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22-02-2005, 22.33.20 | #42 |
Ospite abituale
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a iris_1 da esperantiano
In fondo non è che ci sia poi tanto da dire.
Per l'intero arco degli anni '90 un gruppo di studiosi con pregresse esperienze ha ricercato, ed in qualche caso sperimentato, come giungere ad una comunità internazionale fondata sulla condivisione dei saperi, sul progresso scientifico, sull'educazione consapevole, sulla spiritualità non confessionale, sulla politica non partitica, e sull'economia non speculativa. All'epoca si parlava di "Ordine dei Cittadini" (tuttora un organismo esistente, ma non operativo). Si lessero e si analizzarono centinaia di testi, studi, proposte, orientamenti. Infine risultò evidente che Ludoviko Zamenhof, piuttosto famoso per aver dato origine all'esperanto, aveva anticipato e magistralmente sintetizzato questa "riforma della società umana" fin dai primi del Novecento. Decidemmo allora di cambiare la denominazione in "Ordine Esperantiano". In esperanto "Esperantìo" (donde "esperantiano") è "il paese di coloro che sperano". In teosofia sperare significa evocare immagini che, a seguito di persistente volizione, si trasformano in effetti reali nel mondo di tutti. Chi spera è, dal punto di vista esoterico, chi costruisce il domani del mondo. L'Ordine Esperantiano (come l'Ordine dei Cittadini) nacque come,e lo è tuttora, un'associazione esoterica. Ma alcune iniziative esterne ci portarono, dopo diverse discussioni, alla registrazione con atto pubblico per poter costituire soggetto interloquente con enti ed istituzioni. E così, nel 1999, a conclusione del "decennio sperimentale", si depositò l'atto pubblico presso la Repubblica di San Marino. Dal 2000 alcuni Cavalieri Esperantiani hanno optato per un regime di apertura all'esterno, ma senza perdere un atteggiamento di prudente attenzione alle reazioni, talora negative, che ciò poteva produrre in persone non sufficientemente edotte in fatto di culture iniziatiche. L'Ordine Esperantiano ha una propria minuscola università, l'Istituto di Studi Teosofici, svolge attività didattica e di ricerca, in proprio come in collaborazione con scuole e università. Tipica attività pubblica è l'organizzazione di incontri per la Pace con invito a tutte le organizzazioni confessionali, sociali e culturali. Nell'Ordine Esperantiano non esistono quote associative: le attività vengono finanziate o direttamente dalla confraternita templare(*) interna o con contributi pubblici e sponsorizzazioni. La qualifica di Cavaliere è conferita tanto agli uomini che alle donne: non esistono discriminazioni nella regola dell'Ordine. Il Cavaliere porta il cognome paterno, ma seguito anche da quello materno. La regola, che contiene solo sette punti, non è "invasiva", e a nessun Cavaliere è richiesta una vita comunitaria obbligatoriamente "de visu". Tuttavia è fondamentale una vita comunitaria "kore kaj mense", ovvero, con il cuore e con la mente. Al nostro apparire, ad esempio in un forum, molti esterni ci manifestano una gratuita ostilità, accusandoci, tra le altre cose, di voler guadagnare proseliti. Questo modo di pensare è, per chi riflette, antitetico rispetto al concetto di associazione esoterica (nonostante la relativa apertura). Per noi l'importante è l'iniziazione, non l'iniziazione nell'Ordine Esperantiano. Il mondo "se ne cade" di ottime associazioni e di confraternite validissime che possono supportare un percorso iniziatico. Per noi sono ottimi referenti: le associazioni teosofiche in genere, le associazioni rosacrociane, quelle di matrice iniziatica extraeuropea (sufi, tibetana, sudamericana), i massoni (che noi teosofi chiamiamo "riserva di Dio", i circoli filosofici di alto livello etc. L'importante è che quante più persone possibile passino dalla staticità profana (che noi chiamiamo "aula dei giochi") alla dinimicità iniziatica. Il mondo può e deve migliorare. Per questo occorrono uomini e donne maturi, adulti, che abbiano ormai superato la fase sterile di "chiacchiera infinita" e di curiosità inconcludente, e che intraprendano una vita che sia significativa non solo per se stessi o per la ristretta cerchia dei propri amici e parenti, ma per il beneficio di tutti, e dello stesso pianeta Terra. esperantiano |
23-02-2005, 19.09.27 | #45 |
Ospite abituale
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per esperantiano
Ti ringrazio per avermi risposto.
In poche parole, se ho capito bene, cercate, tramite l'ordine, di ricostruire una società "ideale" in cui tutti gli uomini sono uniti e si sentono parte di un'unica società, scavalcando le attuali barriere prodotte da differenze di ordine culturale, politico e spirituale. Subito dopo aver letto il tuo post non riuscivo a vedere il motivo dell'esistenza di un carattere esoterico dell'ordine, ma dopo aver letto attentamente le fasi dell'iniziazione mi è risultato chiaro. Se posso esprimere un parere personale, ritengo che il vostro scopo nasca da nobili propositi e inoltre credo che un aspetto particolarmente positivo sia rappresentato dal voler agire anche al di fuori dell'ordine stesso. Riguardo al termine che ho scritto prima, ovvero società "ideale", vorrei spiegare il motivo per cui l'ho scritto. Ho definito la società che vi siete prefissati di raggiungere come "ideale", perché è chiaro che quella attuale è ben lontana dal possedere le caratteristiche da te descritte. La speranza di riuscire, in futuro, a istituire una simile società credo che appartenga più o meno a tutti, o perlomeno a molti. Ho cercato di fare un ragionamento a riguardo, per cercare di capire se sarà mai possibile riuscire a realizzare tale obbiettivo... la società descritta ha tutte le caratteristiche per essere definita come società perfetta... data la natura imperfetta degli uomini, l'unico modo per raggiungere lo scopo è rendere gli uomini perfetti (almeno dal punto di vista sociale), perché sono gli stessi uomini che fanno la società... non posso affermare che questo sia impossibile, perché non posso affermare ciò che non conosco, ma è chiaro che si tratta di un'impresa ardua... ... è qui che, da parte mia, nasce qualche dubbio sull'aver realmente compreso lo scopo dell'ordine esperantiano... probabilmente mi è sfuggito qualcosa. Potresti darmi ulteriori chiarimenti? Ciao |
23-02-2005, 23.24.57 | #47 |
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a iris_1 da esperantiano
In realtà sappiamo tutti che non è possibile raggiungere una società perfetta.
Non tanto perchè gli uomini sono imperfetti, ma in quanto essi saranno sempre perfettibili (la differenza è meno sottile di quanto possa apparire). Ed è appunto a questa possibilità di perfezionamento che si ricollega l'opera di un'associazione iniziatica (l'Ordine Esperantiano è solo una tra le tante). Bisogna aggiungere che, ottenuti risultati di una certa entità, essi non vanno considerati valori in sè, bensì modelli, ovvero paradigmi didascalici il cui scopo è dare avvio a "reazioni a catena". Faccio un esempio. Noi tutti utilizziamo un certo alimento secondo una tradizionale ricetta. Qualcuno comincia a far provare un nuovo modo di cucinare quell'alimento, un modo migliore rispetto a quello tradizionale. Da quel momento molti, nelle loro case, abbandoneranno la vecchia ricetta e utilizzeranno la nuova. Quando conducevamo gli incontri "preterconfessionali" la gente era indotta a riflettere: perchè io continuo a stare dalla parte di questa o quella confessione? Si può essere benissimo religiosi, ma senza per questo essere obbligati a militare in una confessione! E così alcuni hanno cominciato ad essere religiosi senza identificare ciò con una confessione particolare. Così il nostro scopo per il prossimo decennio è un piccolo villaggio, un paradigma didascalico di una società in cui operi un grado di sinergia maggiore di quella oggi normalmente acquisita. Non si tratterà di un villaggio mistico, nè di un ritrovo per chi segue mode esotiche. Potranno viverci persone normali, che eserciteranno il proprio mestiere o la propria professione, ma contestualizzando la propria vita in un organismo comunitario più partecipato. Un tempio non confessionale sarà il luogo dove, senza alcun obbligo, ognuno potrà recarsi ad ascoltare il pensiero dei grandi istruttori dell'umanità: Buddha, Krishna, Gesù, Maometto, Bahà Ullàh, Platone, Aristotele, Plutarco, Marsilio da Padova, Marsilio Ficino, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Pietro Ubaldi, Ludoviko Zamenhof, Aurobindo, Bruno Vogelmann, Yogananda, Sri Yukteswar, Mario Rodriguez Cobos e centinaia di altri ancora. La lingua ufficiale sarà l'esperanto (ci sono persone che verranno dall'estero e la dimensione internazionale inizia dalla coerenza linguistica). Attività economiche normalissime (supermercato, tabaccheria, emporio) costituiranno la base economica del villaggio, che sarà naturalmente aperto agli esterni. Si darà molta importanza alla trasmissione e alla condivisione dei saperi: le tecnologie, la ricerca scientifica, le attività didattiche mirate. L'arte sarà in tutti i modi incentivata nella sua potenzialità "e-ducativa". Niente idealismi del tipo "buonismo" o misticismi per sognatori inconcludenti: sarà presente anche un servizio di vigilanza che assicurerà l'ordine pubblico, in modo particolare sorvegliando il comportamento degli esterni, che a volte potrebbero creare problemi non avendo dimestichezza con la regola comunitaria del villaggio. Tutto ciò è evidentemente orientato al pratico, al possibile, al realizzabile. Non è dunque una società ideale il nostro obiettivo, ma il tendere ad essa nella più alta misura possibile. Sono a tua disposizione per qualsiasi chiarimento. esperantiano |
24-02-2005, 09.11.46 | #48 | |
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Citazione:
no iris non prendo mai in giro .. se sono ironica si capisce e bene .. la faccina che poteva deviare l'idea era dovuta all'ammissione !! |
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25-02-2005, 22.34.39 | #49 |
Ospite abituale
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da esperantiano
Lo scopo fondamentale della "società segrete", o meglio delle confraternite iniziatiche, è consentire a chi lo desidera di sottrarsi all'inconcludenza della vita profana, statica, immobile, e condita dalla chiacchiera come unica droga contro lo spettro del nulla; e di imparare ad "agire".
In questo sta la spiegazione del perchè in tali confraternite è sempre stata ritenuta prioritaria la Scienza del Cerimoniale. esperantiano |