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28-11-2006, 01.56.30 | #22 | |
Ospite
Data registrazione: 31-10-2006
Messaggi: 29
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Citazione:
Tentare di stargli vicino per me non è un sacrificio ....... vederlo sofrire , mi fa sofrire ........ chiudere gli occhi e passare oltre aspettando che altri sene occupino , quello sarebbe un sacrificio . Ninfa Ultima modifica di Ninfa02 : 28-11-2006 alle ore 21.45.43. |
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28-11-2006, 20.57.17 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-05-2006
Messaggi: 211
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Citazione:
Evidentemente hai un legame con questa persona che non sai ( e non mi permetto nemmeno io.. ) decifrare. Importante è non cadere nella buca della depressione ... ricordo benissimo che il mio terapeuta di tanti anni fà... narrandomi sue vicende professionali.. mi disse di un medico oncologo che non poteva più esercitare la sua professione... visto che vedeva tutti i suoi malati come persone in procinto di morire.... Ecco... non mi farebbe per niente piacere che tu reiterassi la tua vicenda personale di dolore...e mettessi in gioco la tua salute . E' bello quello che fai... ma fallo con giudizio...e... non sentirti colpevole se vivi una vita normale... |
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29-11-2006, 18.24.54 | #24 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Io credo anzi sono sicuro di avere un disturbo di personalità schizotipico. Non me l'ha mai diagnosticato nessuno, ma è palese, ed alle volte ci scherzo e ci gioco, gonfiandolo un po' (eufenismo per dire che mi scappa di mano ) quindi penso di capire benissimo cosa prova il tuo amico, anche se tra psicosi e distrbi della personalità c'è un abisso..(ci sono comunque tratti in comune...=)io ad esempio non ho mai avuto allucinazioni..(beh dai, qualche crisi mistica ogni tanto..). Mi dispiace per le persone affette da tali patologie, sapere di avere una prognosi infausta dev'essere tremendo...e cmq il rifiutare le cure (che sempre è una forma di affetto) fa parte della patologia penso..anzi, attenzione a dare affetto a queste persone..le risposte potrebbero essere molto lontane da quelle che ti aspetti..
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29-11-2006, 18.37.08 | #25 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Citazione:
Mi dispiace se il mio messaggio ti ha urtata, non era mia intenzione. E' chiaro che in questa situazione non puoi non soffrire, farsi forza del resto non significa che non si soffrirà, tutt'altro. sarà certamente una battaglia ma nessuno di noi può azzardarsi da un forum a dire se è senza speranza o meno. Quello che mi premeva far passare è di fare attenzione a questi "devo". Non "devi" essere forte; cerca di esserlo e prima ancora chiediti quanto e in che modo "puoi" esserlo: tanto, poco, questo lo sai solo tu e in fondo ognuno ha un suo metro per stabilirlo. Mi preme dirtelo perchè la strada del "devo" la percorre spesso anche chi lavora nel sociale ed è un percorso che porta ad esaurire presto le risorse, e allora lì, quando hai le pile scariche, puoi fare veramente poco. Forse quello che cerco di dire è che in certe situazioni (drammatiche) è importante saper "auto-dosarsi"; l'affetto e l'amore che si provano per un'altra persona possono essere infinti, ma le nostre energie psicofisiche non lo sono. Questo non implica mollare a priori, ma che è meglio partire ad andatura media, piuttosoto che correre per poi sbattere e azzopparsi sul primo muro che incrociamo. Mi rendo conto che dette da un'estranea queste sono parole vuote; sappi però che sono dette quantomeno per esperienza (diretta, ahimè!). un saluto |
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29-11-2006, 18.45.13 | #26 |
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Messaggi: 2,110
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Cioè, nel senso..queste sono persone che vogliono affetto ma che non lo accettano...e per questo appaiono ostili ed aggressive...spesso è dovuto all'ambiente famigliare dove sono cresciuti..ma spesso è solo una questione tristemente genetica...
E poi cmq io stesso minimizzo, ma alle volte mi lascio perplesso d'assolo...e cmq sta storia della prognosi mi ha sempre lasciato perplesso..come si fa a togliere la fiducia in patologie spesso con una buona percentuale psicologica più che organica..dove la fiducia è il primo mattone per uscire da certe situazioni.. Ma in quanto non sono medico non so proprio cosa pensare..e comunque è un argomento che mi angoscia, quindi smetto di parlarne.. |
30-11-2006, 08.52.27 | #27 | |
Ospite abituale
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Citazione:
Niente... mi piace quello che dici scrivendo... e l'omino che si chiude gli occhi è al ricordo delle crisi mistiche di miei amici...una ragazza che si era fatta suora ( e proprio adesso è diventata madre di una bimba...) e di un mio parente , ordinato sacerdote e adesso padre di due bimbe. Pure io mi domandavo se non era meglio una vita da padre trappista che da operaio siderurgico... orpo... Dai.. che le prognosi infauste lasciale a chi fa della vita un calvario.... |
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30-11-2006, 17.32.03 | #28 |
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Messaggi: 2,110
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Tranquillo che non rischio di diventare sacerdote...al massimo divento guru di una setta scientologicosatanicofuturista il cui unico adepto iscritto risulterei tristemente io..
Cmq non andiamo troppo o.t. per rispetto di chi ha aperto il post e del soggetto che esso riguarda. |
30-11-2006, 22.21.32 | #29 | |
Ospite
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Messaggi: 29
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Riferimento: S.o.s !!! (schizofrenia)
Citazione:
Lo ammetto , lui é molto importante per me . Non posso paragonare lui a mia nonna ......... ma tremo ancora quanndo penso che la sua assistente sociale ha detto che era meglio che non andava in ferie da solo o poteva succedergli qualcosa di grave . Per quanto riguarda la depressione non ti preoccupare mi basta già la mia gastrite nervosa . Ninfa |
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30-11-2006, 22.57.10 | #30 |
Ospite
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Per Catharsis (prima parte)
Schizofrenia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi il disclaimer La schizofrenia è un disturbo caratterizzato da dissociazione psichica, spesso cronica. È un disturbo mentale che colpisce in vario modo il comportamento, il pensiero e l'emozione. Il termine deriva dal greco σχίζω (schizo, scissione) e φρενός (phrenos, cervello). Colpisce generalmente nella tarda adolescenza e nella prima fase dell'età adulta ed ha un decorso cronico, progressivo, anche se a volte presenta periodi di apparente mancanza di disturbi. I sintomi si manifestano generalmente prima negli uomini che nelle donne. ("Trattato di psichiatria"). Kraepelin individua tre forme: • ebefrenica, in cui prevale la dissociazione del pensiero • paranoica, in cui prevalgono le allucinazioni e i deliri • catatonica, in cui prevalgono i disturbi della volontà. L'approccio diagnostico alla schizofrenia è stato spesso criticato, in particolar modo dal movimento anti-psichiatrico, che asserisce che la classificazione di pensieri e comportamenti specifici come malattia permette il controllo sociale di persone considerate indesiderabili dalla società, ma che non hanno commesso alcun crimine. Recentemente è stato ipotizzato che la schizofrenia sia solo una faccia dello spettro ampio di esperienze e comportamenti, e che tutti nella società potrebbero sperimentare esperienze di questo tipo. Questo approccio è conosciuto come modello del continuum della psicosi o approccio dimensionale, sostenuto in particolare dallo psicologo Richard Bentall e dallo psichiatra Jim van Os. Cause Nonostante i continui ed intensi studi, le cause della malattia sono ancora sconosciute. L'importanza dell'ereditarietà, della costituzione, di fattori biologici e psicologici sono ancora dibattuti, sostenuti o negati in funzione degli autori, senza che nessuno riesca a dimostrare in modo chiaro le proprie affermazioni. Tra quelle più discusse ha notevole risalto l'ipotesi di Gregory Bateson sulla mamma schizzofrenogenica. In una prospettiva di risalto sul tipo di comunicazione parentale, l'antropologo nota che spesso le madri degli schizofrenici manifestano una opprimente e dolorosa ambiguità espressiva dei propri messaggi. Questo produrrebbe il noto double bind. Caratteristiche La schizofrenia è comunemente caratterizzata sia da sintomi positivi (addizionali rispetto all'esperienza e al comportamento normali) e sintomi negativi (assenza o declino del comportamento ed esperienza normali). I sintomi positivi sono raggruppati sotto il termine più generale psicosi e generalmente includono delirio, allucinazioni e disordine del pensiero. I sintomi negativi possono includere inappropriatezza o assenza di emozioni, povertà di linguaggio e mancanza di motivazione. Nella schizofrenia di terzo tipo, detta sindrome disorganizzata, compaiono disordine del pensiero e problemi di pianificazione. Possono essere presenti deficit neurocognitivi. Questi prendono la forma di un indebolimento di alcune funzioni di base quali la memoria, l'attenzione, la risoluzione di problemi, la funzione esecutiva e la cognizione sociale. Dissociazione Il disturbo principale del malato è la dissociazione in parti reciprocamente indipendenti della vita psichica. La dissociazione tra sentimenti, pensiero ed azione può portare il malato a parlare di fatti tragici appena avvenuti che lo interessano da vicino, con assoluta indifferenza o addirittura ridendo. Al contrario, un fatto di scarso rilievo, che in persone sane avrebbe causato al massimo una reazione verbale, può portarlo al suicidio. Le persone affette da schizofrenia possono infatti avere un diverso "sistema di valori" e tendere a dare un peso differente agli eventi della vita rispetto alla media della popolazione. Talvolta inoltre hanno una capacità di visione dei fatti difforme rispetto al normodotato: per fare un esempio è come se in un quadro si soffermasse maggiormente sullo sfondo che sul soggetto. Gli affetti da schizofrenia possono manifestare difficoltà nei contatti affettivi con gli altri. Molte funzioni mentali non sono colpite, chi è malato di schizofrenia è lucido, memoria, intelligenza e attenzione sono ancora presenti, ma non è in grado di utilizzarle nel modo corretto. Sintomi Tra i sintomi principali della malattia, rivestono particolare importanza i disturbi del pensiero, dell'affettività e della volontà. Nei malati sono frequenti anche i deliri e le allucinazioni. Disturbi del pensiero È rappresentato da disturbi nel linguaggio parlato e scritto. Il pensiero è sconnesso, le idee non seguono un filo logico, ma nascono in modo casuale, a sproposito e in modo sconclusionato. Tipici disturbi sono: l'arresto del pensiero (durante una frase il malato arresta l'eloquio e lo riprende dopo qualche secondo o non riesce proprio a riprenderlo), il deragliamento (da un argomento di discussione ne passa ad un altro con nesso logico debole o assente), la tangenzialità (dà una risposta che ha scarsa o nulla attinenza alla domanda postagli). Il disturbo può presentarsi anche in maniera non grave: il pensiero può essere espresso in maniera non chiara o contraddittoria, utilizzando parole ricercate o addirittura inventate. Disturbi dell'affettività L'affettività nel malato è ancora presente, quello che manca è l'associazione di questa con gli altri processi mentali e con la realtà stessa. Il disturbo nella vita affettiva, deriva da un progressivo impoverimento e "svuotamento". Si assiste ad una diminuzione progressiva, che può arrivare fino alla totale scomparsa di ogni sentimento ed istinto. Il soggetto diviene apatico e indifferente. Possono andare perduti anche gli istinti più elementari, come la cura della propria persona, passando dalla mancanza di attenzione verso sé stesso (vestirsi, lavarsi, nutrirsi) fino alle mutilazioni anche gravi. Disturbi della volontà Nel malato la volontà si indebolisce, perde ogni capacità di agire. Il soggetto malato rimane per ore inattivo, seduto o a letto, a fissare il vuoto. Può giungere fino ad uno stato di passività totale (stupore catatonico). La sua passività può essere espressa non solo dalla sua mancanza di movimento, ma anche dal mantenimento di ogni posizione, seppure scomodo, al quale egli venga obbligato (catalessia); obbedisce agli ordini automaticamente, può ripetere le parole che sente (ecolalia) o imitare le azioni che vede compiere (ecoprassia). Addirittura si assiste ad episodi pericolosi di violenza verso familiari che diventano cronici durante il decorso della malattia. Allucinazioni Le allucinazioni sono frequenti, specialmente quelle uditive. Il malato può sentire le voci più diverse, che può riconoscere come appartenenti a persone conosciute oppure no. Queste possono provenire dall'esterno, quindi con estesia spaziale, anche attraverso oggetti, oppure dall'interno del proprio corpo, come pseudo-allucinazioni (il termine non descrive correttamente la realtà visto che si tratta comunque di allucinazioni vere e proprie). La persona affetta da schizofrenia afferma di non avere più potere sul proprio pensiero, indica come qualcuno ripeta i suoi pensieri prima ancora che li abbia espressi. Può essere soggetto ad allucinazioni "viscerali": sente le sue membra come se fossero di vetro oppure di avere un cuore di pietra. Rientrano tra queste allucinazioni, anche quelle della sfera genitale e sessuale. Deliri I deliri possono essere in rapporto con le allucinazioni o indipendenti da queste. Comunemente sono deliri di persecuzione o di grandezza, che possono assumere forme paradossali. Si assiste ad una dissociazione anche tra il delirio e la sua condotta. Se, ad esempio, egli è convinto che qualcuno lo stia avvelenando con il cibo, il malato continuerà ad accettare il cibo da questa persona e a mangiarlo, per giorni e per mesi, fino a quando il malessere da lui accumulato lo porterà probabilmente a diventare una bomba ad orologeria. Terapia La terapia può essere effettuata con farmaci neurolettici (antipsicotici), i quali agiscono soprattutto sui deliri e sulle allucinazioni, diminuendo il senso di angoscia e le reazioni aggressive. Antipsicotici atipici o di nuova generazione sono: la olanzapina, la clozapina, il risperidone, la quetiapina, e il recente aripiprazolo. È indicata anche la psicoterapia che può coinvolgere o meno familiari e conoscenti, allo scopo di individuare eventuali tensioni col malato e trattare il suo isolamento. Inoltre la psicoterapia puo aiutare il paziente a contestualizzare il problema e le risposte dell'ambiente, rendendolo autoconsapevole. Le ultime ricerche ed esperienze sia in campo psichiatrico che psicoterapico dimostrano che un approccio integrato (farmacologico + psicoterapeutico) ottiene un controllo migliore della patologia. Possono risultare utili anche il training autogeno, tutte le tecniche di rilassamento muscolare e respiratorio, lo yoga e la meditazione. Le terapie del passato, come le applicazioni elettroconvulsivanti (elettroshock) e l'insulinoterapia, non hanno mai dato risultati apprezzabili e sono sempre meno impiegate. Va detto che la TEC (terapia elettroconvulsivante) viene ancora oggi utilizzata nelle forme particolarmente resistenti ai farmaci, sebbene in condizioni molto più controllate di quanto non si facesse in passato. Ci sono tre principali componenti per il trattamento della schizofrenia: - Farmaci per alleviare i sintomi e prevenire le ricadute - Interventi educativi e psicosociali per aiutare i pazienti e le loro famiglie a risolvere i problemi, confrontarsi con gli stress, rapportarsi con la malattia e le sue complicanze ed aiutare a prevenire le ricadute. - Riabilitazione sociale per aiutare i pazienti a reintegrarsi nella comunità e riguadagnare le capacità educative ed occupazionali |