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19-02-2007, 20.35.48 | #12 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-02-2007
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
Citazione:
<Mi capisci? Così BERESHIT viene tradotto con 'In principio', e va bene! Ma, significa anche BE ER SHIT Essere cammino Luna-Sole, dal sumero accado. Gli scrittori biblici, ispirati dalla parola di Dio, hanno elaborato il significato ebraico, storico, adoperando i nomi precedenti che si possono leggere dal sumero; es.: SHA MU EL Utero del Nome Immortale di El.> Ciao Carlo, grazie per la squisita esposizione a cui segue elogio e ammirazione per cotanta bravura. La mia domanda a questo punto è: Gli scrittori e traduttori delle Sacre Scritture hanno oppure no, dato il significato giusto mentre traducevano i manoscritti sacri? Ovvero, è giusto affermare che la Bibbia così come pervenutaci è attendibile poichè ad essa è stata applicata una giusta traduzione visto che si parla del divino e quindi di Dio? E' giusto affermare dunque che i concetti spirituali e di principio generali siano stati mantenuti e quindi non alterati così come si vorrebbe far credere? Infine, tenendo ancora conto che i traduttori della Bibbia nei secoli si suppone siano stati e sono dei credenti nell'Iddio unico quindi l'insieme della (Trinità), essi abbiano mai potuto operare traduzioni falsificandone il significato primario, tenendo ancor conto di ciò che è scritto proprio negli ultimi versetti dell'Apocalisse? Apocalisse 22:19 E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro. Apocalisse 22:20 Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù. Apocalisse 22:21 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. Ciao Lucio |
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20-02-2007, 05.58.16 | #13 |
Ospite abituale
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
Gli scrittori e traduttori delle Sacre Scritture hanno oppure no, dato il significato giusto mentre traducevano i manoscritti sacri? Ovvero, è giusto affermare che la Bibbia così come pervenutaci è attendibile poichè ad essa è stata applicata una giusta traduzione visto che si parla del divino e quindi di Dio? E' giusto affermare dunque che i concetti spirituali e di principio generali siano stati mantenuti e quindi non alterati così come si vorrebbe far credere?
Infine, tenendo ancora conto che i traduttori della Bibbia nei secoli si suppone siano stati e sono dei credenti nell'Iddio unico quindi l'insieme della (Trinità), essi abbiano mai potuto operare traduzioni falsificandone il significato primario, tenendo ancor conto di ciò che è scritto proprio negli ultimi versetti dell'Apocalisse? Apocalisse 22:19 E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro. Apocalisse 22:20 Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù. Apocalisse 22:21 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. Ciao Lucio[/quote] Caro Lucio, la nostra Luce è Cristo che è alfa ed omega, inizio e fine, del tutto. Non esiste un 'prima di lui' vero e giusto. Esiste un mondo ambiguo che pian piano ha modellato un cambiamento che, alla fine, l'ha reso maturo per accoglierlo. La Bibbia sono i libri che accolgono lo spirare dello Spirito. Perciò chiamiamo giudaico-cristiana la tradizione in cui ci inseriamo. Come tu concludi bene con l'Apocalisse il sacro fonda su di lui e La Bibbia si interpreta per lui: è lui l'inizio e la fine della Storia. Rispetto a lui non c'è da aggiungere una parola alla sua che è parola sacra. Lui è il Libro della libertà. Io non aggiungo neppure un semino alla sua parola sacra, ma mi occupo delle parole laiche, anche se degli dèi perchè gli dèi non sono altro che un'immagine deforme di Dio, ciò che gli uomini hanno capito con la loro testa tosta inquinata dal peccato originale. La ricerca delle parole laiche dell'origine mi ha fatto viaggiare col dio della comunicazione ER ME TE, che ti scrivo nella dizione italiana e nella scrittura sumera: cammino (ER) del ME e del TE. Possiamo dire con i Sumeri che la religiosità prima di Cristo era una dimensione molto più diffusa di oggi, ma molto più confusa. Era un caos religioso. Ora è di pochi credenti -qui in Europa- che speriamo valgano nella loro fede per tutti! |
20-02-2007, 10.12.13 | #14 |
Ospite abituale
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
"essere cammino luna-sole"
che forse significhi unione dei principi maschile (attivo) e femminile (ricettivo) originari? che la luna sia un sole che deve rendersi "consapevole" invece di continuare a riflettere la luce? molto interessante il suo studio. ma non sarebbe più "utile" comprendere qualcosa in più e avanzare? a proposito mi chiamo stefano (sarei curioso sull'origine del nome) ciao |
20-02-2007, 17.06.52 | #16 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
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Il tuo nome, che in greco significa 'incoronato', dal circolo si spiega. Linearmente è difficile STE. In un circolo si può vedere TES --> STE. No? Il nome del protomartire Stefano potrebbe (dico potrebbe perchè questo passaggio è molto difficile) derivare da TES HAN o TES HANU. TES significa 'vigore sessuale' HAN dal Cielo. TES UP è il teonimo sinonimo. Potrebbe, chè tu non mi prendi per una macchina teonomica! |
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20-02-2007, 19.16.59 | #17 | |
Sii cio' che Sei....
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
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Per chi non lo conoscesse: http://www.radio.rai.it/radio3/uomini_profeti/view.cfm?Q_EV_ID=189136&Q_PROG _ID=66 |
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20-02-2007, 19.43.37 | #18 | |
stella danzante
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Intendo dio creo i cieli e la terra non è sbagliato letteralmente, la cabala invece dice che può anche significare Dio creò i.c.i .e li e la ter ra Espandendo l’ici è la tassa sulle case, quindi lo stare in un posto l’ici en francais (qui,) poi creò li’ e là ter (altre tre) ra (qui non so che inventarmi) Una delle letture infatti nello zohar di bereshit è barà shit = creò il sei Il sei intende le sei direzioni: alto, basso destra sinistra avanti dietro. Andando ancora più a fondo indietro nel tempo B potrebbe stare per aBzu e reshit per reshtu il primo, l’origine, il principio il primo generato ….. E qui chiedevo lumi a Forin, magari anche sul seguito, dopo bereshit barà elohim (già visti) ci sarebbero et ashmaim veht aretz. … Cieli in akkadico è shamämü (ashmaim ebraico) Terra ammatum, qui già è differente dall’ebraico aretz … E per quello che concerne il sumero? |
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25-02-2007, 07.55.55 | #19 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
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Cara Viandante, con 'archeologia del linguaggio' non intendo la possibilità di tradurre un testo di una lingua completamente in un'altra lingua. Non so se questo si possa fare, ma non mi interessa. Io so che ogni lingua è autoconsistente sulla base del fatto che i parlanti la stessa lingua sono i primi a comporne le regole. I grammatici intervengono dopo, per riordinarle meglio. I sumerologi tedeschi hanno composto la grammatica del sumero senza aver mai sentito un sumero parlare sulla base della tradizione anglosassone obbligata a dotare chi legge delle regole di pronuncia. Noi, nella tradizione latina, non abbiamo bisogno di regole di lettura perchè i grammatici latini composero la grammatica facendo attenzione al fatto che scrittura e lettura delle parole fossero omogenee. Così la nostra parola italiana 'base' incontra la latina 'base', ablativo di basis. Perchè la latina 'base' incontri la sumera letta 'base' bisogna che formuliamo la scrittura AB ES, che è una variante di AB ZU (esse è l'essere latina, parola circolare nella forma e nel significato di inizio-fine). AB ZU sumero, accadico AB SU, incontra la latina ABSURDU, ordine AB SU. La latina soror incontra la accadico-sumera SU UR, come ordo sembra vedere DU UR. Con archeologia del linguaggio intendo la possibilità di leggere un mosaico mancante di tessere, altrimenti che archeologia sarebbe? Semerano si dichiarava 'linguista storico' sulla base della onomasiologia, cioè del confronto tra tutti i nomi noti di tutte le lingue. A me questo non è sufficiente nemmeno per mettere in ordine le lingue. Io uso i nomi degli dèi, che hanno una specialità: durano più delle lingue. Saturnismo oggi sembra significare solo tendenza a scoreggiare. Stercus --> sterculinus era solo una qualifica di Saturnus, il dio Sator, seminatore, SAG US, inizio-fine in sumero, come è il seme. L'archeologia del linguaggio mi ha dato l'ultimo regalo con BE, di BERESHIT, uguale all'Essere. BE NE è 'generazione dell'Essere'. Questo leggo in Giobbe: BE NE EL HO IM generazione dell'Essere EL, HU Aldilà del Cielo IM -ME scritto su di una tavoletta qui in Terra-. BE NE letta BEN si conserva in scozzese come 'cima, vetta' ed è in BIG BEN, dove BIG è BI, l'Essere Luce. Bed, letto, è BE DE, Essere Dio, dal momento che a letto si sogna -in antico ritenuto il sogno comunicazione con Dio- e a letto in due si fa l'amore e da Dio si riceve il seme. Bet è scommettere < BE TE connessione all'Essere, e la fede è la massima scommessa, così grande che si riceve in modo misterioso. Beg è elemosinare < BE GH Luce dell'Essere. Vedi, sto scoprendo che gli inglesi hanno una lingua che lega col sumero più del latino, a partire da 'to meet che meaning of time's name', dove il ME troneggia in ogni parola. |
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25-02-2007, 18.17.48 | #20 | |
stella danzante
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Riferimento: Ab Zu ma rështû zärûshun / bereshit bara
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Era più o meno un discorso per uscire dalle polemiche nel senso che non si sta dicendo che le traduzioni da noi conosciute siano sbagliate ma che una frase può anche significare altro. Ci riprovo. Secondo la qabbalah oltre alla lettura al livello letterale ve ne sono altre su altri livelli. In origine la torah era scritta senza vocali (e ancora ora, ma senza vocalizzazioni che invece ora ci sono) e le parole erano tutte attaccate senza spazi tra loro, in questo senso cercavo di spiegare come opera lo Zohar sull’ebraico riportando la frase in italiano. È in ebraico che si fa questa operazione nel senso che bereshit si divide anche in bet-resh-alef (che si legge barà = creò) e shin-he-yod-tau (shit = il sei) Da una parola si può anche ottenerne due diverse dividendola, quindi significa sia in principio ed è giusto, ma anche creò il sei. Un po’ come quando in italiano si fa l’etimo di parole composte, ad esempio metafisica è una parola che si compone di altre due metà = oltre e phisis = materia ( ma nemmeno questo esempio è tanto appropriato) andando però dietro al greco fino a dove ha esattamente l’origine archetipale. Naturalmente non intendo dire che il greco apeiron significa polveroso perché passa dall’ebraico afar che significa polvere, il significato è e rimane infinito perché così è in greco. Così come be re shit anche se le si traduce in ‘essere camino sole luna’ resta il fatto che per un ebreo significava solo in principio e solo quello. Al massimo si può scomporre un barà e shit perché entrambe sono parole di senso compiuto in ebraico ma soprattutto per il discorso di prima e cioè che i versi della Torah erano scritti senza spazio fra le parole e senza vocali. Si può anche leggere b resh yt-barà nella testa si creerà Ciò non toglie che è il suono reshtu (primo in accado) a dare origine al senso ebraico di reshit principio, e a sua volta probabilmente è il sumero che origina reshtù. (sole luna?) |
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