Sono in sintonia con te, sul fatto che l’uomo debba fare un lungo e duro lavoro su stesso, ma non lo sono che “crede” di poter scegliere, poiché si scegli o non si sceglie, e questo lo può fare da schiavo o da re, è solo una questione di riscoperta quindi di consapevolezza. Per quanto mi riguarda scelgo fino in fondo, se poi sbaglio sta a me prendermi le responsabilità, e di rimboccarmi di nuovo le cosiddette “maniche”, e questo intendo viverlo fino all’ultimo istante della mia esistenza. Non mi sento padrone di nulla, perché non abbiamo nulla ma questo non m’impedisce di amare il vivere la vita. Con sincera simpatia
P.S.
Non vuole essere una provocazione ma solo curiosità s’è vero e senti che: Il TAO di cui si può parlare, non è il
vero TAO, perché lo scrivi?

Come fai a sapere che le tue scelte non siano dettate da una tua
azione passata? Riesci a inglobare nella tua coscenza tutto
il tempo così da vedere le leggi?
La frase che uso l'ha scritta Lao-Tzu come esordio del suo Tao te
ching, per ricordare a tutti che ciò che può essere detto a parole
non può per natura essere la verità. Tra l'altro non ha mai scritto
niente, ma solo questo libretto.
Poi se nessuno parlasse, nessuno si incamminerebbe.
Ciao.

Vedi “Osho”, io non mi pongo il problema e ne tanto più intendo sprecare l’esistenza che vivo, nel sapere le mie azioni passate o quelle che verranno. Mi sento serenamente soddisfatto nel vivere quelle del presente.
Inoltre se Lao Tsu non ha mai scritto niente, perché senti l’esigenza di farlo tu ? Come vedi anche Lao Tsu, a tuo pensare non ne ha parlato, eppure ora siamo qui a parlarne e tanti altri hanno intrapreso il suo percorso. Sempre con simpatia

Secondo me osservare le azioni passate non è sprecare l'esisten-
za, ma cercare di crescere evitando di ripetere azioni dannose o
inutili, infatti ci muoviamo in cerchio.
Naturalmente io non sono Lao-Tzu, quindi non riesco a comunica-
in silenzio, soprattutto tramite computer.
Ciao

Karma

a ksana
Secondo me osservare le azioni passate non è sprecare l'esisten-
za, ma cercare di crescere evitando di ripetere azioni dannose o
inutili, infatti ci muoviamo in cerchio.
Naturalmente io non sono Lao-Tzu, quindi non riesco a comunica-
in silenzio, soprattutto tramite computer.
Ciao

Caro amico,
t’invito a soffermarti su questa riflessine: nel preciso istante che osservi le azioni passate, il presente scorre irrimediabilmente. Cosa vedi di positivo nel impegnare le tue energie passate (negative), che ora mai non sussistono e non puoi farci nulla, lasciandoti pure, dietro le spalle, la reale opportunità d’impegnarti attentamente (vedi Vipassana) nel qui ed ora (positivamente)? Non pensi di stare a il perdere il treno per ben due volte (passato e presente)?
La crescita, che intendiamo (spero), non è dovuta dal pensare, guai se fosse così, ma nell’ascolto immediato del proprio cuore, se altrimenti fosse, come spiegheresti le tante guerre ed ingiustizie di oggi perpetuate da questa umanità, che come tu dici si volta ad osservare o meglio si potrebbe dire a guardare proprie azioni passate?
Inoltre caro amico, non devi sentirti ferito per quanto ho detto nel precedente post, poiché era evidente che non sei Lao Tsu, perché tu sei Osho, non è vero?, per quanto mi riguarda tu puoi essere chi vuoi, come altrettanto lo posso essere io, ma ciò ha poca importanza, vedi Lao Tsu, Buddha, Cristo, Maometto e chi ne ha più ne metta, hanno sentito ne più e ne di dimeno, di quello che è già in noi, certo loro hanno avuto il merito di trasmetterlo, per scritto o oralmente, ma non più di questo. Vedi l’assurdità dovuta dai condizionamenti! quando il Santo Padre, con tutto il rispetto dovutogli, alla domenica si affaccia dalla finestra per comunicarci che la guerra, la fame l’odio ecc. sono cose ingiuste, il lunedì tutti i media si prodigano ad esaltare per via cartacea e TV, le sante parole di questo uomo, suscitando, giustamente in gran parte dell’umanità commozione ed ammirazione. Ma dimmi con sincerità, quante volte prima della domenica tu hai pensato e forse trasmesso le stesse parole, senza suscitare alcun sentimento, o al più un banale consenso se non la indifferenza ch’è dovuta ad un uomo che dice cose scontate, dette e ridette.
Hai affermato che non riesci a comunicare tramite, quello che presumo tu intenda come silenzio. Il “silenzio” che intendo io, può anche essere fatto anche di parole, purché queste siano coerenti con se stessi, cioè con il proprio dharma o essenza, come meglio preferisci. Credimi, questo è un buon metodo per trasmettere o condividere un qualcosa che già è stato sentito e detto e ridetto, ma poco applicato nel qui ed ora. Oggi ti saluta un povero diavolo, o uno scemo, ma questo non ha importanza. Ti rinnovo la mia simpatia ciao.

E' impossibile che le guerre finiscano, ci sono delle influenze più
grandi dell'umanità, che alimentano dei cicli che non vediamo.
C'è la creazione e la distruzione, sono degli equilibri che manten-
gono il mondo così come è.
Per le azioni passate: se metti la mano sul fuoco e ti bruci, è inuti-
le ricordarsi la volta dopo?

Quanto frutto del pensare, quante contorsioni, quante contraddizioni. Sei troppo per me! Vai per il tuo cammino un giorno sicuramente ci rincontreremo, non so quando e dove. T’invierò una e-mail privata, desidero farti una domanda, per acquietare la mia curiosità, s’intende sei libero di rispondermi. Con simpatia

T'avevo giò spedito un messaggio privato ma non mi hai risposto.
Non ho risposte, anzi...ma se vuoi discutere sono ben disposto.
Almeno per sapere con chi sto parlando.
Ciao e con simpatia anch'io.

Caro Osho,
sono molto dispiaciuto per questo disguido, ma ti garantisco che non mi è pervenuto nessun tuo messaggio privato, ora vedo d'inviartene uno io. Ciao

c'è sempre una ragione per cui un compagno di viaggio non si fà sentire......ha il ricevitore spento o fuori servizio......ma questo non modifica l'idea di averlo sempre a fianco MICARO