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09-01-2006, 22.52.28 | #26 | |
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Re: concordando
Citazione:
Ok, anche io delirio di onnipotenza! Bene bene, direi che chi ha aperto questo thread dimostra di avere gravi turbe mentali! (guarda che scherzo!), ed io, grandissima psicologa (e anche qui scherzo) somministro la cura. (ma qui non scherzo più) e cioè la l'attenta lettura di "Afrodita" di Isabelle Allende. E del libro "La felicità di far l'amore in cucina e viceversa" di Irene Frain. (Perché un incontro amoroso è generalmente associato a un’ouverture culinaria? Perché il termometro della salute di una coppia si misura dalla qualità del tempo trascorso insieme attorno alla tavola? Perché, sostiene Irène Frain, vi è un nesso profondo tra cibo, desiderio e linguaggio e l’unica stanza della casa dove essi s’incontrano è la cucina. Attorno al focolare e al cibo, la coppia scopre il piacere di parlarsi, prendersi cura dell’altro, amarsi, nutrirsi. In questa stanza così antica e viva che è la cucina, tutti i legami affettivi si intessono, le parole vere vengono pronunciate, le attrazioni si incarnano, la quotidianità si fa poesia. Un libro contro la perversione culinaria del cibo-spazzatura, a cui corrisponde una sessualità-spazzatura, senza erotismo né magia: un invito garbato e ironico a riprendersi il gusto e il tempo di mangiar bene, comunicare, sedurre. "La cucina è il sesso della casa. Alcuni direbbero piuttosto: la sua anima. E se l’anima avesse eletto il suo domicilio nel sesso? Sarei quasi portata a pensano. Dopo tutto i teologi sono sempre stati molto vaghi sulla localizzazione di questa ipotetica parcella del fuoco divino. Dunque, anima o no, affermo: cucina, sesso della casa." Irène Frain è nata a Lorient, in Bretagna, nel 1950. Ha insegnato Letteratura latina alla Sorbona e pubblicato romanzi di successo, libri di divulgazione storica e saggi di carattere antropologico.) |
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10-01-2006, 02.53.46 | #30 |
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Mumble mumble...
Il dilemma è interessante.
Dunque, il pianeta sta per esplodere ed occorre teletraspostarsi su uno degli antiteci mondi possibili, dove è permesso o fare sesso oppure cibarsi con gusto, ma, in ogni caso sopravvivere. In nessun caso, entrambe le cose. Il problema, suppongo, sta tutto nel prevedere le scelte degli altri... Non sarebbe simpatico finire sul pianeta del sesso e ritrovarsi, tipo, su una di quelle crocere per singles in cui ci sono settecento maschietti per ogni femminuccia. Ma neppure finire sul pianeta dei golosi, esservi circondati da una moltitudine di bulimiche e non trovare un solo amico con cui chiacchierare di donne...! Però..., in fine se su quel pianeta non si ingrassa, vuol dire che non si può neppure fare indigestione. Dunque, se vi si beve birra, pur inebbriandosi, non vi può essere il mal di testa, l'ottenebramento, il senso di schifo e nausea del giorno dopo, l'incredulità per le corbellerie dette e pensate, le orecchie che ronzano come se vi frinissero delle cicale. Non vi sarebbero etilometri, nè sottrazione di punti dalla patente, o meglio, vi sarebbero, ma il giorno dopo non diverrebbero che sogni. Sarebbe dunque possibile, su quel pianeta, esercitare dell'ottima filosofia. Vada per il secondo! |