Magari già si sapeva!
1+1=2!
Ma la verità non credo che sia il 2.
Posto un sistema logico matematico inteso come vero, allora solo e solo il sistema sarà vero. Quindi il 2 è solo la "conseguenza" di un sistema matematico, o deducendo, il 2 è solo la conseguenza della formula logico matematica intesa come vera.
Ora, in un sistema scientifico, si parte dall'esperienza o dalla logica astratta?
Voglio dire, si usa un procedimento induttivo o deduttivo?
Lo so... possono usarsi entrambi, con vantaggi e svantaggi (tra i quali la scienza teoretica).
Credo che i numeri siano nati dall'esperienza, ossia dalla percezione dell'unità (1).
Dalla percezione delle diverse unità ne è derivato un sistema comprensivo e descrittivo.
Allora, intendere questo sistema come vero, vuol forse dire intenderlo come ragionavole o attendibile, o comunque "logico".
Ma la logica è una scienza?
Epistemologicamente parlando si! Ma è una scienza universale?
Intesa come studio dei procedimenti razionali di deduzione, credo di si. Ma a questo punto, non so più se i procedimenti razionali studiati siano universalmente validi.
Così il procedimento che mi fa risultare un 2 dalla somma di 1+1, è un procedimento che contempla il concetto di unità assoluta.
Ma se per definizione l'unità è assoluta, come possono esistere due unità assolute?
E se l'unità (materia dell'operazione) è relativa, come intendere il procedimento logico matematico (forma dell'operazione) della somma, come una verità assoluta?
Per dire la mia, credo che 1+1 faccia due solo quando ce lo insegnano. Prima, no! E nelle altre parti dell'universo, 1+1 farà due solo quando uno di noi userà la sua relativa ragione per descrivere le cose (ma senza pretesa di perfezione).
Sarebbe come dire: posto un mio sistema di riferimento (l'unità, relativa, inesistente in natura, riduttiva e "deprivativa") la verità è quella del mio sistema, che funziona dappertutto, ma perchè l'ho creato io artificialmente, mentre in natura non esiste.
Ciaooooo!
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