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10-06-2007, 23.17.05 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-02-2007
Messaggi: 96
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Riferimento: La chiesa e la pedofilia -video
So che raccoglierò una marea di critiche, non sono irreprensibile e la mia dialettica è limitata, ma ci provo.
Non so come cominciare, in questi giorni di pausa ho riletto un po’ tutti gli interventi su questo argomento sia qui (più votato allo specifico) che sull’altro topic (chiaramente imperniato sul dibattito televisivo). Forse non è il caso di fare tutti uno sforzo per aiutarci a comprendere senza contrapporci in modi a volte brutali? Voglio dire la pedofilia è un argomento troppo importante (i numeri sono impressionanti!) e le ripercussioni sulle vittime di tali delitti è drammatica. Non dobbiamo ne possiamo utilizzare questo argomento per sciorinare la nostra abilità dialettica ne offendere e spesso con lucidità….e soprattutto discostarci dal tema! Lasciamo questo ai media che lo fanno per lavoro. Per informare dicono! Infatti “le notizie vengono esposte nude e crude senza commenti di parte”…ma per favore! (a questo proposito suggerisco di leggere l’articolo presente in “TESTI per riflettere Riflessioni sui giornalisti di Georges Gurdjieff) Riflettere per capire, aiutarci, conoscere la verità, per essere liberi e consapevoli non è questo che desideriamo? Volere o no siamo tutti uomini e tutti conviviamo gomito a gomito in questa società. Solo col reciproco rispetto lo possiamo migliorare questo nostro mondo! Passare e credere vere le informazioni, per averle lette in internet senza averle verificate, contestualzzate e sapere se chi le propone è obiettivo, è esattamente quello che una volta (quando internet non c’era) si diceva “sai l’ho sentito al mercato”. So che esistono qui persone molto abili. A costoro chiederei di sbrogliare le matasse e andare direttamente a quello che sono gli originali oggettivi e inconfutabili di un argomento e donarceli. Allora potremo dialogare con chiarezza, senza ambiguità e magari nel nostro piccolo intervenire per cercare di risolvere il problema. Personalmente questo delitto (pedofilia) è come una pugnalata nel petto e che venga commesso anche da chi fa parte della Chiesa e che in questa occupi un posto di educatore, mi fa doppiamente male! Ma rigirare il pugnale nella ferita…. rende migliori voi?... ed aiuta me? E soprattutto, crea i presupposti per risolvere il problema? Per l’errore di pochi perché infierite ed insinuare sulla Chiesa dei credenti. I credenti veri, certo non appaiono, non seguono i profeti del nulla (dio non esiste!) onnipresenti nei media, ma come maestri hanno il buon S. Francesco, la moderna Madre Teresa, per citarne un paio, ma con fede e umiltà, spendono la loro vita per gli altri (tanti ne ho conosciuti e tantissimi ne conosco e sono un esempio per me). Se alcuni si macchiano di delitti orrendi come questo è perchè sono uomini, l’appartenere ad una fede non li fa certo immuni dal peccato. Io ammetto candidamente di appartenere a questa comunità e non mi sento orgoglioso ma onorato! Ad Alba, oltre ad un cordiale saluto, devo delle risposte: Alba riferisce: Guido dice. Nel caso in oggetto farò una piccola eccezione non voglio assolutamente farmi coinvolgere più di tanto ...non ne vale proprio la pena!Sì io ho scritto questo che tu trovi pilateco, il motivo è che sono convinto che la diatriba non porta da nessuna parte perciò perfettamente inutile anzi dannosa quando c’è in discussione un argomento di tale gravità. Non farsi coinvolgere però non vuol dire rinunciare a cercare, ma farlo in modo diverso, più delicato e rispettoso! Vuol dire comprendere veramente l’altro, farsi altro, per capire senza sopraffarlo. So che non sempre lo realizzo…ma credimi ci provo! Alba: In caso di ob tortum collo (1) cerca di essere compassionevole e di raccontarci LA TUA VERITA' senza la supponenza che sia l'unica.Ho già risposto, se non sono stato chiaro scusami: credo che nessuno abbia esigenza di compassione e la mia verità è solo il mio pensiero scevro da supponenza e unicità ma indubbiamente con i suoi limiti. Credo di averlo detto in modo chiaro e netto! E per quanto riguarda il motto latino, assolutamente no! Lo trovo umiliante per me figurati se lo pretendo dagli altri! Alba: Poichè non può sfuggirti che verità non ha nulla a che fare con realtà sulla quale risulta molto ma di molto più impegnativo ragionare.Non capisco scusami! Se intendi che ragionare onestamente sui problemi reali (in particolare questo) è impegnativo, sono con te! Per l’ultimo argomento non mischiarlo alla pedofilia, apri un altro triad. Io stò cercando di informarmi e verificare quello che hai detto. Però anche tu aiutami, proponendomi il tuo giudizio corredato di relativa documentazione oggettiva che certifica ciò che affermi. Tu mi parli dello spreco del vaticano! Un piccolo appunto, (a parte le cifre astronomiche che ultimamente sono state rese pubbliche circa le spese del nostro stato sigh!..) lo sai quale percentuale dell’introito dell’Unicef (organismo indipendente!) effettivamente viene elargito ai bambini del mondo? Rimarrai scioccata! Ma non ti devi scandalizzare se fai un’analisi precisa ti accorgerai che purtroppo non si può fare diversamente! Non sempre quello che appare è quello che è, può essere peggio ma pure diverso. Alba, io non mi ritengo nè meglio nè peggio di te sono semplicemente un’altra persona se puoi…accettami per quello che sono! Su argomenti che coinvolgono la comprensione fra me e te forse sono meglio i messaggi privati. Agli altri potrebbe disturbare e non interessare il nostro personale dialogo. Ciao! (1) Bravissima Alba che introduci un detto dell’antica lingua “….che sola riunì l’italico popolo e l’europa tutta!” Attenzione grammaticalmente è scorretto si dovrebbe dire “ob tortum collum” anche se , essendo un ablativo i romani avrebbero detto “torto collo” forse c’è un lapsus intendevi ”Obtorto collo”. Per chi non conosce questo detto significa “Con il collo storto, contro la propria volontà”. Mi hanno riferito che "obtorto collo" sia stato coniato nel giorno in cui i romani durante la seconda guerra sannitica, accerchiati nelle gole di Caudio (321 a.C.), furono costretti ad inchinarsi passando sotto un giogo di lance dei sanniti. I sanniti avevano vinto la guerra ed era una costrizione simbolica, un’umiliazione, che significava l'assoggettamento dei romani ai loro vincitori. |