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18-01-2005, 13.51.48 | #32 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: x bert x sonogiorgio
Non vorrei che mi si accusasse di atteggiamento inquisitorio nei confronti dell'astrologia: tali atteggiamenti sono oscurantisti e soprattutto protervi nei confronti degli altri. Tuttavia vorrei aggiungere una piccola considerazione a quello che tu dici.
Il punto è che se i campi magnetici di giove fossero così determinanti nell'indurre modificazioni strutturali sugli uomini, questo fenomeno metterebbe in contraddizione logica la teoria dell'elettromagnetismo. Molte teorie della fisica sono teorie locali. Questo semplicemente significa che le forze in gioco possiedono un "raggio d'azione" oltre il quale la loro azione è nulla o strascurabile. Ad esempio la forza di Coulomb che le cariche elettriche agiscono tra loro dipende dall'inverso della distanza, oppure la forza gravitazionale che dipende dall'inverso del quadrato della distanza. Se i campi magnetici di giove interagissero così apprezzabilmente con noi, vorrebbe dire che il carattere locale dell'interazione magnetica si perderebbe, vorrebbe dire che la forza magnetica agisce non più in funzione della distanza tra i corpo interagenti, ma in un modo diverso, vorrebbe dire che cadrebbe il quantitativo principio locale secondo il quale l'entità dell'interazione dipende dall'intensità della forza. Citazione:
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18-01-2005, 14.09.09 | #33 | |
Ospite abituale
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Re: x bert
Citazione:
Nessuna accusa di oscurantismo...anzi. Esponi le tue ragioni in modo intelligente e pacato, e questo facilita lo scambio d'idee e di informazioni. Questa tua ultima frase è, secondo me, la piaga in cui mettere il dito. Come ricorderai, in uno dei miei post (come sostanzialmente anche nell'ultimo) dicevo proprio questo. La forza magnetica ed elettromagnetica "probabilmente" interagisce sulla materia non in base all'intensità della forza, ma forse in base ad un altro principio....forse questa interazione dipende dall'ordine combinato delle singole forze....non l'intensità, ma la "qualità"...non so spiegarlo con parole migliori....mi mancano la proprietà linguistica e le sufficienti nozioni. Però mi sembra di osservare questo. Ma che ne pensi dell'esperimento sulle cellule staminali che sopra un pò grossolanamente ti ho descritto? |
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18-01-2005, 15.17.07 | #34 | |
Ospite abituale
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Re: Re: x bert
La questione che tu sollevi sulla natura dell'interazione elettromagnetica è complessa. Secondo il tuo punto di vista la teoria risulterebbe non locale. Infatti è noto sperimentalmente che l'interazione magnetica tra corpi materiali è ben definita da questa teoria, e non si capisce in quale modo potrebbe essere diversa. Mi spiego ulteriormente: perchè tra due pezzi di una ferrite (ossido magnetico di ferro, un materiale magnetico) la forza magnetica segue le leggi dell'elettromagnetismo, e queste leggi non valgono anche per l'interazione tra giove e noi?
per quanto riguarda l'interessante esperimento di cui tu parli, io non ne so molto, ma a prima vista posso dire due cose. dato che l'interazione tra materia e campo elettromagnetico segue leggi quantizzate ben precise, è chiaro che solo certe frequenze saranno in grado di innescare certi processi chimici complessi che porteranno la cellula a differenziarsi nel modo desiderato. Inoltre è noto che la comunicazione cellualre avviene mediante scambi chimici la cui regolazione è estremamente precisa, complessa, e, soprattuttto delicata. Ad esempio basta una temperatura di poco superiore ai 38 gradi celsius per degradare un enzima proteico. Quindi è chiaro che una frequenza luminosa (che è una perturbazione molto forte che si piò portare ad un sistema chimico) possa portare a fenomeni molto complessi e straordinari come in questo caso. per quanto riguarda il DNA la situazione è la medesima: considera che basta pochissimo per indurre modificazioni considerevoli a questo complesso sistema chimico. MA, ribadisco, servono perturbazioni significative, e queste sicuramente non sono quelle magnetiche. Citazione:
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18-01-2005, 16.32.11 | #35 | |
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Re: x bert
Citazione:
Scusa Bert....ma quello che dici non riesce in qualche modo, anche se in versione assolutamente embrionale, a far sorgere qualche dubbio che certe frequenze di un onda elettromagnetica emessa da un corpo celeste possano essere in grado di incidere su una macromolecola quale il DNA? |
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18-01-2005, 17.04.14 | #36 | |
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Re: sonogiorgio
No, semplicemente perchè giove o plutone non emettono nessun campo elettromagnetico, che io sappia, ed in ogni caso, mai così potente come quello che emette il sole, e che illumina il nostro pianeta.
Ma ammettiamo anche che ci siano interazioni celiste non note, il punto è: perchè proprio la conrformazione dello spazio astrale alla nascita di un individuo è così importante,? se avvengono modificazioni a livello genico, avvengono quando?? all'atto della procreazione ovviamente, o prima direttamente sul patrimonio genico della madre e del padre? il punto in questione devi ammettere che possiede diverse oscurità..., cosa ne pensi? Citazione:
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18-01-2005, 17.50.32 | #37 | |
Ospite abituale
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Re: Re: sonogiorgio
Citazione:
Oh certamente i motivi di oscurità sono molti! Tuttavia penso che, come ho scritto prima in altro post, anche i pianeti emettano un campo elettromagnetico, trattandosi di un campo magnetico variabile. E per quanto riguarda, ad esempio il Sole, come dicevo non penso che sia rilevante l'intensità, quanto piuttosto la frequenza dell'onda...non è detto che una debole frequenza non possa entrare in risonanza con la struttura Molecolare del DNA. Io penso che il momento del concepimento sia quello "privilegiato", il momento cioè in cui si forma il campo elettromagnetico dello zigote. Tuttavia non escludo che anche al momento della nascita, il feto subisca un certo "imprinting".....non so darti delle risposte precise...se potessi farlo, avrei già vinto qualche dozzina di Nobel.... ciò di cui mi sento convinto, ma è più un'intuizione che il frutto di un logico argomentare, è che in qualche modo le forze elettromagnetiche incidano nella "scelta" di ciò che costituirà il patrimonio genetico dell'individuo..... in fondo se ci pensi nel Dna di ognuno di noi sono sintetizzate le caratteristiche di tutti coloro che ci hanno preceduto.....alcuni caratteri, sia concernenti l'aspetto che la personalità, nel tempo ritornano.....ma con quale periodicità? e cosa determina la periodicità? Ecco, a questa domanda mi sono risposto che in qualche modo alcune frequenze elettromagnetiche al momento del concepimento entrino in sintonia con una memorizzazione genetica, determinando la prevalenza di un carattere genetico rispetto ad un altro.....è come se fosse un richiamo....lo so che penserai che sono un pazzo, ma ho fatto questo ragionamento molto semplice: tutto è memorizzato nel Dna, ed ogni memorizzazione, integra o anche frammentata, in quanto esiste, vibra...ed in quanto vibra (a livello atomico) è costituita da un campo elettromagnetico che vibra ad una certa frequenza. Forse, ma dico forse, questa memorizzazione viene "richiamata" da un'onda elettromagnetica avente la medesima frequenza. E' come quando cerchiamo nella nostra mente un ricordo...cerchiamo di ricomporre quel ricordo lentamente riportando alla mente tutti i particolari che lo caratterizzavano....ad esempio se mi devo ricordare il nome di uno che ho incontrato, inizio a pensare dove mi trovavo, in che condizione emotiva mi trovavo, la faccia del tipo, etc etc....ecco che ...zac...il nome torna alla mente....in realtà in tutto quel pensare abbiamo lentamente ricomposto ed emesso una particolare onda elettromagnetica che ha "richiamato" per sintonia tutto ciò che avevamo memorizzato in quella occasione. Ecco penso che al momento del concepimento accada una cosa simile.........ti ripeto non sono un fanatico che vuole a tutti i costi legittimare l'Astrologia (di cui peraltro mi importa poco), ma sto cercando di capire a modo mio l'Universo nel quale sono posto a vivere. |
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18-01-2005, 18.19.47 | #38 |
Ospite abituale
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x sonogiorgio
la tua teoria è sicuramente suggestiva, non c'è dubbio. I miei studi di chimica di dicono che le cose, allo stato attuale dell'arte, non funzionano così. Poco male, del resto a te l'astroologia interessa poco, a me non interessa del tutto, e quindi siamo a posto.
Dico solo una cosa, giusto per avviarci alla conclusione di questa divertente querelle sull'astrologia. oggi c'è un notevole interesse nei confronti del senso dell'universo, del mondo, delle cose che ci circondano: si vuole sapere come funziona la vita, il cosmo, la psiche, ecc ecc ecc. Ma perchè uno che vuole studiare il cosmo e gli astri non si legge un bel libro di fisica astronomica, magari divulgativo, come ce ne sono tanti molto belli, facili da leggere, e basati, per quel che se ne sa, su dati un po' oggettivi, nel senso che questa parola ha in ambito scientifico? Insomma, ma si può sapere perchè la scienza è così poco attraente di questi tempi? Io non voglio emettere giudizi o dare voto, ognuno è libero di leggere ed interessarti di quel che crede, e tale interesse è sempre legettimo e valido. Tuttavia non capisco come mai una persona non dovrebbe soprattutto inizialmente tendere verso quelle nozioni di base che la la scineza ha dato di molti fenomeni, e che spesso sono assolutamente di base nella comprensione di quei fenomeni. Insomma (e qui termino la mia filippica, a fin di bene...) siamo o no tutti figli di Aristotele?? Io sono il rpimo a pensare che la scienza non sia tutto, ma qualcosa è!! ciao, bert |
18-01-2005, 18.33.15 | #39 | |
Ospite abituale
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Re: x bert
Citazione:
Ciao Bert....è stato un vero piacere incontrarti. Grazie per l'apprezzamento sulla mia "teoria"...magari un giorno ti ritornerà alla mente.....così vincerai un nobel...eh eh Sono perfettamente d'accordo con la tua "filippica"...però se mi permetti aggiungo una cosa......le scienza è molto, ma non è tutto.... e può essere divertente ed anche utile riuscire a servirsi della scienza per cercare di comprendere ciò che non è ancora spiegabile. Forse, allo stato delle cose, vi sono ancora aspetti del nostro Universo a cui bisogna cercare di dare una spiegazione senza il conforto di dati e tabulati. Ciao. giorgio |
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18-01-2005, 23.08.34 | #40 | |
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Passo al volo per dare uno spunto a chi lo vuole, quoto Bert perchè ha scritto la "chiave" ma so che a lui non interessa (oggi... chissà un domani... )
Citazione:
Il fatto che la terra non venga usata nei calcoli (che poi oggi sono la brutta fotocopia di quello che era) non significa che non partecipi... anzi... forse quando in estate percepiamo i 30 gradi che ci fanno sudare li riceviamo dirtettamente dal sole? Il problema della scienza (e non solo anche della visione umana comune) è sempre cercare di capire le cose dal punto di vista contrario di come sarebbero. Lo stesso vale per l'emissione dei pianeti... chi nei testi antichi ha mai parlato di emissione? L'assorbimento è la chiave.... Torno a dormire (ogni tanto mi diverto a scrivere qualcosa che non interessa a nessuno perchè non si trova nei libri ) Ultima modifica di Uno : 18-01-2005 alle ore 23.12.09. |
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