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17-10-2007, 14.17.10 | #12 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
mi spiace davvero...! sono senza parole, il forum a volte confonde.. non avevo compreso bene la cosa, mi sembrava un paragone per avvicinare "l'abbraccio" a maxim, che parlava del figlio.. ed io della nonna.. non ti faccio le solite sentite condoglianze.. perchè Tu sai e Vedi quella Trama.. non resta che accompagnarla.. pur con le tue lacrime ma con sempre maggiore consapevolezza... un semplice abbraccio |
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21-10-2007, 09.33.40 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
La morte di mio padre, la sua lunga malattia, mi ha arricchito tanto. Ma la domanda resta un'altra: è possibile arricchirsi senza eccedere nella sofferenza? Riflettevo sul caso portato da Claudio sulla donna che non riesce a fare quel che per noi è normale, a che pro quella sofferenza? Ci sono una marea di nuove malattie che non credo abbia mandato Dio ma che abbiamo creato e coltivano noi esseri umani. Io ho sofferto tanto nella mia vita (meno di tanti altri, certamente) ma in questi ultimi tempi mi sto domandando il senso. Con gli occhi di oggi mi sarei potuta evitare tranquillamente il 90 per cento, se avessi riconosciuto la causa. C'è sempre una causa, e la differenza sta in quanto tempo siamo capaci di riconoscerla. A volte ci attacchiamo all'effetto con tale violenza e caparbietà che se usassimo la stessa energia per costruire il paradiso lo avremmo fatto in quattro e quattro otto. E' come se impiegassimo tutta la nostra vita a imparare a guidare un'auto. E questa vita consiste principalmente nell'apprendere come gestire la macchina corpo-mente. In questi giorni mi sto confrontando con un meccanismo proprio di mente-corpo che trovo quasi impossibile risolvere. Mi sembra che ci sia dentro di me un "qualcosa" che se ne va per i fatti suoi, che reagisce per fatti suoi e mi impedisce (alla parte cosciente e razionale) di entrare. Come un programma che ha creato una password senza il consenso del gestore. Ci ho messo qualche annetto per divenirne consapevole, ed ora ho la mia bella gattina da pelare. PS, anche se impari a guidare benissimo la tua auto, non appena inizi a crogiolarti nella tua bravura te ne viene data un'altra nuova nuova che... ti sembra di non aver mai visto un'auto e devi riprendere ad imparare come si fa a usarla. |
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21-10-2007, 10.30.57 | #14 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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IL visibile e l'invisibile
Ciò di cui siamo coscienti è una parte infinitesimale di ciò che ci accade e sta accadendo intorno a noi in ogni istante del nostro vivere. I sensi ci offrono delle percezioni che noi interpretiamo come nostri, e su queste interpretazioni, che sono collegate alla memoria, macchina contenitrice di emozioni e pensieri nei quali siamo identificati, basiamo delle scelte che poi diventano intenzioni e azioni o fantasie desideranti…
Quasi mai ci rendiamo conto che invece è proprio ciò che non vediamo e non sentiamo consapevolmente che determina il nostro agire. Noi siamo totalmente immersi in una rete d’informazioni, di ogni tipo e livello, che continuamente interagiscono tra loro. Ogni cellula del nostro corpo è interdipendente e influenzata da ogni forma d’energia che la circonda. E’ una antenna che riceve e ritrasmette informazioni, sia sul piano della materia che su quello dello spirito più sottile. Ebbene, noi , in questa realtà di fatto, esclamiamo che siamo liberi ed indipendenti! Come può essere possibile? Questa affermazione di pseudo libertà è possibile solo all’interno di un sogno il cui il protagonista, o i protagonisti, sono tutti quei personaggi che di volta in volta assumono la guida del nostro organismo corpo-mente e pretendono di definirsi come identità primaria o secondaria del momento. Sarebbe invece utile che noi cominciassimo a comprendere che la nostra dimensione visibile e percepibile, ovvero la dimensione materiale e mentale, non è che la piccolissima punta del iceberg della nostra Realtà. Quella realtà che, e soprattutto, è la parte invisibile, nascosta, dell’abisso insondabile della Coscienza; che è quella che in effetti ha più influenza sul nostro agire e pensare, e che fondamentalmente ci guida e ci determina. Essa lo può fare perché è in connessione con l’Oceano infinito della Coscienza. Perché essa è il substrato stesso del nostro essere apparente. Perciò, se vogliamo riappropriarci di una volontà che non sia fittizia, mera intenzione senza potere reale, dobbiamo scendere in noi stessi e fonderci e fluire con quel vibrare cosmico – costituito dalla Coscienza Una - al quale noi sottostiamo di fatto… facendo questo però con piena consapevolezza, rinunciando ad una illusoria quanto inconsistente volontà personale. Allorquando questo lasciarci andare, abbandonarci fiducioso e sereno alla Matrice dell’esistenza, sarà compiuto vedremo risorgere dalle ceneri del nostro ego dissolto, una nuova Consapevolezza che permetterà il dispiegamento della nostra potenzialità in piena e splendente libertà. Il bruco strisciante dell’identificazione con il corpo fisico sarà lasciato alla terra e la farfalla spirituale volerà di fiore in fiore suggendo il nettare della Vita, in tutte le sue forme e colori. |
21-10-2007, 10.40.14 | #15 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
Mary... è proprio così.. ciò si potrebbe leggere in due modi, a livello scientifico ed a livello "Iniziatico".. anche se sappiamo che alla fine, elaborando questa costituzione della Suprema realtà le due cose coincidono.. detta in due parole, secondo una mia "logica", vi è un'intelligenza propria delle cellule, con tanto di memoria, che solo ad un livello di consapevolezza molto alto è possibile "comandare", fino a riappropriarsi dell'armonia globale.. ma nn è il nostro caso.. ed ecco che allora, dopo esserci adoperati per riequilibrare la nostra psiche e conseguente corpo, qualcosa sfugge perchè più radicato in profondità fino a degenerare improvvisamente ed "inspiegabilmente", magari dopo che la nostra "opera di risanamento" si era ben avviata.. ed ecco che allora il nostro Viaggio, che credavamo concluso in quanto avevamo ristabilizzato una certa armonia, ci offre ulteriore opportunità di accettazione e concretizzazione fisica di ciò che precedentemente avevamo compreso (e che ancora non si era cristallizzato) e già in parte applicato alla nostra vita.. Questa è la mia decodifica.. Al di là del fatto che tutto è guidato da una sorta di "potere" psichico intenzionale, a causa dell'istinto consapevole o inconsapevole che ci guida, io credo fermamente che una mente evoluta abbia anche capacità per sua natura, di un potere risanatore.. e meno siamo consapevoli di questo meccanismo, più intralciamo o ritardiamo questa naturale possibilità.. |
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21-10-2007, 11.52.31 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Salve e buona domenica!
Riflettevo sul caso portato da Claudio sulla donna che non riesce a fare quel che per noi è normale, a che pro quella sofferenza? ho meditato (riflettuto) su la sofferenza che colpisce l'individuo e che può far nascere in noi sentimenti di pietà o di disperazione e poi ho visto che se non ci fosse verrebbe a mancare un'occasione per guardarsi dentro e fare propria la sofferenza dell'altro, claudio ora riesce a portarsi il cucchiao alla bocca e deglutire ma nel momento che la imbocca (riferito chiaramente alla signora) è con lei e riesce a vedere il suo essere e il riuscire nell' "impresa"...se poi si vuole dare una spiegazione al perchè si potrebbe parlare di karma o più semplicemente di un filo sottile che ci lega e che se non ci fosse non avrebbe permesso di con-dividere l'esperienza.... a roma c'è un detto che va colto nella sua "profondità" < a ciascuno il suo senza invidia> ma con Amore claudio |
22-10-2007, 07.55.19 | #17 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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il senso di colpa
Citazione:
.. sotto al sentimento di pietà e disperazione c'è ancora qualcosa che varrebbe la pena di osservare.. ed è il senso di colpa che spesso la sofferenza dell'altro ci genera.. e da ciò partono "mascherati" tutti gli altri processi scatenanti che noi chiamiamo "cuore", solidarietà ecc.. o nel caso contrario "invidia".. vale la pena di osservarsi fino in fondo, sempre per perfezionare la nostra intima conoscenza.. |
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22-10-2007, 11.37.33 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2006
Messaggi: 317
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Citazione:
L'auto e' un'ambulanza, quello che c'e' da imparare e' di camminare da soli.. |
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22-10-2007, 11.48.13 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Curare la causa e non l'effetto..
Salve e buon giorno!
ed è il senso di colpa che spesso la sofferenza dell'altro ci genera.. è una cosiderazione che non ho fatto ma che non credo possa essere riconducible alla mia esperienza, per un motivo pratico...essendo infermiere se dovessi avere sensi di colpa per il dolore ...correrei forti pericolo di autolesionismo e anche perchè il "sentimento" suscitato da questa esperienza è stato di compassione; è chiaro che la conoscenza di se stessi non termina mai, ogni volta che si compie un'azione sarebbe giusto osservarsi esternamente per evitare gli "attacamenti" che spesso comportano claudio |
22-10-2007, 12.26.28 | #20 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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consapevolezza...
Citazione:
esattamente.. la tua analogia è ben chiara.. significa permettere alle proprie "sostanze" (quelle meccaniche) di manifestare le loro qualità (personaggi del sogno)... Nella maggioranza dei casi siamo consci solo di un pezzettino della vita in cui ci siamo specializzati.. l'artista è conscio della sua arte, creatività.. (ma spesso non vede da dove nasce); l'intellettuale della sua parte d'intelletto.. ma pochi sono consci delle due "correnti".. e pochissimi ancora arrivano ad una consapevolezza simultanea delle due "correnti".. la terza "corrente" non è facile, è la realizzazione contemporanea di vivere coscientemente le prime due correnti.. Essere consapevoli per me significa essere pienamente coscienti.. e ciò va oltre al metodo introspettivo ed analitico.. ma senza i precedenti metodi, credo sia assai difficile riuscire a stazionarSi in quella terza "corrente"... |
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