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16-06-2006, 11.34.29 | #42 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
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eccone qua uno
http://it.wikipedia.org/wiki/Dipende...la_pornografia un articolo di panorama http://www.panorama.it/sesso/coppia/...-A020001035363 gruppi di auto mutuo aiuto per chi è porno-online dipendente http://www.psicoterapie.org/sex.htm e ce ne sono tantissimi, basta cercare. Ultima modifica di odissea : 16-06-2006 alle ore 11.39.23. |
16-06-2006, 13.55.15 | #44 | |
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Citazione:
che ci sia una tendenza a psichiatrizzare molti dei nostri problemi che di per se non hanno le caratteristiche del patologico, sono d'accordo. In merito a questa problematica specifica però non mi sento in accordo con te; e non mi rifersico all'assiduo/a frequentatore di siti pornografici, ma proprio a chi lo fa con una modalità compulsiva che va a ledere la sua vita sociale-professionale-affettiva. Che questo tipo di dipendenza esista, per me è fuori discussione. L'assiduo frequentatore di chat, anche non pornografiche, non è da assimilare ai casi di chi soffre di una profonda dipendenza dalla pornografia online; tuttavia non mi sento di dire a chiunque si dichiari "drogato di chat" (per quanto il termine mi sembri esagerato per la situazione) di prendere la cosa sottogamba. Il discorso è partito perchè si ritenenva inopportuno parlare di dipendenza in merito ad internet: ci tenevo a sottolineare che invece tale dipendenza non solo è possibile, ma è una realtà comprovata.E' bene che chi ritiene di avere una specie di "mania" per internet, ci rifletta un pochino su, e prenda coscenza dello stato in cui si trova, per valutarne i rischi potenziali, se esistono. Una volta fatta un'autoanalisi con tutti gli elementi inerenti la situazione, uno può fare una valutazione un po' più globale e attendibile. Se si ritiene che si stia subendo, o si rischi di subire, un'inversione tra realtà virtuale e realtà concreta, per cui la prima diviene più importante e reale della seconda, forse è bene fermarsi e riflettere. Il fatto che in passato ci fossero meno tipologie di malattie psicologiche, e che fossero meno diffuse, è tutto da dimostrare; resta il fatto che certi tipi di dipendenza (ecstasy, lsd, video pocker, porno-online) sono sicuramente problemi odierni, dato che fino a 50 anni fa probabilmente non erano semplicemente stati inventati. Ultima modifica di odissea : 16-06-2006 alle ore 13.56.44. |
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16-06-2006, 15.24.04 | #45 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Se la nostra volontà è di comunicare, confrontarci, o più ambiziosamente è trovare la Verità, o semplicemente è di fare 4 chiacchiere….. Ecco che pur essendo profondamente discordi nelle opinioni, tra noi c'è comunque buona armonia..... |
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16-06-2006, 15.45.35 | #46 | |
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Citazione:
oh magari......saresti la prima persona, da moooolto tempo, che si sente in qualche modo in armonia con la sottoscritta! ho un diavolo per capello......e ho una folta chioma! la mia volontà era di esprimere un confronto, una comunicazione; non aspiro a niente di così alto, come la Verità. |
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16-06-2006, 18.20.56 | #47 |
Ospite abituale
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>La chiamo patologia in quanto ha gravi ripercussioni nella >vita sociale,familiare e spesso professionale di chi ne soffre.
Riserviamo il termine "patologia" alle malattie del corpo e non ai comportamenti umani che nulla possono avere di patologico per quanto abnormi, insoliti o non condivisibili possano sembrare; a meno che non si dimostri che un problema fisico è la causa di un determinato atteggiamento. Un comportamento può essere più o meno funzionale a determinati scopi o obiettivi. L'importante è che una persona sia consapevole delle conseguenze delle proprie azioni, i rischi che corre agendo in un certo modo. Io a questa porno dipendenza o dipendenza da chat francamente ci credo molto poco. Non vorrei che s'inducessero le persone a credersi malate, per poi ovviamente offrire, a caro prezzo, la cura. |
17-06-2006, 16.39.01 | #48 |
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No bside, non si può negare che esistano delle patologie mentali che esulano da problemi fisici; non puoi mica buttare dalla finestra il DSM IV o la psichiatria in generale.
Ti ricordo che molte psicoci, o depressioni, o compulsioni, non hanno origine da disfunzioni fisiche; quanto meno ciò non è stato dimostrato scientificamente, per cui lo escludo.Vengono definite malattie mentali in quanto hanno una grave ripercussione nella vita affettiva, sociale, professionale di chi ne soffre. Quando non ci sono queste ripercussioni gravi, allora si esclude la patologia mentale. E' accaduto così (aprendo un capitolo di cui la psichiatria si vergogna) per l'omossessualità, la quale non viene più considerata patologia in quanto non sussistono conseguenze nelle abilità sociali, professionali, affettive, cognitive ecc ecc. Io che lavoro coi ragazzi con problemi psichiatrici, ti posso assicurare che non sempre, se c'è un qualche problema mentale, o si entra nel giro delle dipendenze, è così facile rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni. Se uno avesse piena coscienza delle forze che agiscono dentro e fuori di lui......la malattie mentale non esisterebbe probabilmente più. Trovo anche difficie indurre qualcuno a ritenere di soffrire di una grave forma di dipendenza, quale considero quella porno-online,se si tratta solo di un assiduo frequentatore o di un curioso che si aggira spesso per il mondo online. Anzi, per chi soffre di dipendenza vera, accade il contrario: il difficile è riuscire ad ammettere di avere un problema, non viceversa, te lo assicuro! |
18-06-2006, 08.32.21 | #49 |
Ospite abituale
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>Vengono definite malattie mentali in quanto hanno una >grave ripercussione nella vita affettiva, sociale, >professionale di chi ne soffre.
Ma quale comportamento umano non ha ripercussioni sulla vita affettiva, professionale e sociale? Ben pochi direi! Il criterio non può essere quello dell'inabilità sociale, perché non tutti sono in grado di essere super competitivi come richiedono le nostre economie. Pensa a tutto il fenomeno della devianza e dell'esclusione sociale che non può certo ridursi al problema mentale di chi è escluso. Siamo ben lontani dall'aver costruito una società a misura d'uomo o che risponda ai bisogni fondamentali dell'uomo. >E' accaduto così (aprendo un capitolo di cui la psichiatria si >vergogna) per l'omossessualità A parte che dubito che uno psichiatra sia in grado di provare vergogna, ma sei in errore perché l'omosessualità non ha mai reso inabili né da un punto vista affettivo, né da un punto di vista professionale. La classificazione dell'omosessualità come disturbo è sempre stata fondata sul pregiudizio e niente di più. |
18-06-2006, 09.58.38 | #50 | |
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