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06-01-2006, 11.01.29 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
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Cara April, un figlio non si può dimenticare. tu stessa ne parli a distanza di 12 anni, in realtà quel figlio per te non è mai morto, è presente come un tiepido alito di vento. Io non ho figli, però ho raccolto nella mia vita diverse sofferte testimonianze come la tua. In questo momento ho un'amica che ha perso un figlio, stroncato da un tumore. Ho assistito al suo calvario per tutta la durata della malattia e anche dopo. Quando sono andata a trovarla lei, con gli occhi ancora pieni di lacrime per la recente scomparsa mi ha detto: " Mi hanno detto che col tempo diventa un dolce dolore". Credo che sia vero.
Ti abbraccio |
06-01-2006, 16.23.14 | #15 | |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
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Citazione:
Non avevo aperto questo 3d fino ad ora. Lo guardavo nella pagina iniziale degli argomenti...sentivo arrivare l'angoscia e scivolavo via verso luoghi più facili in tutti i sensi. Me ne scuso, April. Io ho un figlio e come sai, penso a cosa potrebbe succedermi se lo perdessi. Non voglio però addentrarmi in questo. Leggendo il tuo post e conoscendo tante altre testimonianze di donne come te che hanno perso un figlio, penso che reazioni come il suicidio o morire dentro e diventare ombra di noi stesse, sono reazioni plausibili, comprensibili, giustificate forse da un erroneo investimento di noi sui figli, ma comunque rare. Le donne che perdono un figlio ad esempio non diventano quasi mai acidi contenitori di rancore verso il destino. Mi sono sempre chiesta come sia possibile. Non ho una risposta "ufficiale", ma sono giunta alla conclusione che noi donne possediamo, chi più chi meno, una forza verso la vita che ci rende una dignità che ci salva. Il dolore di sapere che chi amavamo come mai nessun'altro, non crescerà, non vedrà più nulla, non giocherà più, non riderà, non piangerà, non amerà, non vedrà più il sole e le stelle, non vedrà mai più il mare. Questo è un dolore che forse si riesce ad elaborare ed a rendere meno lancinate nel tempo, sapendo che lui non c'è più e che non soffre per questo. L'altro dolore, quello legato a noi, alla struggente nostalgia, alle nostre aspettative, al legame spezzato, a quella parte di noi che avevamo destinato a lui...si elabora e si trasforma nel tempo se siamo persone equilibrate come te e se non avevamo appoggiato pesantemente ed ingiustamente su nostro figlio tutte noi stesse. Ti auguro tutto il bene possibile e ti abbraccio forte. |
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