SANGUE MISCHIATO
Sanguemisto
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La convivenza porta l'adattamento, gruppi etnici che non vogliono perdere l'identità devono anche pensare che entrano in un identità diversa dalla loro...e questo non vuole dire perdere nulla, ma sicuramente non chiudersi nella propria, basta rispettare i pochi, ma veramente pochi indicatori sociali della nostra patria! e tutto scorre liscio....sai io non credo che si possa perdere l'identità etnica non è possibile perché la portiamo nei caratteri ereditari, li portiamo nel DNA e quindi non perdiamo nulla....vanno in disuso forse, certi modi di fare...come i nostri dialetti...altra perdita enorme, ma che vogliamo farci...
Ognuno porta la sua diversità,...
… quello che trovo sia non valicabile rimane il culto religioso...io posso fare a meno del mio! ma chi mi trovo di fronte per cercare di capirmi potrà sottrarsi un attimo al suo????
{Kim}
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Già, non si perdono le differenza genetiche. La carnagione, il taglio degli occhi, la statura... Ma si perdono drammaticamente le culture. A volte mi viene da pensare che il razzismo abbia una grossa componente di invidia! Noi la nostra cultura l'abbiamo distrutta. Non è rimasto praticamente nulla delle nostre tradizioni. Della nostra musica popolare, delle danza, dei dialetti, dei costumi e della saggezza antica. C'è chi cerca di recuperarle, ma è un lavoro di archeo-antropologia. La rianimazione è impossibile. E allora invidiamo e temiamo che ha ancora tradizioni vive. Nel bene e nel male
{Fragola}
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Non so come è previsto dal regolamento ma vorrei intervenire sia su quello che dice Fragola che su Kim.
Non si perde nulla, perché la specie umana è unica, e perfettamente miscibili i suoi caratteri fisici, ma si rimescola tutto. Il patrimonio genetico risultante da un incrocio è la metà del mucchio dei due minestroni iniziali.
Molto similmente avviene per le culture, con la sola differenza che le culture, a differenza dei patrimoni genetici degli individui, non sono equipollenti, e la cultura più debole, meno efficiente, più fragile, viene assimilata e sopravanzata, se non distrutta dall’altra.
Cultura romana e greca, molto diverse fra loro, scontrandosi si fusero diventandone una sola più completa, romana ed etrusca pure si scontrarono ma l’etrusca, forse più raffinata, ma più friabile, fu semplicemente assimilata, ed è rimasta misteriosa per centinaia di anni.
Identicamente accade per le nostre culture locali, provinciali e regionali. A distanza di solo un secolo o poco più, quanti italiani sanno che Napoli rivaleggiava per musica e cultura con Vienna o Parigi, e le altre capitali europee erano in quei campi assai indietro?...
Ma tutto quanto detto è inevitabile!... ed anche giusto, perché progresso ed evoluzione sono inseparabili da cambiamento e trasformazione!
Rinunciare al buono ed al bello dei nostri padri e dei nonni?... Assolutamente no!... ma non cercando di far continuare a vivere quello che è moribondo o morto, ma trovando modo e luogo di una giusta collocazione e fruizione di quei valori che non più vitali o utili per noi, fanno comunque parte della nostra storia, della nostra cultura e, perché no? della nostra saggezza.
Grazie Fragola, grazie Kim
Rudello 26 marzo 2006 parole 275
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