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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
26-04-2006, 23.48.21 | #15 |
l.'amore è vita...
Data registrazione: 30-06-2004
Messaggi: 99
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Carissimo.....anche io sono molto comunicativa e ho proprio esigenza di parlare con gli altri e parlare di me stessa ma ....proprio perchè sento di aver bisogno degli altri. Naturalmente tra gli amici solo con coloro che sento sulla mia stessa lunghezza d'onda e mi accorgo che con gli annii sono sempre meno...
So anche ascoltare se il parlare degli altri è una richiesta di aiuto . Spesso ho parlato per cercare aiuto per superare momenti difficili ed è stato sempre positivo. A volte parlo anche per avere l'approvazione degli altri ma non per questo mi sento insicura ....forse solo un pò infantile e bambina . Sono convinta che possiamo parlare con gli altri anche giorni interi ma ..alla fine se c'è un grande problema o dolore da affrontare alla fine siamo soli con noi stessi e che soli possiamo superare certe prove. Riguardo al fatto che a volte gli uomini fanno certe cose per il gusto di raccontarle , secondo me è vero!Non sempre. ma in fondo in fondo ...tante cose forse non si farebbero a condizione di non poterne mai parlare ! Notte....porta consiglio......un salutone a tutti |
27-04-2006, 02.36.36 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Buona notte Elijah. Per molte persone anche un forum come questo e' un mezzo per parlare di se stessi con altri.
Perche' secondo me il bisogno c'e', e direi che anche tu lo esprimi con le tue domande non necessariamente retoriche. |
27-04-2006, 09.01.51 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Carissimo Eijah, non vedo negativamente il non raccontarsi.
Forse nel tuo caso predomina un colloquio continuo con te stesso, che lascia spazio a riflessioni profonde e si mette in contatto con altre persone più riguardo a comunicazioni generali che non soggettive. Credo che la comunicazione sia di diversi tipi e dipenda dalle intenzioni soggettive: non sempre chi racconta di sé lo fa per coinvolgere chi ascolta e per aumentare il senso di confidenza. Anzi al contrario diventa un modo per non darsi veramente. Come ha raccontato Ellea, a volte chi riceve può sentirsi identificato come un contenitore di emozioni dove buttare le proprie esperienze, a mò di psicologo; in cambio non è dato spazio all'ascolto. A metà strada fra i due atteggiamenti, quello silenzioso e quello logorroico, c'è un equilibrio di dare e ricevere, dove il desiderio è condividere e ascoltare, forse a te capita con poche persone, o una sola, o forse ancora non hai trovato qualcuno con cui condividere o non lo ritieni necessario. |
27-04-2006, 14.42.10 | #18 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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A me alle volte piace pure ascoltare i discorsi di due persone che parlano e starme in silenzio, se discutono di cose che mi interessano.
E se non voglio ascoltarli semplicemente non li ascolto, ma penso ad altro. Lo stesso vale quando un altro mi parla di sè ed a me non mi interessa. O sto zitto e penso ai fatti miei, o glielo dico in faccia. Certo non chiamo un'altra persona per dirgli che non m'interessa ciò che mi sta dicendo. Mi sembra un'inutilità. Ma v'interessa ciò che dico? Ping? No, eh.. |
27-04-2006, 17.08.01 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Citazione:
Si, a me interessa. Credo di aver compreso che tu sei molto giovane, e non e' caratteristica nei giovani della tua eta' questa profondita' di pensiero e l'insight e l'autocritica che dimostri d'avere. [se ho sbagliato con la tua eta' scusami]. |
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27-04-2006, 18.59.45 | #20 | ||
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
non intendevop generalizzare, ma solo dire che "in alcuni casi può essere così" ma in altri è diverso e via dicendo. poi distinguerei il raccontare ciò che ci è accaduto nel corso della giornata, dal descriversi in prima persona : "io sono così, io sono cosà". Quest'ultimo caso a me sembra un sintomo nevrotico. Che senso ha raccontare agli altri "io sono buono, io sono simpatico".. ? se lo sei me ne accorgo dai tuoi comportamenti, senza bisogno che tu me lo racconti a parole. Anzi, se permetti (gli direi a questo tizio) io sono libero di farmi un'idea di te a seconda dei tuoi comportamenti, se tu sei convinto di essere così allora la mia idea di te, se ti capisco e non ti fraintendo, ti darà ragione.. e allora perchè vuoi dirmi a parole ciò che può venire espresso solo dai tuoi comportamenti? Forse lo fai perchè temi che i tuoi comportamenti non esprimano l'idea che tu vorresti esprimessero, e che esprimi a parole cercando di mettere le mani avanti e convincermi. Capito? Secondo me potrebbe essere che l'autodescrizione ossessiva (conosco un paio di persone affette da egolalia) derivi dal timore che gli altri si facciano un'idea di te per come tu temi di essere, e non per come tu vorresti essere (cosa che descrivi a parole). Se fossi sicuro di essere in un modo, non avresti nessun bisogno di dirlo, perchè saresti sicuro che il tuo comportamento spontaneo lo rivelerebbe in modo lampante. Per i resto, si può raccontare agli altri di sè (ma non nel senso di cui ho appena parlato) per diversi motivi, anche per amore, come ha detto fragola: un dono. Tra i vari motivi c'è anche il bisogno di approvazione. A volte si fa qualcosa solo per poi parlarne a qualcuno. l'azione di questo tipo non è compiuta in modo autentico, per il piacere di farla, per il gusto di farla.. perchè quando si fa qualcosa per il gusto di farla, una volta fatta si è soddisfatti.. è possibile raccontare quanto fatto a qualcuno, ma senza, in generale, il desiderio di ottenere una qualche risposta gratificante: la gratificazione è già stata data dall'azione compiuta, perchè quell'azione è stata attuata in risposta ad un autentico bisogno di compierla. La differenza tra l'azione autentica, e quella no autentica attuata solo per raccontare in giro di averla fatta, è la differenza che passa tra il fare la carità per l'autentico desiderio di farla, e il fare la carità per poi raccontare a tutti "ho fatto la carità, io", ossia per lasciare tutti meravigliati, magari addirittura invidiosi(!) della propria grandezza d'animo. che è quello che chiedevi a Layla Citazione:
Ultima modifica di r.rubin : 27-04-2006 alle ore 19.02.58. |
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