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#24 | |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Riferimento: Volont�
Citazione:
Credo dipenda dai casi e dalle motivazioni. Se per successo si intende notoriet� popolare, vetrine, barche e paillettes, allora probabilmente s�. Ma un successo personale pu� coincidere con un progetto di vita anche silenzioso, che non necessita di luci di scena. Pu� essere qualcosa che semplicemente d� un senso alla tua vita, che ti accompagna per mano lungo il tragitto e che ti fa alzare dal letto la mattina, a me non sembra poco. Ma anche il contrario, ovvero non aver nessun tipo di obiettivo, succede ed � comune, perch�? Perch� di fronte a piccole o grandi difficolt� ci si siede e si aspetta che siano altri a farsene carico? Non � anche questo farsi bambini? ![]() |
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#25 | ||
Nuovo iscritto
![]() Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Riferimento: Volont�
Citazione:
![]() ![]() Cara edali, il tuo personalissimo pensiero sulla volont�: Citazione:
Cos'� "la forza di carattere" se non l'espressione della volont�, per portare a termine un obiettivo? (non un sogno) cio� qualcosa di realizzabile, concreto e non astratto, come, aspettando che l'universo si unisca e si muova lavorando per te? solo perch� lo si desidera ardentemente? ![]() S� che qualcosa mi sfugge...ma ci ritorno , pc, permettendo ![]() ciao ![]() |
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#26 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Riferimento: Volont�
Citazione:
Assolutamente vero e perfettamente espresso! Vedete, se entriamo nel merito della "Volont�", il primo scoglio � quello della libert�: difficile scindere, non gi� il concetto, ma la funzione progettuale della volont� dalle variabili concernenti la libera determinazione oppure il servo arbitrio. Ma io sono perfettamente d'accordo con Patri15 e credo che, effettivamente, la volont� umana sia l'espressione in termini di "elan vitale" dell'intelligenza creatrice. Ora, poich� questo thread � quasi solo femminile, mi muover� lungo un percorso meno generale. Voi parlate, in effetti, della volont� di potenza: ossia di quell'istanza che muove il singolo individuo all'autoaffermazione attraverso e "per mezzo" delle proprie idee, intuizioni, sagacit� e conoscenza. Ma ne confondete le ragioni con quelle che alimentarono il percorso dei veri "creativi", i quali sono esseri quasi estranei al mondo del bellum omnium inter omnes. Ci� che sorprende nell'osservazione delle vite dei veri "grandi" uomini � la sostanziale poca ambizione, nonch� l'accettazione, speso subita, della notoriet�: al punto che molti di loro vennero riconosciuti postumi, ed io credo, per loro proprio calcolo. Sono convinto della profonda umilt� dei veri geni, perch� ho la fortuna di conoscerne un paio, e vedo che la ritrosia dal consesso sociale, dall'applauso e dal consenso �, in essi, assolutamente autentica. E la ritrovo tra le note, a pi� di pagina, di insigni scienziati filosofi, poeti e artisti: nonch� dei grandi musicisti, i quali sono, in genere, i pi� riservati tra i geni. A volte pare che essi abbiano ceduto le proprie opere straordinarie al genere umano con una quasi distaccata e olimpica indifferenza. O con un vago rancore, come Wagner il quale scrisse: "Vi ho dato la mia musica, sappiatela conservare". Ma il rancore � dell'uomo, non del genio. Questi pare appagato e soddisfatto del proprio pensiero e della propria arte. Sar� un caso, o forse no, ma a valle della notoriet� di ogni grande uomo c'� qualcuno, capace di comprenderne la straordinariet�, che l'abbia "sponsorizzato". Parlavamo di Wagner: ecco Ludovico II di Baviera. Ciaikowskji: ecco Nadieshda von Meck. E via, via... E sono quasi tutte donne oppure omosessuali. Stranamente sono pochi i "grandi" che abbiano scalato la societ�: quando lo fecero, fu compito di qualcun altro di portarveli. Strano, ma vero: la maggior parte dei geni risultano poco interessati alla fama. Appagati di ci� che essi stessi, demiurgicamente, potevano creare, sembrano bambini intenti nei loro giochi, meravigliati e assorti. |
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#27 | |
Frequentatrice abituale
![]() Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: Volont�
Citazione:
Lo scritto di Weyl (bellissimo ancora una volta) ci apre nuove propettive: sono pienamente d'accordo sulla umilt� dei veri genii e della loro assoluta indifferenza alla notoriet� e al consesso sociale. Riguardo al genio (in particolare a quello filosofico), Schopenauer scrisse che per esserlo bisogna avere un intelletto svincolato dalla volont�, per non avere una visione interessata, ideologica del mondo: - Occorre cio� una visione estetica, che vada oltre la fenomenicit� delle cose. Una filosofia autentica richiede momenti di genialit�, cio� fasi di conoscenza svincolate dall�oggettivazione inadeguata:, un puro vedere, non un vedere in vista di qualcosa. - L�autentico filosofo, come l�artista, � posseduto dalla volont� assoluta che ritorna a una dimensione di puro conoscere. Rischio di cadere nel banale, ma secondo te, Weyl, pu� esistere il binomio (cos� spesso declamato) fra genio e follia? Ma questo sarebbe o.t, come parlare di Wagner che io adoro. Ciao a tutte/i |
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#28 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
Messaggi: 176
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Riferimento: Volont�
Citazione:
Ciao Edali, trovo interessante la differenziazione che ho evidenziato : puoi approfondirla ? Credo che possono scaturire degli spunti interessanti che legano la volont� di raggiungere un obiettivo e la ns capacit� di immedesimare noi stessi una volta raggiunto tale obiettivo. Per quanto concerne la seconda parte, credo anch'io nel maggior peso delle "coincidenze" che non della volont� ! Ciaoooo ![]() |
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