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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
10-07-2006, 13.11.19 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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allora la parola "clou" come avrai capito dal mio punto di osservazione è "consapevolezza"
tale consapevolezza la si "apprende" dall'analisi delle esperienze di se stessi (non solo questo ma per ora basta così) allora quando il "governo esplode i suoi brandelli in cielo" ossia quando accade un evento nella propria vita la nostra "consapevolezza" ce lo fa analizzare. Partendo dal presupposto che il "Caso" non esiste... tutto ha una spiegazione (che alla nostra consapevolezza è inizialmente "mascherata") La consapevolezza cresce dal mio punto di vista a "livelli". A un certo livello si inizia a comprendere che "ognuno crea la propria realtà" attraverso pensieri parole e azioni andando oltre si "amplia" la visuale al "tutto" e si "scorge" il disegno. prima vedi la "goccia" poi il mare (e le goccie da cui è composto) |
11-07-2006, 20.26.13 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-12-2005
Messaggi: 129
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Re: destino o libero arbitrio?
Citazione:
il destino nonè segnato a parer mio, Dio ci ha dato la capacità di scegliere, Egli ci dona l'anima e ci da la vita, ci aiuta nelle difficoltà, ma siamo noi artefici della nostra vita |
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11-07-2006, 23.36.44 | #7 | |
io Panda
Data registrazione: 28-03-2006
Messaggi: 469
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Citazione:
Sì sono d'accordo, ma credo ke ci sia un pizzico di "fatalità" nella vita di ognuno... |
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17-07-2006, 14.18.28 | #8 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Ciao Cato
“ognuno è artefice del proprio destino” dipende come dice turaz da dove intendi che inizi la programmazione di questo destino. Io direi che la “natura” tende alla perfezione . Per perfezione non intendo tutto bianco o tutto nero, ma semplicemente tutto. Questo parlando di un certo livello che a noi mortali risulta assai difficile da comprendere. Altrimenti, parlando entro le nostre limitazioni, direi che anche se in un certo senso possiamo proporci ad arrivare a una certa metà non sempre risulti come nella nostra immaginazione. Perché “la mia libertà finisce dove inizia la libertà altrui” e se riesco ad inserirmi come un pezzo di puzzle al posto <giusto> è ok, se no, che devo fare? Spazzo via? Do le gomitate? Io preferisco considerarmi come l’acqua che riesce a scorrere … portando la memoria del passaggio. La celebre massima shakespeariana tratta dall’Hamlet: «Ci sono più cose fra cielo e terra, Horatio, di quante la tua filosofia ne possa immaginare» mi fa pensare che scegliere con la mente razionale un proprio destino è riduttivo. |
17-07-2006, 14.42.29 | #9 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
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Citazione:
come fai ad esserne sicuro? Citazione:
sono d'accordo. ma in questa tematica, si tratta secondo me di due livelli differenti basati su una opposta attribuzione causale: - "ognuno crea la propria realtà" --> una sorta di locus of control interno - "tutto è scritto" --> locus of control esterno |
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17-07-2006, 15.11.08 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Com’è possibile affermare che ognuno di noi è l’artefice della propria realtà quando tutti siamo pienamente consapevoli di quanto agisca, condizioni e sia fondamentale, il fattore genetico dal quale noi si proviene?
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