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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-11-2006, 00.22.19   #11
cannella
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Originalmente inviato da Tommy2005
Ciao Cannella,



sicuramente la chiarezza dei propri obiettivi è essenziale, perchè se non si hanno le idee chiare si rischia di andare dove non si vuole andare, ma anche la consapevolezza di ciò che comportano i ns obiettivi è importante.

Spesso viene trascurata; si parte convinti che si farà una certa fatica per raggiungere i propri obiettivi, e poi si scopre che le cose stanno in maniera molto diversa da come ce le aspettavamo.

Aggiungi poi gli imprevisti e la volontà fà in fretta a cedere.

La volontà quindi può fare ben poco se il pensiero di ciò che si vuole non è chiaro e se non abbiamo la consapevolezza delle conseguenze che il ns cammino di lavoro comporta...ciò nonostante la volontà ferrea non basta.

Una buona dose di responsabilità relativamente a ciò che ottieniamo dipende molto dal destino, che a volte ostacola e a volte facilita i ns obiettivi.

Per esperienza personale, ti posso dire che il destino fà 90...la ns volontà non sempre fà la differenza.

Poi gli ambiti in cui si può discutere della volontà sono i più disparati, bisognerebbe esaminare la volontà nell'ambito specifico...se hai un ambito o una sfera specifica a cui ti riferisci postala pure, credo sia più conveniente se no il discorso rimane troppo generico.

Ti saluto, ciao.

Sono d'accordo con te: i fattori che entrano in gioco nella realizzazione di un fine possono essere indipendenti dalla volontà.
Spesso il rischio è rappresentato proprio più che dalle difficoltà oggettive, dalla perdita di motivazione che nel frattempo può diventare un effetto derivato da queste.

La mia riflessione è derivata da alcune considerazioni sulla storia personale mia e di persone a me vicine: hai presente quei momenti in cui vorresti che anche altri agissero approfittando di tue esperienze, quasi un passaggio di testimone?

E anche talvolta leggendo in queste pagine.. ragazzi presumibilmente molto giovani che rinunciano ancor prima di cominciare (non tutti, al contrario ci sono persone con una mente molto attiva!)

Uno studio, un lavoro, trasferirsi all'estero, piantare cento alberi, lottare anche solo comunicando per qualcosa in cui si crede, risolvere un problema... sembra a volte che tutto questo appartenga a un passato fatto di persone immaginarie. Perchè? Cosa si è perso per strada e quando?
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Vecchio 04-11-2006, 00.25.28   #12
cannella
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Originalmente inviato da MocassinoH2O
Se una persona non riesce ad ottenere qualcosa (sempre nei limiti razionali del possibile) è perchè probabilmente non lo desidera davverò, o perchè non ha determinazione;

La forza di volontà è data dalla volontà stessa, è il punto è "quanto si vuole impiegare per ottenere qusto scopo"!
Ecco perchè il riferimeto all'autostima.... se una persona non crede di avere i mezzi da impiegare per il conseguimento di un obiettivo è già perso a 3/4

La volontà e la determinazione sono tutto!

Chi non ha determinazione non sarà mai nessuno.

Sono d'accordo, ma perchè succede?
Può esistere la volontà senza pensiero o viceversa?
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Vecchio 04-11-2006, 11.21.01   #13
tammy
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Originalmente inviato da cannella
Può esistere la volontà senza pensiero o viceversa?
Penso che sia fondamentale avere un "pensiero", alla base, per realizzarlo attraverso la determinazione e la volontà.
E' vero che a volte abbiamo dei bellissimi pensieri, intenzioni, ma non gli strumenti o le competenze per realizzarli e, ciò, ci lascia in uno stato di limbo nel quale ci si domanda perennemente "come o cosa fare"? Credo che all'inizio la strada da percorrere sia in solitudine, una buona introspezione per capire se il nostro agire sia quello giusto per noi e per chi ci sta vicino, se implica il coinvolgimento di altri, ed è probabile che durante il tragitto qualcuno che la pensa come noi e che ha capacità e competenze possa aiutarci, in qualche modo, a realizzare il nostro obiettivo.
Ciao belè
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Vecchio 04-11-2006, 16.18.15   #14
MocassinoH2O
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Originalmente inviato da cannella
Sono d'accordo, ma perchè succede?
Può esistere la volontà senza pensiero o viceversa?

Il pensiero senza volontà, senza volere può esserci, sia nei casi di apatia sia negli stadi di nirvana....

Mentre la volontà senza pensiero non potrebbe mai esistere!
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Vecchio 04-11-2006, 20.54.12   #15
odissea
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Originalmente inviato da cannella
Ego.. hai ragione, soprattutto se l'esercizio della propria volontà entra in conflitto o richiede sacrifici ad altre persone.

Però può esistere anche un progetto di vita che al contrario tende verso gli altri: penso a Ghandi, a Maria Teresa di Calcutta, ad un insegnante che fa benissimo il proprio lavoro. Oppure persone che hanno obiettivi personali basati su un proprio miglioramento di vita materiale o spirituale o artistico o culturale.

Scommetto un occhio della testa che Ghandi, come Maria Teresa, hanno pestato un sacco di piedi ; certamente erano piedi "sporchi" rivestiti magari di ottime calzature in pelle, appartenevano a uomini probabilmente corrotti,a buròcrati, a persone che non volevano cambiare le cose. L'affermazione della propria volontà infatti, anche se finalizzata ai migliori obiettivi umani possibili, è destinata a scontrarsi con qualcosa o qualcuno, in ogni caso. Per questo è così difficile perseguire i propri fini o cambiare uno stato di cose.

Tammi tira in ballo giustamente la motivazione (e la parmigiana! avrei dato l'altro occhio della testa per assaggiarla, non la so fare io!) che sicuramente è un elemento importante: più forte è la motivazione, più spinta avrà la nostra volontà. Però sono anche convita che a volte si possa avere una grande motivazione, ma si decida comunque di lasciar perdere; troppi ostacoli, o carenza di determinazione e/o volontà.

Per quanto si possa essere motivati, l'esercizio del nostro libero volere comporta sempre uno scontro più o meno acceso con qualche elemento circostante, perchè ci sarà sempre qualcuno a cui andava meglio la situazione di prima o a cui la nostra scelta non piace. Perseguire i nostri obiettivi richiede in primo luogo un ingrediente fondamentale: il fegato.
Bisogna mettersi in gioco di fronte agli altri e prima ancora di fronte a se stessi; la posta in gioco è il fallimento personale, mentre se si resta fermi non si rischia poi tanto.

Sul destino, come Patri, nutro delle riserve anche io...
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Vecchio 05-11-2006, 21.32.34   #16
tammy
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Originalmente inviato da odissea
Scommetto un occhio della testa che Ghandi, come Maria Teresa, hanno pestato un sacco di piedi ; certamente erano piedi "sporchi" rivestiti magari di ottime calzature in pelle, appartenevano a uomini probabilmente corrotti,a buròcrati, a persone che non volevano cambiare le cose. L'affermazione della propria volontà infatti, anche se finalizzata ai migliori obiettivi umani possibili, è destinata a scontrarsi con qualcosa o qualcuno, in ogni caso. Per questo è così difficile perseguire i propri fini o cambiare uno stato di cose.

Tammi tira in ballo giustamente la motivazione (e la parmigiana! avrei dato l'altro occhio della testa per assaggiarla, non la so fare io!) che sicuramente è un elemento importante: più forte è la motivazione, più spinta avrà la nostra volontà. Però sono anche convita che a volte si possa avere una grande motivazione, ma si decida comunque di lasciar perdere; troppi ostacoli, o carenza di determinazione e/o volontà.

Per quanto si possa essere motivati, l'esercizio del nostro libero volere comporta sempre uno scontro più o meno acceso con qualche elemento circostante, perchè ci sarà sempre qualcuno a cui andava meglio la situazione di prima o a cui la nostra scelta non piace. Perseguire i nostri obiettivi richiede in primo luogo un ingrediente fondamentale: il fegato.
Bisogna mettersi in gioco di fronte agli altri e prima ancora di fronte a se stessi; la posta in gioco è il fallimento personale, mentre se si resta fermi non si rischia poi tanto.

Sul destino, come Patri, nutro delle riserve anche io...
Personalmente, vi ringrazio, ho ridimensionato l’interpretazione del thread, l’avevo letto esclusivamente sotto un aspetto di cambiamento della ns. vita, del tutto personale.
Cmq ridimensionarlo nel “generale” l’impasto non cambia
Se permettete farei un quadro riassuntivo, piccolo, piccolo:
1)la prima cosa è avere una motivazione (pensiero) che ci fa muovere per promuovere;
2)la volontà, la caparbietà, la determinazione per realizzarlo;
3)le conoscenze e le competenze (non sempre necessarie se superate dal punto n. 2), nel senso che “non so come fare, ma sono sicura di VOLERLO fare”
4)non avere “peli sullo stomaco” o “avere fegato” per portare a termine quel che ci si è prefissi, anche a costo di camminare sui cadaveri altrui o pestare scarpe di pelle e piedini delicati;
5)Andare ad oltranza, rischiando il fallimento dell’impresa, in nome del “era cosa giusta, era cosa da fare”; (se andasse male)
6)Desistere perchè non siamo in grado di apprendere le competenze o conoscenze adatte alla nostra impresa.
Dunque….. ne deduco che…… se non ho competenza o conoscenza (non conoscenze del tipo “amicizie particolari”) la mia impresa sarà un fallimento assoluto, a meno che non sia tanto brava da trarne le dovute competenze e conoscenze strada facendo e, qui sì, ci vuole coraggio, fegato, volontà, determinazione e (ultima, ma non ultima) umiltà.

P.S. per la parmigiana ti invio la ricetta in privato sai ho il copy right e cmq casa mia è sempre aperta

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Vecchio 06-11-2006, 05.55.14   #17
edali
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Senza andare a scomodare i grandi “uomini” della storia, personalmente non credo che perseguire un sogno sia questione di egoismo e intralcio delle libertà altrui. (leggessi anche pestare i piedi). Come dice Tommy, prima è il destino il quale ha un ruolo importante nel contesto storico, poi è lo stesso contesto storico a far scaturire un flash. Per essere più chiara faccio riferimento all’immaginazione. Se abbiamo abbastanza immaginazione, possiamo perseguire un sogno e non necessariamente con le armi. Non so come succede, ma succede. Volevo sottolineare la differenza fra il desiderare qualcosa (a tutti i costi) o vedersi in un’altra realtà (magari migliore). Io potrei volere di comprarmi una ferrari e allora cercherò di ottenerla a tutti i costi Personalmente non la farei. Ma potrei immaginarmi alla guida di una ferrari e chi sa può darsi la avrò in un modo o un altro. Ma … è il desiderio troppo forte che può cambiare le carte in tavola, che una volta ottenuta la cosa dei miei desideri, non sono più soddisfatta perché non è una soluzione di vita migliore.
Dal mio piccolo cercherò sempre di insegnare a chi è disposto ad ascoltare, di essere sempre fedele a se stesso, una volta imboccata una strada di non mollare alle prime difficoltà. Vedi un percorso di studio. Penso che in questo modo non si tratti di calpestare i piedi di nessuno, ma di autocontrollo.

Avete letto il “Segreto di Shambhala” di J. Redfield ? Se sei capace di immaginare un fotogramma del futuro, quel fotogramma lo vivrai anche andando su vie tortuose, non necessariamente con la volontà…. Inizieranno gli avvenimenti della vita ad organizzarsi da soli.
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Vecchio 06-11-2006, 09.07.21   #18
Patri15
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Questo thread è particolare, ragazze mie.

E' un forum nel forum

Avete notato che, a parte un intervento di Tommy, siamo solo donne a scrivere?

Cannella, forse il titolo avrebbe potuto essere "Volontà e amicizia femminile", oppure "Ricetta della gloriosa PARMIGIANA di Tammy".

Tornando al tema, continuo a pensare che la volontà sia il processo in base al quale si attuano le nostre intenzioni, cioè dopo la motivazione occorre lo sforzo, la perseveranza.

Mia madre mi citava spesso un aneddoto riferito a Vittorio Alfieri, il quale per non essere distratto, o svogliato, si faceva legare ad una sedia per completare una sua tragedia.

Un bacio a tutte.
Patri15 is offline  
Vecchio 06-11-2006, 13.00.52   #19
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Originalmente inviato da Patri15
Questo thread è particolare, ragazze mie.

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Avete notato che, a parte un intervento di Tommy, siamo solo donne a scrivere?

Cannella, forse il titolo avrebbe potuto essere "Volontà e amicizia femminile", oppure "Ricetta della gloriosa PARMIGIANA di Tammy".

Tornando al tema, continuo a pensare che la volontà sia il processo in base al quale si attuano le nostre intenzioni, cioè dopo la motivazione occorre lo sforzo, la perseveranza.

Mia madre mi citava spesso un aneddoto riferito a Vittorio Alfieri, il quale per non essere distratto, o svogliato, si faceva legare ad una sedia per completare una sua tragedia.

Un bacio a tutte.

E' vero non ci avevo fatto caso che a parte Tommy hanno scritto solo donne.

Ho una mia teoria....anche se so di incamminarmi su un campo minato.
Le donne generalmente sono quelle che rischiano sempre di anteporre gli interessi dei familiari e degli amici ai propri.
Forse è per questo che "sentiamo" di più questo argomento; le donne quando operano una scelta (esercitano la loro volontà)si guardano sempre attorno, sono attente ai desideri di tutti, si prendono uno spazio solo quando sono certe che non disturba nessuno. Ovviamente questo non varrà sempre per tutte....ma penso che, specie le madri di famiglia, comprendano ciò che sto scrivendo.

Se qualcuna condivide vi consiglio i libri della Ehrhardt.
odissea is offline  
Vecchio 06-11-2006, 13.53.22   #20
Tommy2005
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Originalmente inviato da cannella
Sono d'accordo con te: i fattori che entrano in gioco nella realizzazione di un fine possono essere indipendenti dalla volontà.
Spesso il rischio è rappresentato proprio più che dalle difficoltà oggettive, dalla perdita di motivazione che nel frattempo può diventare un effetto derivato da queste.

La mia riflessione è derivata da alcune considerazioni sulla storia personale mia e di persone a me vicine: hai presente quei momenti in cui vorresti che anche altri agissero approfittando di tue esperienze, quasi un passaggio di testimone?

E anche talvolta leggendo in queste pagine.. ragazzi presumibilmente molto giovani che rinunciano ancor prima di cominciare (non tutti, al contrario ci sono persone con una mente molto attiva!)

Uno studio, un lavoro, trasferirsi all'estero, piantare cento alberi, lottare anche solo comunicando per qualcosa in cui si crede, risolvere un problema... sembra a volte che tutto questo appartenga a un passato fatto di persone immaginarie. Perchè? Cosa si è perso per strada e quando?

Mah...per rispondere alla tua domanda mi tocca farti farti un'altra domanda : sei sicura che coloro che, tenacemente, hanno raggiunto degli obiettivi non abbiano avuto bisogno di una mano (e anche grossa) da parte del destino ?

Sicuramente la motivazione, la volontà hanno ed avranno sempre un loro peso, ma, per esperienza personale, credo che il loro peso conto non più del 20/30%...il grosso viene fatto da una sorta di predestinazione.

Certo, programmarsi un obiettivo senza calcolare i problemi, gli ostacoli, le fatiche che esso comporta, e poi mollare tutto non appena ci viene richiesto qualche sforzo in più, è proprio da immaturi...ma diffido anche di coloro che affermano : "ho ottenuto ciò che ho perchè l'ho voluto !".

E' gente non propriamente umile, che non vuole riconoscere tutti quei piccoli avvenimenti, quelle che io chiamo "coincidenze", che hanno avuto un ruolo determinate nella realizzazione dei loro obiettivi.

Ciao.
Tommy2005 is offline  

 



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