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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
25-04-2006, 15.24.23 | #4 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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In aggiunta alle altre motivazioni, dico che raccontare la propria giornata può essere un modo celato per ottenere approvazione, considerazione, ammirazione, rassicurazione e via dicendo, ossia per ottenere un sostegno cognitivo-emotivo. E' una richiesa celata perchè non esplicita, ma annidata tra le righe. Es: oggi ho lavorato veramente sodo, ho fatto veramente un buon lavoro! (risposta: "bravo!").
Se uno non sentisse il bisogno di avere un feed-back non racconterebbe niente, in generale. La comunicazione è sempre guidata da una motivazione relazionale, risponde all'esigenza di creare un tipo di rapporto piuttosto che un altro, di offrire l'immagine di sè che si desidera che l'altro abbia eccetera. Che l'amicizia possa svilupparsi senza conoscere la giornata dell'altro, senza dubbio. Ho un sacco di amici di cui non conosco la giornata: la nostra amicizia si basa sul rapporto che abbiamo nel momento in cui ci vediamo e comunichiamo. E' un rapporto circoscritto a quella situazione di faccia a faccia, siamo all'oscuro della vita dell'altro, ma ciò non indebolisce la nostra amicizia: in caso di bisogno, quel confine può essere allargato senza problemi, per parlare di ciò che non funziona in ambiti di vita fino ad allora rimasti nell'ombra. Io personalmente detesto le persone che parlano esclusivamente di sè: io sono così, io sono cosà, io sono bello e simpatico perchè, io dico sempre così... non me ne frega niente. Mi annoiano. E secondo me, con quell'egolalia piena di autoconsiderazione, nascondono e si difendono da una grande insicurezza e mancanza di autoaccettazione. Avevo letto da qualche parte che la persona tesa all'autorealizzazione autentica, ossia al pieno sviluppo della sua personalità, ossia la persona che si trova ad un grado di sviluppo psichico abbastanza evoluto, è una persona che pensa più al mondo extrapersonale che a quello personale: il pensiero eccessivamente focalizzato sull'ego è un pensiero che cerca soluzioni a problemi di instabilità personale. |
25-04-2006, 17.29.30 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Noi tutti sentiamo il bisogno di elaborare esperienze e sensazioni, e spesso ne facciamo partecipi gli altri non solo per chiedere consiglio. Quanto piu' l'esperienza e' satura d'emozioni tanto piu' abbiamo bisogno di elaborarla con noi stessi e con altri.
Le giovani madri per esempio ritornano spesso piu' volte sui particolari del parto, una delle esperienze piu' ricche d'emozioni. Lo stesso dopo una disgrazia quando parlando si possono evitare gli effetti del trauma. La religione ebraica concede alle persone in lutto 7 giorni dedicati a parlare essenzialmente sul deceduto con amici e ospiti. |
25-04-2006, 18.03.26 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 18-03-2006
Messaggi: 33
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Io credo che questo abbia a che fare con la conoscenza di se stessi, poichè gli altri ci vivono, come tanti piccoli specchi, in modo differente, rimandandoci altre visione di parti di noi.
Questo è ovviamente reciproco, visto che per me, è la relazione che costruisce l'identità. |
25-04-2006, 19.47.36 | #7 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 05-08-2005
Messaggi: 77
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Citazione:
L'altro giorno,camminando per le strade della mia città, ho incontrato una mia vecchia amica che erano almeno tre o quattro anni chr non vedevo. Appena le ho detto "Ciao, come va.." ha attaccato con un aggiornamento della sua vita dal mio ultimo incontro con lei ad oggi: i genitori anziani, il lavoro, la rottura di un rapporto decennale con il suo exragazzo, una nuova storia in corso...e raccontava fatti e loro interpretazioni, conclusioni, significati che tutta sta roba ha assunto per lei. Mi chiedevo se si rendesse conto "a chi" raccontasse tutto questo, come mai non sentisse l'esigenza di una verifica sull'interlocutrice, visto che anche per me son passati gli anni e non sono rimasta chiusa in una sfera di cristallo dall'ultimo nostro incontro... Sono rimasta così incerta, tra la gratitudine per la fiducia delle confidenze, e la sensazione che un'esigenza sua personale di elaborazione delle sue emozioni che forse non trovano molto spazio in altre relazioni la spingesse in quell'effluvio di racconti.E in definitiva, però, mi sono chiesta dov'ero io, nella sua mente, se esistevo, o se esisteva solo un'opportunità di sfogo.... |
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26-04-2006, 13.11.35 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Perchè purtroppo non riesco ancora a fare vita eremitica..ma io non voglio fare vita eremitica! Non voglio integrarmi con gli altri ma non voglio tantomeno integrarmi con la natura...non voglio integrarmi nemmeno con me stesso, ma polverizzarmi e farmi fine fine fine fine... ...per non pensare a me stesso, alla natura, E SOPRATTUTTO AGLI ALTRI!!
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26-04-2006, 16.37.37 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-10-2005
Messaggi: 223
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Penso che per una persona sia normale, parlare dei propri poplemi con altri, diciamo pure che serve da spogo. Non sempre le persone care possono aiutarrci, secondo il mio parere ecco perchè si cercano altre persone, ad esempio gli amici? (magari che poi ci risultano falsi)
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