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18-02-2005, 09.56.44 | #32 |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-12-2003
Messaggi: 480
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X GIRASOLE
Da quello che hai scritto mi è venuto subito in mente Gurdjieff. Lui sosteneva che senza un gruppo non è possibile realizzare niente, perchè uno da solo non può risvegliarsi, primo perchè può non sentire la sveglia, secondo perchè può essersi dimenticato di puntarla, terzo perchè crede di essere sveglio.
Gurdjieff spiegava che nel gruppo bisogna seguire determinate regole, soprattutto la sincerità verso il lavoro e verso il maestro, altrimenti diventa nocivo e vanifica il lavoro... |
18-02-2005, 10.04.04 | #33 |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-12-2003
Messaggi: 480
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X IRIS
Condivido le motivazioni che hai dato tu, però è tutto relativo allo scopo che si prefigge il gruppo.
Che potrebbe essere politico, spirituale, sociale ecc... Però sarebbe interessante analizzare i vari livelli di coscienza nell'evoluzione dell'uomo per capire dove si trova il senso di appartenenza che secondo me è il primo motivo incoscio che spinge alla formazione di agglomerati umani... |
21-02-2005, 17.14.13 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
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da esperantiano
Trovo molto interessante l'argomento, facendo parte di un'associazione che si può difinire "esoterica", e legata, in qualche modo, al "segreto iniziatico".
Dico subito che la questione del segreto iniziatico dovrebbe essere considerata ormai superata, almeno se intesa quale vincolo che una struttura associativa impone agli associati. Nella mia associazione si segue tale orientamento: ogni iscritto ha facoltà di decidere se palesare o meno il suo status e le sue conoscenze, senza però coinvolgere confratelli che optano per il regime della riservatezza. Ecco perchè io (come anche una mia consorella) parlo liberamente di questioni "iniziatiche", senza peraltro ledere la privacy dei miei confratelli che hanno fatto una scelta diversa. Ciò detto, devo aggiungere qualcosa in merito alle motivazioni che POSSONO spingere un'associazione iniziatica, o un iniziato, al segreto. La trasmissione della materia iniziatica, "teosofia", pone, se orientata ad un pubblico eterogeneo, alcune problematiche che possono essere sintetizzate come reazioni non idonee alla comprensione. Non si dimentichi che l'essere umano-tipo attuale è soggetto ad una forte ed incontrollabile emotività, che spesso, molto spesso, sostituisce il ragionamento. Quando noi tentiamo di proporre argomenti afferenti al "sentiero iniziatico", sono pochissimi coloro che riconoscono ciò di cui parliamo. Molti, invece, dimostrano una curiosità ricca di affermazioni spontanee, spesso insignificanti. Non manca mai, infine, una sparuta minoranza di violenti, almeno verbalmente, che senza motivazioni logiche si avventano contro di noi come animali selvaggi che fiutano un pericolo (il pericolo di crescere...). Una certa "prudenza", se non il segreto vero e proprio, è così una misura precauzionale di cui tutti dobbiamo tenere presente, se non vogliamo che gli effetti negativi del nostro approccio superino quelli positivi. Vi è poi, ripeto, la scelta personale. Noi, ad esempio, siamo qualche decina, ma solo sei tra noi hanno scelto di palesarsi, e tra questi solo due scrivono su forum pubblici. esperantiano |
22-02-2005, 13.42.43 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-02-2003
Messaggi: 453
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Citazione:
Non credo sia vero che gli iniziati non conoscano il motivo della loro segretezza. Se si studiasse un pò più a fondo il fenomeno delle Corporazioni di Mestiere, le Gilde e simili, si potrebbe trovare una risposta. Io sono molto affiscinato, ad esempio, dalla scuola di Chartres e dalle Corporazioni che presiedevano l'edificazione delle cattedrali Gotiche. Per fare un esempio, senza voler fare della facile dietrologia, ancor oggi nessuno è in grado di preparare un vetro simile a quello utilizzato a Chartres o nella Saint Chapel..o a preparare quello che veniva chiamato il "blu alchemico"... la tecnica di preparazione era segreta e vi potevano accedere solo in pochi. Perchè questa segretezza? Perchè mantenere un segreto se non si era consapevoli dell'importanza dell'esclsuività di questa conoscenza? Non credo per motivi economici. Forse se si conoscesse l'effetto che produce la luce solare filtrata da quelle vetrate, all'interno di una cattedrale, si comprenderebbe il perchè di tutta questa cautela. La Conoscenza, piaccia o non piaccia, non è per tutti. Nella vita di tutti i giorni, noi sperimentiamo un fenomeno simile. Chi di noi apre completamente il proprio cuore ad un estraneo o ad un semplice conoscente? Nessuno....farlo significherebbe mettere nelle mani dell'altro le redini della nostra esistenza. Il nostro cuore è un tabernacolo al quale accedono ben poche persone......perchè dovrebbe essere diverso per il tabernacolo del cuore della Conoscenza? |
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22-02-2005, 14.15.33 | #38 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
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Citazione:
Su questo sono assolutamente d'accordo .. la Conoscenza che citi c'è esiste ed è accessibile .. ( le "sensazioni " che si ritrovano in Chartres sono molto particolari ... a volte commoventi) ma spesso si ritovano persone che credono di compiere riti antichi .. mentre non hanno idea di cosa sia e di che effetto avrebbe su di un uomo non pronto!!! Così come è rischiosa una semplice mediatazione così è rischiosa la Conoscenza dell'uomo ... ma ancor di più è rischioso credere di averla attraverso loggie massoniche .. e pensare di utilizzarla. Mi viene sempre in mente .. Pitagora .. che prima di iniziare i suoi matemateci alla Comprensione di tutte le cose li insegnava al silenzio interiore .. alla percezione di se .. alla pulizia e purezza .. e solo dopo, se erano pronti .. potevano accedere al Tempio ... ma mi domando questi semplici e conosciuti riti massonici ... a cosa servono se non ad illudere e deviare dalla vera conoscenza di cui stiamo parlando ?! |
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