ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
30-12-2005, 21.38.25 | #4 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
dovrebbe essere la teoria, sottoinsieme fondamentale della più ampia teoria psicoanalitica, che spiega le modalità con cui l'organismo si relaziona con gli oggetti del mondo, animati, umani, o inanimati. E' una teoria della relazione, della relazione oggettuale. gli "oggetti" dovrebbero essere gli "oggetti del desiderio", cioè entità capaci di appagare un desiderio o un bisogno. Il bisogno è il motore dell'azione. lo stato di bisogno crea uno squilibrio nell'organismo, e fa scattare la necessità di riportare l'organismo allo stato di quiete, per fare la qual cosa è necessario che l'organismo agisca, e agisca in direzione di un oggetto capace di appagare il bisogno: come il formaggio. (quando ho fame, mi squilibrio, barcollante mi metto in moto e mi dirigo al frigorifero, lo apro, prendo il formaggio e lo mangio, tornando a sorridere felice). Vediamo di essere ancora più scientifici e chiari: è come se l'uomo fosse un elefante, la sua proboscide è l'energia psichica o libidica, che si dirige verso l'oggetto capace di appagare il bisogno. Fin qui dovremmo esserci. Il problema sorge quando gli "oggetti" sono persone, e le cose diventano un pò diverse. L'identità di un individuo dovrebbe formarsi a partire da relazioni oggettuali con persone significative (la madre, ad esempio), che vengono interiorizzate nella sua psiche, diventando parte essenziale del paesaggio psichico dell'individuo, elemento strutturante la sua personalità. Questi oggetti (o forse potremmo dire anche rappresentazioni mentali, ma non ne sono certo) interiorizzati nella psiche, possono essere buoni, ma anche cattivi, con conseguenze anche patologiche. Ad esempio un oggetto cattivo potrebbe farmi male, e allora potrei tentare di rigettarlo fuoi da me, o adirittura "metterlo dentro la psiche di un altra persona" (come nell'identificazione proiettiva... spero di non dire troppe cavolate, comunque è Melanie Klein che dovrebbe aver pensato a ste robe) Inoltre possono esserci costellazioni di oggetti organizzate, oppure disorganizzate, caotiche, contraddittorie oppure coerenti. E lo stesso "sè" del soggetto dovrebbe essere oggetto a se stesso. fate conto di aver letto invenzioni, perchè non so se ho scritto qualcosa di giusto oppure no. |
|
31-12-2005, 12.06.03 | #5 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
|
Sembra interessante. Già in passato avevo aperto discussioni in cui parlavo di metaforici pasti totemici, e non solo di formaggi. Oppure di schegge, dove intendevo un assimilare oggeti precedentemente frantumati.
Per quanto riguarda il Sè, la stessa personalità l'avevo vista come un oggetto, un contenitore, una sorta matriosca.. Per non parlare della mia fissa per oggetti simbolici come quelli degli arcani.. Poi penso che gli oggetti vadano inviati nelle varie parti del corpo, non solo alla psiche...la terra e l'acqua in basso, il fuoco allo stomaco, l'aria ai polmoni, il cielo e l'universo alla mente.. Ultima modifica di sisrahtac : 31-12-2005 alle ore 12.25.29. |
31-12-2005, 12.32.05 | #6 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
|
Per non parlare dell'eliminazione degli elementi nocivi..
Ma tutto ciò che entra od esce dal corpo, anche solo metaforicamente, è ancora tabù..almeno, per me un po' lo è.. (certo che a rileggermi mi faccio un po' tristezza..solo poco fa confondevo Muladhara con Manipura, non sapevo che pentacoli e pentagrammi sono praticamente sinonimi..e vabbè..sbagliando s'impara..o forse è la mia solita paura delle scorie che lascio lungo la mia strada..stile lumaca..oddio..) Ultima modifica di sisrahtac : 31-12-2005 alle ore 12.36.49. |
31-12-2005, 13.53.19 | #7 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
|
Secondo me potresti trovare questo concetto in "al di là del principio di piacere"di Freud chiaramente,dove viene spiegata la costanza dell'oggetto e tutti i concetti che concernono l'oggetto del piacere,e il concetto del principio di piacere.
Non è che sia però proprio il genere di lettura leggera che cerchi tu...ma secondo me lì ci trovi tutto. fammi sapere se c'entrava! |
31-12-2005, 19.00.32 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
|
Re: chi mi spiega la teoria della relazione oggettuale?
Citazione:
Gli "oggetti" in questione sono la mamma ed altre persone con cui il bambino sta in contatto durante l'infanzia, e la cosa fondamentale della teoria è che ogni sviluppo psicologico può aver luogo solo in relazione con un altra persona, con un "oggetto", e questi "oggetti", cioè la rappresentazione psichica di essi, vengono "interiorizzate" e diventano parte della struttura psichica dell'individuo e determinano più o meno il modo in cui l'individuo sperimenta la relazione con altre individui come adulto. Inserisco citazioni da due siti web: 1. Il concetto di relazioni oggettuali, nato con la scuola inglese della psicoanalisi e in seguito fatto proprio da importanti autori americani, significa in sintesi, che tutto ciò che l'analista riesce a conoscere di un paziente dal punto di vista psicologico - sintomi, personalità, capacità, conflitti - dipende da quanto riesce a comprendere della sua esperienza di relazione, passata e presente. Si tratta di un "Sé" che entra in relazione con un 'oggetto'. 2. I punti fondamentali della teoria di M. Klein La possibilità di indagare direttamente le dinamiche inconsce dei bambini permise alla Klein di pervenire ad alcune importanti ipotesi, che andarono ad integrare la teoria freudiana. In primo luogo, la Klein evidenziò la presenza di impulsi aggressivi e tendenze distruttive nella vita inconscia dei bambini, e attribuì a tali dinamiche un ruolo centrale nella determinazione dei conflitti e sofferenza psichica. Ne derivò una rappresentazione della vita interiore del bambino come caratterizzata già nelle prime fasi di vita da intensi conflitti, da modi altamente idiosincratici di rielaborazione dell’esperienza. Il “mondo interno”, - l’inconscio - del bambino dal primo anno di vita sarebbe popolato da rappresentazioni interiorizzare delle figure parentali (i cosiddetti oggetti interni) vissute come buone e amorevoli o cattive, persecutorie, distruttive. La vita affettiva è la risultante delle vicissitudini di questo mondo interno, di come, entro la mente del bambino già dalle prime settimane di vita esse si combinano, si relazionano, si attaccano reciprocamente. Con Servadio (1966, pp.11ss), possiamo sintetizzare nei seguenti punti le peculiarità del pensiero kleiniano: * il bambino nasce con una dotazione istintuale innata, di tipo duale: una pulsione sessuale ed una pulsione aggressiva e distruttiva (questa idea riprende una ipotesi avanzata da Freud in un momento avanzato della sua opera, quando il padre della psicoanalisi modifica la sua idea di una pulsione di autoconservazione – cfr. la lezione 5 – e avanza l’idea di due diversi istinti patrimonio filogenetico dell’umanità: istinto di vita e istinto di morte) * il bambino già nelle prime fasi di vita presenta gli elementi essenziali di un Io attivo; in altri termini, è capace di una attività psichica intenzionale, di elaborare e sperimentare rappresentazioni ed affetti * come conseguenza diretta del punto precedente, il bambino è in grado già nelle prime settimane di vita di percepire e sperimentare la presenza delle persone che lo circondano; in altri termini di rappresentarsi ed interiorizzare gli “oggetti”, dunque, di stabilire “relazioni oggettuali”; * infine, molto precocemente la mente del bambino si ritrova ad essere attraversata ed animata da conflitti angoscianti tra oggetti interiorizzati tra loro antagonisti (ad es. la madre cattiva contro la madre buona). Questi oggetti interiorizzati sono i costituenti del Super-Io, che la Klein ritiene si formi molto prima – nei primi mesi di vita - di quanto ipotizzato da Freud (che ne data insorgenza intorno ai quatttro-cinque anni). Buon Anno Ciao Ultima modifica di Rolando : 31-12-2005 alle ore 19.04.46. |
|
02-01-2006, 12.25.25 | #9 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
|
Re: chi mi spiega la teoria della relazione oggettuale?
Citazione:
Ogni modello psicoanalitico ha una sua teoria della relazione oggettuale. Non conosco nessun testo che percorra solo la storia di questo concetto nell'evolversi della storia della psicoanalisi. Però puoi provare a spulciare il catalogo di questo sito http://www.zephyro.it/home.asp |
|