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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-03-2006, 11.47.05   #31
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Sarebbe interessante sapere

Sarebbe interessante sapere come mai qualche personaggio che ha tanti interessi lucrosi con extracomunitari è poi il primo a volerli cacciare ....
Probabilmente se realente se ne andassero sarebbero le stesse persone che le hanno cacciate a rivolerli ,.....
bomber is offline  
Vecchio 21-03-2006, 12.35.07   #32
Lord Kellian
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
razzismo e superiorità

Io sono d'accordo con la prima Kim. Ma nell'accezione ristretta del termine razzismo. In questo senso il razzismo è credere che una razza sia superiore all'altra per motivi genetici. Ed è stato inventato dai nazisti dopo la scoperta dei geni. In questo senso, credo, viene imposto dall'alto.

Questa visione pseudo-scientifica si è installata sull'odio verso gli ebrei che perpetrava la società europea fin dal medioevo e, secondo me, era alimentato dall'ideologia cattolica. Nell'antichità infatti, non esisteva questo tipo di razzismo. Gli imperatori romani, per esempio, furono anche nord-africani e siriani.

Certo esisteva anche allora l'altro tipo di razzismo, quel senso di superiorità che un popolo provava nei confronti di un altro popolo, o la classe aristocratica nei confronti dei plebei. Proprio quando questo dislevello di casta andava dileguandosi, nel III secolo, gli antichi iniziarono a scontrarsi sulla religione. I pagani a perseguitare pesantemente - mai come prima - i cristiani e a loro volta, un secolo dopo, i cristiani a perseguitare i pagani.

Facendosi gruppo o casta l'uomo si crede più forte, d'altronde si trova a proprio agio con i propri simili più che con i diversi. Quello della diversità è un valore nuovo. Mi sembra che, in questo mondo "che va così male", c'è chi spinge e crede in questo valore. Non ci si può lamentare della mancanza di valori, per chilché. Abbiamo un valore nuovo, da difendere e far conoscere. Bisogna avere forza e coraggio, amore per il dibattito e fiducia nelle possibilità dell'uomo.

Tutte cose presenti in questo forum.
Lord Kellian is offline  
Vecchio 21-03-2006, 13.30.26   #33
Ish459
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Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
Citazione:
Messaggio originale inviato da layla
E' un argomento al quale penso spesso. Proprio oggi dopo un ritardo di 20 minuti del treno sul quale viaggiavo ...!

Porcamiseria, forse eravamo sullo stesso treno!!!!!!!!!! Mmmmmh forse tutti i treni che prendono gli italiani sono in ritardo...
Non avremo in comune il treno, ma sí il ritardo, anche il tempo per pensarci a temi come il razzismo visto che per chi fa il pendolare è un'abitudine trovarsi tutte le razze in confronto...

Una delle cause fondamentali del razzismo è l'assoluta necessità dell'essere umano, diciamo, in questi tempi, vera ossessione di affermare la propria identità (sociale, culturale, ideologica, genetica!)..

ad esempio, c'è un'importanza determinante la concezione, il concetto politico di Nazione... Cos'è per voi la Nazione? Ci sono dei fattori che caratterizzano gli individui di una stessa Nazione? Di solito diamo un valore molto soggettivo a questo concetto e sarebbe una delle cose da ridimensionare per affrontare più serenamente il concetto di razzismo...
Ish459 is offline  
Vecchio 21-03-2006, 18.35.44   #34
odissea
torna catalessi...
 
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Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
Re: razzismo e superiorità

Citazione:
Messaggio originale inviato da Lord Kellian
Quello della diversità è un valore nuovo. Mi sembra che, in questo mondo "che va così male", c'è chi spinge e crede in questo valore. Non ci si può lamentare della mancanza di valori, per chilché. Abbiamo un valore nuovo, da difendere e far conoscere. Bisogna avere forza e coraggio, amore per il dibattito e fiducia nelle possibilità dell'uomo.

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quoto solo questo pezzo ma era da quotare tutto....

credo anche io che sia oggi, forse per la prima volta, che ci si batte per il rispetto della diversità. ewiwa!

Il razzismo si esprime in molte forme, da quelle velate e sottili come nell'esempio del treno, a quelle estreme dove l'odio per una categoria diversa diventa strumento politico.

In parte sono d'accordo con hava, nel senso che il razzismo ha in parte la funzione di unificare la razza dominante e attribuirle un'identità superiore e ben delineata. La funzione principale però è quella di "identificare il male". Se vivessimo in una società dove va tutto bene e tutti sono sereni e ricchi, nessuno sarebbe razzista. Quando qualcosa va male si ha bisogno del capro espiatorio, lo straniero e il diverso (o forse semplicemente la minoranza) diventano il nemico che è la causa di tutti i guai. Da qui tutti i luoghi comuni che non si basano sulla realtà: gli stranieri ci rubano il lavoro, ci rubano le case ecc.
odissea is offline  
Vecchio 24-03-2006, 23.06.20   #35
Lucio Musto
Rudello
 
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Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
Re: tolleranza?

Citazione:
Messaggio originale inviato da edali
“E quell’atteggiamento pratico che, pur respingendo in linea di principio un modo di pensare o di agire considerato erroneo, lo lascia sussistere o per un motivo di rispetto verso la coscienza e la libertà altrui o per convenienza pratica o di minor male. …”

Ma che cosa si intende per tolleranza?

Sopportazione? Comprensione? Permissivismo? Tutte queste cose insieme?


E da quale livello uno si può dichiarare tollerante nei confronti di un altro?


Ritornando al esempio di Layla. È successo pure a me, lo scorso mese, quando ho rifatto l’abbonamento mensile ed ho avuto “la faccia tosta” a chiedere come mai quelli della regione Marche per scusarsi con i pendolari hanno prolungato la validità del abbonamento di febbraio anche per il mese di marzo, mentre in Abruzzo dove i ritardi sono al ordine del giorno, non si è presa una decisione simile, anche se lo stress per arrivare in ritardo al posto di lavoro è impagabile? Stressati loro che devono lavorare con i mezzi in dotazione e sui binari del 1800 (meno male che il governo pensa ad alta velocità e a costruire il ponte di Messina e autostrade in Libia (a pensarci alle tempeste di sabbia !!!)) stressati i viaggiatori, stressati tutti. E quel <signorone> dallo sportello, guardando la mia carta d’identità (dopo aver sentito il mio dolce accento straniero ), non tenendo conto che sono cittadina italiana da più di 14 anni, mi chiede se le ferrovie nel mio paese natio sono più efficaci. ( sto addolcendo un po’ il modo di rivolgere la domanda). Mi meraviglio come ho fatto a non incazzarmi. Gli ho risposto che visto che pago l’abbonamento da loro con i prezzi italiani e per i treni italiani, non posso andare in un altro paese per fare un reclamo e che casini ci sono anche in altre parti, ma si discutono in quelle sedi.
Già! Si è ripreso e mi ha domandato “Mica te la sei presa?” Sembrava che eravamo compagni d’asilo. Ah! Quella volta sono stata tollerante.


Osservando che anche su un problema di ritardo di un treno locale hai trovato il modo di tirare una zampata alle istituzioni del paese che ti ospita da 14 anni, direi che forse in tema di tolleranza e sopportazione non sei un granché nemmeno tu.

Comunque, per razzismo, si intende un'altra cosa. Il tizio allo sportello che viene aggredito da te incazzata (e non deve essere cosa da poco), è uno che sta facendo il suo lavoro di bigliettaio delle FS, non è responsabile né dei ritardi né delle cause che generano i ritardi, né delle rotaie del 1800, né del prolungamento della validità degli abbonamenti, né dell'alta velocità..... ma forse tu, giustamente in quanto forestiera, queste cose non le sai!

Aggredito da te per queste cose assolutamente non di sua competenza, credo che si sia anche mantenuto, nella reazione.
Forse è anche un po' razzista, ma a mio parere sin troppo "signorone", con te.

Quello, è un lavoratore, non il tuo "capro espiatorio" (sai cos'è vero, il "capro espiatorio"?... sennò puoi consultare il vocabolario!).

Lucio Musto is offline  
Vecchio 25-03-2006, 00.02.31   #36
Lucio Musto
Rudello
 
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Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
RAZZISMO

Razzismo

Mi pare che sia stato detto già tutto, un po’ qua ed un po’ là. Non potrò quindi essere completamente originale.

Il razzismo a mio avviso è solo una etichetta. Il modo per chiamare, e spesso strumentalizzare, qualcosa che ha altri, diversi nomi, che è sempre esistito, ed è presente in tutti noi.
Credo lo abbia detto chiaramente “fragola”, quel qualcosa che si chiama paura; più esattamente paura del “diverso”.

Chi è il “diverso”?... dipende da molti elementi, quasi tutti di natura economica e culturale.
In una società tribale in cui il territorio può dar sussistenza solo a pochi individui raggruppati in comunità il “diverso” è il l’estraneo alla famiglia, al clan, alla tribù, al castello, al comune.

Il compromesso è fra la necessità di una difesa reciproca, dove “più siamo e meglio stiamo”, di sopravvivenza individuale, dove “meno siamo e meglio stiamo”, e le risorse del territorio “vivi e lascia vivere”. I polinesiani erano accoglienti e pacifici perché le risorse di cui abbisognavano erano sovrabbondanti e gratuite.

Altrove i “diversi” sottraggono risorse vitali e quindi sono nemici.
Solo ieri avevamo la “perfida Albione” e “i caporali boemi”, e ora facciamo la Comunità Europea.

Raffinandosi la civiltà, e riducendosi le esigenze “primarie”, la discriminazione verso i “diversi” (possiamo tranquillamente chiamarlo “razzismo” ora che ci siamo intesi) si estende al piano sociale e culturale, e finisce per abbracciare alcuni settori ignorandone altri.

“Escuso meridionali”, si vedeva stampato sugli “Affittasi” piemontesi degli anni cinquanta. Ma i meridionali che andavano a fare i manovali, in quanto tali erano ben accetti. Così gli italiani minatori in Belgio.
E’ successo con gli schiavi, bianchi in Europa, neri in America, indifferentemente di qualunque colore altrove. Non per il colore della pelle o l’origine o le capacità o la casta: solo per motivi economici. Mozart, veniva pagato quanto il cuoco, e ne condivideva la dignità, Salieri invece era direttore dell’orchestra di corte; ma non perché l’imperatore fosse incolto, ma perché la musica a Vienna allora parlava italiano e Mozart, Salisburghese, veniva ascoltato ma discriminato (molti viennesi lo “snobbano” ancora oggi ndA).

Per acquietare le coscienze, come sempre, occorrono motivazioni. E così i negri sono sporchi, i mulatti infidi, i gialli assassini, i rossi traditori… e via dicendo. Nazione contro nazione, paese contro paese, contrada contro contrada. Nomi diversi, ma sempre razzismo è.

Anche negli uffici, nelle squadre di calcio e nei partiti.

Se lo facciamo noi è legittima difesa, se lo fanno loro è indebita aggressione, perché “loro” sono i “malamenti”, e noi i buoni.

Rudello 24 marzo 2006 parole 420
Lucio Musto is offline  
Vecchio 25-03-2006, 01.01.03   #37
Fragola
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Messaggio originale inviato da Kim
Si hai e avete anche ragione...sarà che io non le vedo ste differenze etniche, penso sbagliando che non le vedano neppure gli altri...ma rimanere fermi ancora a io sono verde, tu blu e quello viola, mi da tanto di medioevo....


Ma, le differenze non sono differenze di valore, sono differenze e basta. Diversità. Se io ho la pelle blu e tu verde, le nostre pelli sono diverse. E questo esiste e va visto. Non c'è meno dignità nell'avere la pelle blu, però è diverso. Ma la diversità che fa paura di solito non è solo quella fisica, infatti molti razzismi si rivolgono a etnie diverse senza che ci siano differenze di razza. Gli slavi e gli albanesi sono bianchi, eppure adesso in italia c'è razzismo verso gli slavi e verso gli albanesi. Anche gli zingari sono bianchi. Ma hanno una cultura diversa e una cultura forte. Quello che fa paura è la differenza culturale e anche, moltissimo, il fatto che ci sono gruppi etnici che hanno una identità forte e che non hanno voglia di farsi assorbire, di disgregarsi, di scomparire fagocitati dalla nostra società. Cerchiamo di annullare ogni diversità. Dalle biodiversità alle diversità culturali. Invece la diversità è una grandissima ricchezza. La diversità, secondo me, andrebbe coltivata.

Ultima modifica di Fragola : 25-03-2006 alle ore 01.02.14.
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Vecchio 25-03-2006, 21.21.52   #38
Kim
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La convivenza porta l'adattamento, gruppi etnici che non vogliono perdere l'identità devono anche pensare che entrano in un identità diversa dalla loro...e questo non vuole dire perdere nulla, ma sicuramente non chiudersi nella propria, basta rispettare i pochi, ma veramente pochi indicatori sociali della nostra patria! e tutto scorre liscio....sai io non credo che si possa perdere l'identità etnica non è possibile perché la portiamo nei caratteri ereditari, li portiamo nel DNA e quindi non perdiamo nulla....vanno in disuso forse, certi modi di fare...come i nostri dialetti...altra perdita enorme, ma che vogliamo farci...

Ognuno porta la sua diversità, questo lo trovo meraviglioso! mi piacerebbe conoscere persone che mi avvicinassero ad usanze diverse dalle mie...non ho questa fortuna al momento...però l'unica mia paura è che quello che alla fine di tutto divide, non è il non riconoscersi uomini quindi uguali, diversi, compatibili ed assimilabili...quello che trovo sia non valicabile rimane il culto religioso...io posso fare a meno del mio! ma chi mi trovo di fronte per cercare di capirmi potrà sottrarsi un attimo al suo????



Ultima modifica di Kim : 25-03-2006 alle ore 21.24.54.
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Vecchio 26-03-2006, 22.41.04   #39
bomber
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Volenti o ....

Volenti o ... ce da mettere in conto la presenza di un sempre numero di immigrati stranieri nel nostro paese per cui o si ci si abbiuta o altrimenti si rischia di stare sempre più male nelle proprie case chiusi e repressi ....
bomber is offline  
Vecchio 26-03-2006, 23.16.25   #40
Fragola
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Messaggio originale inviato da Kim
....sai io non credo che si possa perdere l'identità etnica non è possibile perché la portiamo nei caratteri ereditari, li portiamo nel DNA e quindi non perdiamo nulla....vanno in disuso forse, certi modi di fare...come i nostri dialetti...altra perdita enorme, ma che vogliamo farci...

Già, non si perdono le differenza genetiche. La carnagione, il taglio degli occhi, la statura... Ma si perdono drammaticamente le culture. A volte mi viene da pensare che il razzismo abbia una grossa componente di invidia! Noi la nostra cultura l'abbiamo distrutta. Non è rimasto praticamente nulla delle nostre tradizioni. Della nostra musica popolare, delle danza, dei dialetti, dei costumi e della saggezza antica. C'è chi cerca di recuperarle, ma è un lavoro di archeo-antropologia. La rianimazione è impossibile. E allora invidiamo e temiamo che ha ancora tradizioni vive. Nel bene e nel male.
Fragola is offline  

 

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