Ci sono delle cose del comportamento umano che credo non capirò mai, ma volendo provare a capire, mi aiutate?
Cos’e’ che spinge una donna a voler intentare una competizione con altre donne?
Ma poi, come difendersi?
Oramai mi e’ successo diverse volte, ma piu’ che far spallucce non curarsi di lor ma guardare e passare non so che fare, e comunque ora piu’ che guardare soltanto voglio capire.
Chi di voi mi aiuta a spiegarmi questo comportamento che oltre che ridicolo e’ abbastanza denigratorio per chi lo applica?
Ultimamente mi e’ successo di esser vittima di aggressioni da parte di una donna assolutamente non interessata a un uomo in particolare, quanto solo esclusivamente mettersi in competizione con me… ora potrei prenderlo come un complimento, ma non mi basta.. Voglio capire.

Qualcuno ha suggerimenti? Riflessioni?

Sí, c'e solitamente quella sorta di competizione fra donne ma tu concretamente parli di "aggressioni"... fisiche? psicologiche? verbali? denigratorie? sembra un po' eccessiva la cosa...

Ciao viandante, vedi noi donne siamo mediamente complicate, e nel nostro profondo molto diverse l'una dall'altra.
Bisognerebbe osservare questa tua rivale, cercando di captare la motivazione per la quale ti dà "battaglia".

Ho fatto esperienza di competizione femminile sulla mia pelle, nel luogo di lavoro, alcuni anni fa.
Eravamo solo ragazze,desiderose di fare decori e lavori artistici sempre più originali..., ma tra di noi non c'era collaborazione, nè affiatamento, respiravo astio e tensione.
Con l'osservazione ho capito che era una donna ad influenzare tutto il gruppo, in particolare lei era contro di me(non esplicitamente),perchè terrorizzata potessi essere in futuro più brava e fantasiosa di lei.
Me ne sono andata da quel posto, e tutto si è allentato, ammorbidito.
Chiusa la parentesi e tornando a te...,
questa donna è in competizione con te, proprio perchè "teme" qualcosa di te.
Tu dovresti scoprire cosa.

Mah Ish si forse la parola “aggressione” e’ un po’ troppo esagerata, si tratta infatti di invettive, o battute acide piu’ che altro, tese piu’ a mettere in cattiva luce.
Ma piu’ che altro e’ un modo subdolo, strisciante, viscido di agire.
Non credo pero’ abbia paura di qualcosa come dici tu pantera, non nella mia persona, quanto piu’ che altro che la sua posizione predominante venga offuscata da un’altra persona, insomma una specie di sindrome da “primadonna”.
Non c’e’ in realta’ un motivo preciso, e mi fa venire in mente certi giochetti che fanno i miei nipotini per avere piu’ posto rispetto agli altri fratellini agli occhi dei genitori.
Credo debba trattarsi proprio di questo, un ripetere nella vita da adulti certi schemi infantili mai rielaborati.

E' una questione di troiaggine mentale. Diffido delle donne che dicono di andare d'accordo più con gli uomini che con le donne; come minimo progettano di sedurre il tuo fidanzato, ma le varianti sono infinite.
Se fossi un uomo mi terrei alla larga, queste donne calcolano, hanno passato la vita a fare bilanci di dare-avere nei quali i rischi di rimanere in rosso sono prossimi allo zero.
In ogni caso, pur essendo donne, non riescono a vedere le loro simili come potenziali "sè stesse": nè sorelle, nè amiche, solo concorrenti.
Il trofeo logicamente è il riconoscimento da parte di un capobranco: la migliore, la più bella, la più brava, la più intelligente, a seconda di quello che richiede il mercato del momento.
Probabilmente a causa di un rapporto conflittuale con la madre, o dell'aver ricevuto favori facendo le carine col padre fin da bambine, o di un'insicurezza di fondo, o di un passato da obese, non lo so.
Mi è capitato di incontrarne di esemplari del genere, ora li riconosco a pelle; per non incorrere in guai giudiziari mantengo una distanza di sicurezza di svariati km.

Parole sante!
E' verissimo.
Ciao

Cannella, ti ha morso una tarantola?
Le mie esperienze con il genere femminile sono state alquanto negative fin dopo l'adolescenza. Ho faticato non poco a cercare di capire perchè una bambina, una ragazza e poi una donna avessero nei miei riguardi tanti pregiudizi e tanta gratuita cattiveria, per non parlare dei pettegolezzi. L'ultimo mio rapporto con una ragazza risale all'età di tredici anni, ancora oggi non ci credo, mi ha mollato un sonoro schiaffo in mezzo alla strada davanti a quasi tutta la scuola perchè pensava che le stessi "rubando" il fidanzatino! Abitavamo nello stesso stabile ed era quasi inevitabile che facessimo la stessa strada. Valle a capire le donne! Questo, però, mi ha fatto capire che il genere femminile, nei miei riguardi, era geloso e per come sono fatta io è stata inevitabile la chiusura con qualsiasi altra ragazza e la conseguenza è di avere un numero maggiore di amicizie maschili piuttosto che femminili. Ancora oggi, nel campo del lavoro, sento a pelle l'invidia e la gelosia nei miei riguardi e credo anche di intuirne i perchè, e non si tratta dell'argomento uomo, però non me la prendo più. Credo che la competizione femminile sia subdola e sleale perchè avviene per vie traverse usando i pettegolezzi o altri mezzi, mai diretti, faccia a faccia, con l'avversario; personalmente sono sempre a favore dei chiarimenti e se proprio non ci si tollera manteniamo almeno dei rapporti di buona educazione.
Per quel che riguarda la "primadonna" di La Viandante (ciao!!!!) anch'io penso che resteranno dove si trovano solo finchè hanno l'approvazione di un capobranco, ma quando cadranno, e cadranno, si faranno male e non poco, i risvegli, in questi casi sono molto dolorosi.
Un bacio a tutte le donne.

va da persona a persona: la competizione in questo senso l'ho sempre vista sia tra uomini k tra donne piu' o meno allo stsso modo.
Io nn so cosa spinge un individuo a mettersi in competizione cn un altro, sara' l'invidia, sara' il voler esser cm lui/lei... magari questa persona ha ammirazione per te!!

Cannella, mi hai fatto proprio piegare dal ridere! Ma Cannella! Devo farti proprio un'osservazione: dici "se fossi un uomo mi terrei alla lunga.." ma è proprio questo il punto! che non sei un uomo e ragioni come una donna quindi se tu fossi un uomo non ragioneresti così. Ma nonostante questo argomento sia stuzzicante ed il tuo intervento piuttosto azzeccato, bisogna ammettere che molte volte la competizione subita da molte presunte vittime non è altro che una ossessiva sensazione di non essere all'altezza, di creare una virtuale situazione di attacco nei propri confronti come risultato di un'evidente insicurezza personale.. Non è altro che il risultato di un devastante confronto nel quale uno molte volte ci si imbatte inutilmente ed è proprio da questo confronto dal quale anch'io personalmente mantengo una distanza di sicurezza di migliaia di km....

Il tuo scritto mi ha notevolmente colpito.

L'enfasi con la quale hai descritto la tua disapprovazione nei confronti di questa "categoria" di donne è la miglior descrizione che ho letto in questa discussione...ovverosia quella che mi ha reso consapevole del grado di competizione femminile esistente.