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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
08-01-2006, 03.39.06 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Sono d'accordo con Elia sul rapporto meraviglioso che si può creare anche con bambini che sembrano non rispondere come gli altri.
L'autismo pone l'accento proprio sulla mancata risposta di ritorno, come se la persona vivesse in un mondo a parte. Quindi l'aspetto sul quale più bisogna lavorare è quello relazionale. Spesso un bambino autistico sviluppa capacità particolari in alcuni ambiti, in genere necessita di ordine e ripetitività. L'errore nel quale può incorrere il genitore di un bambino autistico è quello di amplificare questo mondo a parte, di stabilire una relazione unica e, come spesso accade anche nei confronti dei bambini piccoli, di rispondere ai segnali senza insegnare delle modalità più universali. Mi spiego: la madre che porge quando un bambino che potrebbe benissimo parlare, indica un oggetto, non aiuta lo sviluppo della verbalità. In questa ottica dovrebbero essere attuati una serie di insegnamenti graduali che possano portare il bambino autistico a relazionarsi sempre di più con l'ambiente. |
08-01-2006, 09.01.09 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
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Re: un figlio disabile
Citazione:
Ultima modifica di uranio : 08-01-2006 alle ore 09.02.24. |
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08-01-2006, 09.13.24 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
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Odissea, ci vuole tempo con questi bambini non bisoga perdere la speranza nel miglioramento, pensa che anche i bimbi normali possono avere problemi di disadattamento o altro. Poi ricorda che questi bimbi sono molto più sensibili degli altri quindi hanno bisogno di molto calore solo con l'amore che gli facciamo sentire loro migliorano il proprio stato.
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08-01-2006, 13.41.23 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-12-2005
Messaggi: 320
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Non bisogna farsi prendere dallo sconforto , sò che è difficile conosco l'autismo io ho dei tratti , ho iniziato a parlare a 8 anni e ho ancora delle difficoltà a formulare ma ho fatto passi di gigante , non disperate l'ottimismo aiuta non solo voi ma anche il bimbo anche se lui è assente perchè è nel suo mondo , sente .
Ci sono molti libri che hanno scritto autistici , prova a cercarli ti aiuteranno ad essere più serena , ho letto in un forum per genitori che hanno bimbi autistici che una mamma ha scritto , chiedo alla redazione di non mandarmi più news e cancellare l'iscrizione perchè mia figlia ha iniziato a parlare formula bene un discorso i medici hanno detto che è guarita , non voglio lasciare prove per la sua futura serenità buona domenica a tutti |
08-01-2006, 13.55.51 | #16 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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già
ed è cosi che imparano i genitori a star vicini ai propri figli, strada facendo imparano a comunicare ed è vero che comunicano più con la madre che con il padre, chissà perchè eh?
Purtroppo Ilaria (così si chiama), non sò esattamente cosa gli sia successo, oltre ai tratti autistici ha avuto, nel corso degli anni, delle accentuate malformazioni ossee e non ha mai imparato a parlare, urla, fa versi di ogni genere, che nessuno di noi comprende e sai cosa veramente mi spaventa? (perchè hai ragione, Elijah, personalmente ritengo siano delle disgrazie) la non possibilità di comunicare, quindi eclisso. Non mi danno fastidio le persone diversamente abili, ne conosco e non mi faccio nessun problema nè ad uscirvi nè a parlargli, ma è diverso con chi oltre ad un danno fisico, abbia anche un danno cerebrale, non comunico perchè non ne ho le capacità, nè la preparazione. In questi anni ho potuto, ogni tanto perchè abitiamo anche in regioni diverse, solo ascoltarla nei suoi lunghi pianti al telefono e nell'impotenza di poter fare qualcosa di concreto per lei e sua figlia. Nei suoi pellegrinaggi l'ho spesso ospitata a casa nostra, ma ormai non c'è più nemmeno la parola speranza nei suoi discorsi. Tutto ciò è molto triste, io non ci riesco proprio a vedere il lato bello in Ilaria, proprio non ci riesco. |
08-01-2006, 16.29.08 | #17 | |||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Re: già
Citazione:
Cara tammy, devi comprendere che la comunicazione è un qualcosa che va molto al di là delle semplici parole... Le persone acute, non necessitano di dialogo, per capire se c'è qualcosa che non va nella persona che gli sta di fronte... Lo percepiscono osservando... ma non tutti sono in grado di fare certe cose... figurati, ci sono uomini che non si accorgono nemmeno che la propria donna ha cambiato capigliatura, quando essi tornano a casa... Citazione:
Ma chi è che ne ha? Pensi che quelli che comunicano, lo fanno perché pensano di essere più bravi di te o chissàchi? Dubito, la realtà è che si buttano nella mischia, e tentano ciò che per molti è impossibile... e non si scoraggiano se sanno che alla fin fine falliranno... cercano di fare sempre lo stesso tutto con gioia e perseveranza, senza mollare un colpo... Citazione:
Sarà che non lo vuoi trovare... lo vuoi trovare? Dimmi, cosa vorresti trovare in Ilaria? Personalmente, cambiando un po' discorso, io sono rimasto sorpreso di notare come in questa vita, in questa realtà, nel mondo in cui ci ritroviamo, ci sono persone che vivono in degli stati catastrofici, eppure continuano ad essere dei portatori di luce e speranza... mentre ci sono persone che hanno tutto, eppure finiscono che si suicidano (ogni 40 secondi una persona tenta il suicidio... dati impressionanti). Credo che sia importante rendersi conto, che la felicità è un qualcosa al di fuori dello stato materiale, fisico, mentale in cui ci ritroviamo, ma è dovuto a qualcosa d'altro, a qualcosa che è assai difficile da spiegare, ma che puoi capire vedendo il volto di un qualsiasi bambino che scopre le meraviglie di questa vita... Ma noi, siamo in grado di fargliele scoprire, oppure ci diamo per sconfitti a priori, senza nemmeno tentare? Facendo apparire tutto buio, ligubre, freddo, triste...? Alla fine dipende solo da noi... da come vogliamo comportarci e da come vogliamo agire... Siamo disposti a dare un po' di speranza a questi bambini, un motivo per cui vivere, un motivo per dire "la vita è bella!", o ci diamo per sconfitti senza nemmeno provare a fare qualcosa...? Elia |
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08-01-2006, 18.43.31 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
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Ciao! purtroppo vado di corsa. Sarebbe interessante leggere il libro: Temple Grandin, "Pensare in immagini" Erikson ( non ricordo l'anno).L'autismo spiegato da una ragazza autistica. Ti può permettere di comprendere il suo mondo, di capire da cosa è composto.Non so se possa consolarti ma ormai dappertutto ci sono persone in grado di intervenire con molta competenza e professionalità ( psicologi, facilitatori insegnanti di sostegno...) Spero riuscirai a trovare le persone giuste.
Ti abbraccio |
08-01-2006, 21.12.31 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Re: un figlio disabile
[quote]Messaggio originale inviato da odissea
ciao odissea, ti racconto una cosa. Circa due anni fa frequentando una mia amica con tre piccoli, parlavamo del più piccolo senza capire perché partecipasse poco alla vita familiare,viveva relazioni tutte sue, silenziose e isteriche con fasi di mutismo ed eccessi di rabbia poco finalizzata..non capivamo. Poi la sentenza di chi di competenza:autismo. Io sono sempre stata molto legata a quel piccolo(aveva quattro anni) e mi rattristai molto del fatto che forse non sapeva nemmeno che io esistevo e lo amavo. Ma alcuni mesi fa li ho rivisti..loro vivono a genova e sono scesi per lavoro..il piccolo non mi ha guardata ma poi ad un tratto mentre giocava si é alzato e mi ha abbracciata fortissimo mugolando di gioia,stupendo la madre stessa. Ed io ho capito:lui mi conosceva benissimo!Così bene che si ricordava di me a distanza di tanto tempo. così ti dico:non essere triste perché noi non sappiamo nulla del comportamento e della sensibilità di queste creature, ma loro ci sentono ed hanno una sensibilità che va scoperta piano piano, che ci mette alla prova continuamente sulla nostra capacità di dare senza aspettarci nulla, nemmeno la gratificazione di un ricordo. Impara a creare il tuo ponte con lui, anche se non ti darà mai niente..secondo ciò che di solito ci aspettiamo di ricevere. Goditi la sua diversità così riposante, il suo non chiederti niente in un mondo dove anche l'amore é merce di scambio, il suo silenzio puro e assoluto in un mondo dove il silenzio é condanna. e poi perdonami per queste parole.. feng qi |
08-01-2006, 23.02.21 | #20 | |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Citazione:
"Avrei" preferito trovare quella serenità di cui parli, ma così non è stato. La madre non ha più una famiglia, non ha un marito, ha solo una figlia, e dire "disabile" sarebbe una fortuna, che vita ha avuto fino ad ora? Scandalizzatevi pure, ma il Signore dovrebbre prenderli nella Sua Gloria alla nascita o anche prima e, Elijah, non è nemmeno paragonabile alla foto del bimbo che sta morendo di fame. Chiedo scusa ad odissea, le ho rubato il post, non sto parlando di autismo e nemmeno io saprei aiutarti, però parlarne credo faccia bene, è la prima volta che racconto questo di me e mi rendo conto di averne sempre avuto un certo timore, non dei disabili nella loro generalità, ma proprio nella non comunicabilità con alcuni di essi. Io non la faccio difficile, ma non mi pare nemmeno così facile, Elijah, se mi trovo di fronte un cerebroleso parlo con la madre o chi l'accompagna, non certo con lui/lei, ed anche quando mi rivolgo a "loro" mi sento in imbarazzo perchè mi "sembra di capire" che "tanto non capiscono quel che dici" e ciò è frustrante, almeno per me, e quindi che parlo a fare? |
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