente che faccia resistenza alla corrente, non c'e' piu' attrito, Senza attrito scompare anche la sensazione di essere trasportati. E' il marasma a naufragare. |
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22-10-2007, 17.50.21 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Salve e buon pomeriggio!
cara amica rispondere al tuo post non voleva essere assolutamente una ripicca a quanto da te scritto, non è mia consuetudine, non ho risposto in terza persona perchè portavo argomentazioni che mi coinvolgevano personalmente. rimango comunque perplesso leggendo:perchè quell'Amore non possiamo conoscerlo.. ne siamo costantemente distratti e cresciamo esclusivamente in quel tipo di distrazione.. perchè credi che quell'Amore non sia condivisibile ,può essere non La sua espressione assoluta, ma certamente un umile tentativo nell'accumunamento (simpatico neologismo nè !) tra gli esseri claudio ps osservando la nostra profonda insoddisfazione interiore la mia mania di grandezza (voler fare sempre di più!) mi potrebbe portare a quella insoddisfazione fortunatamente c'è chi "osserva" ed "interviene" |
23-10-2007, 08.33.10 | #24 | ||
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
quell'Amore è sconosciuto, non è posibile ancora Immaginarlo, cioè identificarsi in esso, perchè E' privo di emozioni o atteggiamenti.. privo di viaggi e di mete, e nasce da una visione che l'ego identificato non può cogliere.. è Ananda.. Ananda (beatitudine) è al contrario uno stato d'amore Assoluto che non è in relazione con nulla.. io lo chiamo stato di Pace.. per me solo quello è Amore.. ..ma nella realtà i nodi del cuore si contrappongono a questo tipo di amore a questa possibilità Assoluta.. Ananda è quel sentimento assoluto di essere amati dalla sola pienezza interiore, che TRASCENDE ed accetta ogni esperienza precedente di sentirsi amati.. ed anche quella di non sentirsi amati.. bastando a se stessa.. Per far posto nella caverna del cuore a questo tipo di assoluto e voler vivere realmente nell'Amore dovremo (senza via di scampo) amare anche i nostri nemici... ma non per bisogno o per finzione.. incondizionatamente.. E' un impegno non facile.. non ci vuole poco tempo da come ho visto.. che significato ha amare i nostri nemici? andargli per il verso giusto? fingere da fuori ma sotto sotto li ammazzeresti perchè hanno infranto le nostre aspettative? i nostri bisogni? le nostre carezze mancate? No.. significa secondo me non aggrapparsi ad essi, non attaccarsi e non combatterli.. ma accettarli interiormente fino in fondo per quello che sono, per come sono, restando esenti dal senso della rabbia interiore, dal disagio, dall'orgoglio, dalla gelosia sottile.. tutti nodi che ci trattengono nella limitazione e nell'illusione! Il viaggio è lungo e pieno di illusioni.. e attraversare questi nodi è sovente una realtà amara.. che però è in grado di DILATARE realmente il nostro cuore.. e difenderlo da ogni futura aggressione della mente, da ogni parzialità della vita... E' possibile attraversare ogni contraddizione e mettersi realmente in agio solo accettando ciò che avviene al momento.. e capire dov'è l'essenziale.. Questa trovo sia la sola ed utile sadhana da fare ogni giorno.. ed è una qualità superiore di ogni vero ricercatore.. (anche se spesso si sente "arrivato" in cuor suo).. ed è secondo me anche la qualità del saggio.. Questo il significato delle parole "il Regno dei cieli è dentro di voi".. "Voi siete il Sè".. "Voi siete la natura del budddha".. perchè non c'è nulla che manchi in noi.. c'è solo da togliere ciò che ingombra.. e non è poco.. Citazione:
certo.. è come dici tu.. hai intuito bene.. quell'amore duale che tutti noi conosciamo è solo il tentativo umile di accomunare gli esseri per percepire l'UNO.. e partendo da quell'amore, sviscerando le sue trappole, curando le sue cause e non limitandoci a tamponare i suoi effetti, ci si avvia a ciò che spesso scriviamo Amore mettendo una bella maiuscola... lascio queste parole di J.krishnamurti che nella sintesi raffozano il mio discorso: Diventando consapevoli del movimento della coscienza, possiamo osservare la divisione tra il pensatore e il pensiero, tra osservatore e osservato, tra il soggetto dell'esperienza e l'esperienza. Scopriremo che questa divisione è illusoria. Allora rimane la pura osservazione, che è intuizione senza residuo del passato. L'intuizione priva di tempo induce un profondo e radicale cambiamento nella mente. La negazione totale è l'essenza della positività. Dove c'è negazione di tutto ciò che non è amore (cioè desiderio e piacere), allora c'è Amore, con la sua compassione e intelligenza. |
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23-10-2007, 13.19.06 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Salve e buon giorno a tutti!
E' sempre bello leggere parole di pace anche se non sempre sono con-divise completamente...ci sono alcune "visioni" che potrebbero essere "vissute" con una differente prospettiva...: di essere amati dalla sola pienezza interiore.... ed anche quella di non sentirsi amati.. bastando a se stessa.. non è mai accaduto di essere "niente e tutto" in perfetta simbiosi nel "il momento"? che significato ha amare i nostri nemici? nell'esperienza ora non ho nemici ho la comprensione che ciò che accade,anche il dolore e il male maggiore, sono manifestazione dell'E' , la sua manifestazione che è legata al Tutto. i nostri bisogni? il mio unico bisogno ora, vivendo in un contesto sociale, è la condivisione dell'esperienza; ed infine nell'Amore che tutto unisce...il post inizia: quell'Amore è sconosciuto, non è posibile ancora Immaginarlo, cioè identificarsi in esso, e termina:"il Regno dei cieli è dentro di voi".. "Voi siete il Sè".. "Voi siete la natura del budddha".. perchè non c'è nulla che manchi in noi.. lo sgombero è il Karma claudio |
23-10-2007, 14.25.05 | #26 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: consapevolezza...
Citazione:
senza attrito vi è l'intuizione integrale.. la realtà universale resa manifesta e comprensibile.. che è la conseguente Forza sostenitrice del nostro Cammino... |
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24-10-2007, 07.19.01 | #27 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
chiamiamolo karma.. o sgombero.. chiamo il processo anche ritiro coscienziale dall'esteriore all'interiore e l'espansione coscienziale dall'interiore all'Universale.. un altro modo per dire la stessa cosa... per conoscere.. ma ci può essere un oggetto di conoscenza senza un conoscitore? e quel conoscitore può essere cosciente? consapevole? deduco che quel conscitore deve essere cosciente, consapevole nella propria essenza.. ed è proprio quella consapevolezza che può "ri-conoscere" l'ogggetto o il fenomeno.. |
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24-10-2007, 13.44.21 | #28 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-11-2006
Messaggi: 349
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
tradotto = l'ego..... chi coglie ciò che molti chiamano "qui è ora" è lui stesso "qui è ora"....denominare, ricordare, riconoscere è movimento dell'ego.... |
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25-10-2007, 10.59.54 | #29 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
movimento dell'ego.. giusto.. movimento senza sovrastrutture però... |
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26-10-2007, 20.14.09 | #30 |
michelangelo
Data registrazione: 11-02-2007
Messaggi: 9
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Sono michelangelo, iscritto e poco frequentatore di questo forum.
Forse perchè non sono riuscito a capire i meccanismi di comunicazione. "Curare la causa e non l'effetto..." non riferito ovviamente al corpo ma alla mente, non è cosa da poco: "L'umanità, (dal Rapporto k) con la sua fatica evolutiva, è un serpente che si morde la coda. Se invece rinunciasse l'uomo, per un istante, se ne trovasse la forza, alla propria fatica, se si FERMASSE a meditare in nuova guisa, esterna al corollario di mansioni da lui e per lui confezionati nel "laboratorio delle discriminazioni", separato dai sé delle oscure tradizioni, in quell’istante - congelata ogni "esperienza" - gli apparirebbe chiaro tutto ciò che ora sta aldilà del proprio orizzonte, aldilà di tutto. Allora scoprirebbe di essere egli stesso aldilà". Curare la causa è come dire: prendi questi scarponi e scala l'Everest. Ma nulla è impossibile all'uomo. Ti invito alla lettura di una mia riflessione postata in questo sito "il divino ragionato" non sarà credibile, ma spero tanto in un tuo commento. |