ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Riflessioni Filosofiche - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica |
18-01-2007, 11.22.31 | #1 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
|
Il bastone e la carota di Krishna
https://www.riflessioni.it/angolo_fil..._sa cri_3.htm
Ci sono delle tali contraddizioni nella Bhagavad-gita che spesso mi hanno allontanato dalla lettura e dall’apprezzarne tante altre cose che invece meriterebbero di andar lette. Tutto il percorso di Arjuna nel suo dialogo con Krshna è quello di riconoscere il falso Ego e sbarazzarsene per pervenire alla conoscenza di Krishna, eppure non posso fare a meno di notare come per tutto il tempo la BG è proprio all’ego e alla vanità che si rivolge. Come si può vedere nel testo linkato è il ruolo sociale di Arjuna ad essere in pericolo, perderebbe la faccia, ma non è proprio di questo invece che il Bakta deve liberarsi? Del suo ruolo sociale? Ancora un appunto su un paio di cose che poco mi piacciono, sempre nella Bg in XVIII 17 Si legge …. Anche se uccidesse in questo mondo non uccide Lo trovo spaventoso, voi no? Spero vivamente che qualcuno mi spieghi che sto capendo male io, sennò tutte le mie preferenza della BG sulla bibbia che reputo un libro crudele vanno a farsi friggere. E in ultimo proprio non riesco a capire come mai Krishna crea gli Asura che in nessun modo e in nessuna reincarnazione potranno pervenire alla Sua conoscenza, così alla fine, verranno eliminati, annientati. Insomma Krisha non sembra essere molto diverso da YHWH … |
21-01-2007, 12.14.54 | #5 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Citazione:
Condivido molto di quanto hai ben esposto... Vorrei chiederti: secondo te, è possibile che individui che si rispecchiano nei principi di queste filosofie spirituali, e quindi leggono ed interpretano i testi sacri sostanzialmente in senso letterale, come succede anche in altre tradizioni religiose, possano mai riconoscere una visione, comprensione, del Divino Impersonale, come invece accade ad un Advaitin, od un Jnani Yogy? Cos'è che fa la differenza? Perchè uno uno la legge B.G., od un altro testo sacro, in maniera letterale ed un altro in maniera metafisica? Cos'è, una faccenda, una dotazione, psicofisica, culturale... cos'altro? |
|
22-01-2007, 10.06.53 | #6 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Nel Vedanta trovi espresse praticamente tutte le posizioni teologiche possibili (per la mente umana), in realta', ti dico quello che penso io, nessuna e' sbagliata.
|
29-01-2007, 09.54.48 | #7 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Ok tento di partecipare lo stesso alla discussione anche se ne abbasserò il livello.
Però una domanda mi preme farla: Ma Mirror e Yam, ma siete davvero certi che esista questo livello di lettura metafisico e non sia solo frutto della vostra personalissima immaginazione? La buona fede ne può fare di scherzi eh? Nel senso, molte delle scritture, su quelle cristiane sono più ferrata, sulle altre un po’ meno, molte revisioni, aggiustamenti, interpolazioni sono stati fatti in buonissima fede perché i copisti erano convinti che quella scrittura anche se non più fedele andasse fatta in quel modo (diversa dall‘originale) perché la teologia del periodo veniva rispettata meglio. Cioè sulla base di personalissime interpretazioni teologiche. La più clamorosa è quella del Nuovo Testamento dove il racconto viene accordato alle profezie del Vecchio Testamento. Anche la Bhagavad Gita sembra non essere esente, come fate voi 2 a non pensare che è la vostra volontà a volerci vedere una lettura metafisica? Qualche tempo fa avrei detto le vostre stesse cose, la leggevo anche io così (anche il N.T.), ma ora mi sorge il dubbio che sia stata solo una mia preferenza ermeneutica. |
29-01-2007, 13.49.50 | #8 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Citazione:
Sono certo, ma non perchè è la mia mente che me lo dice ma è la "mia" Essenza che me lo rende più che evidente. E' ovvio che questa "visione" la si può avere solo in una dimensione meditativa, l'unico spazio che è in grado di comprendere aldilà di ogni concettualizzazione, interpretazione, immaginazione. E' lo stato della cosiddetta pura Consapevolezza. Posso anche capire tutti i tuoi dubbi e perplessità peraltro legittimi, perchè so da quale punto di vista leggi e interpreti quella Sacra Scrittura. Quello stato di Coscienza è accessibile a tutti, purchè lo si cerchi e si scopra dentro di noi. Il mentale è solo la periferia del nostro essere, la pura Consapevolezza è invece il Centro. |
|
29-01-2007, 20.09.16 | #9 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Gia', occorre una certa confidenza con la piu' semplice delle Verita', l'unica tra l'altro.
Il nostro vero e comune Se'. Sono possibili alcune visioni, alcuni paradigmi, tutti corretti: da una visione esteriore e legata al nome forma (Panikkar:"nama-rupa: nome e forma; l’unione di designazioni e forme che costituiscono il molteplice del mondo manifesto") , sino ad una interiore senza forma. Per esempio il Tantra buddista ingloba tutte le visioni (vedi la suddivisione nella scuola Nyimapa in dieci veicoli). La Divinita' puo' essere vista come esterna...e poi sempre piu' internamente, sino a scoprire un nucleo fondamentale: l'Atman (visto che siamo in tema Hindu). Sino ad un certo punto la Divinita' puo' essere un simbolo e avere delle qualita' (o attributi). Queste qualita' che caratterizzano il Saguna Brahman sono i famosi "nomi di Dio". In realta' i nomi di Dio non sono altro che aspetti della Realta'....con cui continuamente abbiamo a che fare, anche in questo momento. Ad un livello piu' esterno l'essere umano, il cucciolo di Dio, adora la forma del Padre e/o della Madre. (sotto l'aspetto personale quindi si rivolge a lui/lei come ad una persona) Ad un livello piu' sottile scopre che essi sono il Vuoto, l'Energia e quel terzo aspetto, che e' il cucciolo...ossia noi (cioe' scopre "se stesso" come fatto di pura spazialita e chiarezza percettiva e l'inseparabilita' dei due in Se'...stesso). I tre sono inseparabili e sono il famoso Sat Cit Ananda. Il Cit in piemontese e' il bambino, ma qui e' sanscrito ed e' Coscienza. TU SEI QUELLO. Qui non ci sono piu' attributi, perche' si e' in presenza del nostro volto originario, che non ha colore, ne forma. Egli semplicemente E'. Molti maestri lo chiamano "IO SONO". Ultima modifica di Yam : 30-01-2007 alle ore 19.28.13. |
30-01-2007, 11.01.53 | #10 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
|
Riferimento: Il bastone e la carota di Krishna
Ahhhhhh che idee geniali ho alle volte, faccio di quelle domande!! Ovvio l’essenza oltre la mente e sat cit ananda, ma come mi vengono certi pensieri …
Va bè mi rintano nel silenzio “mistico” sulle faccende metafisiche, e torno a cose più grezzamente materiali della mente sinaptico-neurale biochimico/ragionante o pensante (al roGo al roGo viandante pensante!!!) Pensando pensando, con la mente concettuale eretica, pensavo, ma RA - G - ONE non ha la G della luce? E RA non è il sole e ONE in inglese non è l’UNO? Ma stai a vedere che la ragione è la G che dall’Uno viene ir - RA - diata. Chissà che ne penserebbe Carlo. Come la “raGionerebbe” questa cosa. |