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03-01-2006, 09.12.22 | #14 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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ovviamente, io intendo la diversità a 360 gradi, considerando tutte le componenti sociali. Ho portato il mio esempio perché è quello che mi viene più facile. Potrei citare anche il fatto di essere nato in Brianza da genitori veneti. Anche questo pò essere un fattore discriminante. La famiglia, il clan, il gruppo, insommna tutto ciò in cui ci identifichiamo può escludere qualcuno. La domanda è: perché? Come nasce e si sviluppa questo meccanismo che esclude chi non consideriamo simile a noi? E' solo bisogno di identificarsi col gruppo? O cos'altro?
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03-01-2006, 16.39.17 | #15 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Citazione:
quello di identificarsi col gruppo dominante non è un bisogno da poco: è un istinto atavico che mira alla sopravvivenza, è uno dei più forti e radicati nell'uomo....per cui è uno dei più difficili controllare. Credo che l'ansia che istintivamente tutti (e non ditemi che c'è qualcuno di voi che è esente) proviamo nel confrontarci col diverso, fa parte di un patrimonio genetico presico: ciò che non conosciamo ci spaventa, l'istinto di conservazione ci dice di proteggerci da chi, o da cosa è sconosciuto. Il pregiudizio, come è noto a qualche filosofo, è qualcosa di cui non possiamo fare a meno: prima di conoscere qualcosa o qualcuno ci facciamo sempre un'idea, idea che è necessaria come punto di partenza per instaurare una vera conoscenza poi (si lo so, non mi esprimo come una filosofa, ma il senso spero sia chiaro). A parer mio ci sono le persone forti che si mettono in gioco, vogliono conoscere, desiderano incontrare "l'altro da sè" ; ci sono poi quelli che si trincerano dietro le loro barriere fatte di tante parole fuori, e altrettanta paura dentro, che in gioco non si metteranno mai. Si perderanno un sacco di belle cose e faranno del male a molti....e quel che fa rabbia è che forse vivranno più a lungo e più prosperi dei primi ma.....pazienza! Ultima modifica di odissea : 03-01-2006 alle ore 16.40.40. |
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03-01-2006, 17.26.10 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Citazione:
sono felice per te Essere, e queste tue sensazioni fanno bene a me pure. |
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03-01-2006, 17.38.05 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Siamo noi a decidere chi e' diverso, ed i motivi possono essere tanti : la paura di sentirsi diversi noi pure ed il desiderio di erigere barriere difensive, ma anche un bisogno di sfogare aggressivita' contro il diverso, spesso considerato vittima legittima.
Ho sperimentata la diversita' in tanti modi : come bambina ebrea nei tempi del fascismo, come malata contagiosa, ed ora pure come anziana. Le reazioni si sono espresse in modo diverso nelle diverse situazioni, ma di comune hanno avuta una repulsione spesso aggressiva. |
03-01-2006, 17.50.34 | #18 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
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[quote]Messaggio originale inviato da hava
[Bma anche un bisogno di sfogare aggressivita' contro il diverso, spesso considerato vittima legittima. me lo chiedevo anche io. Prima ci riflettevo sopra ma ho preferito non toccare l'argomento ritenedo che questo aspetto sia da attribuire ad una minoranza di persone violente e crudeli. ma sarà poi così, o l'aggressività che viene messa talvolta negli atti discriminatori appartiene invece a gran parte di noi? il diverso come vittima legittima. Quante volte la storia ci ha dimostrato che questo "meccanismo" mentale e/o sociale può divampare come un incendio rabbioso? Perchè succede questo? Forse il bisogno di riconoscersi appartenenti ad un gruppo sociale omogeneo fa nascere la necessità di attribuire a qualcuno l'etichetta di diverso: diverso DA. Come se la diversità rendesse più reale e compatto il gruppo di appartenenza. |
03-01-2006, 18.02.52 | #19 |
iscrizione annullata
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Una diversita' mi mette a disagio...non la differenza di status sociale, non la differenza di cultura, perche' mi piace discutere con chiunque, ma mi sento diversa o sento diverso l'altro quando il dialogo e' inesistente, la superficialita', il non saper affrontare una qualsiasi argomentazione, l'ignoranza pura...intesa come disinteresse verso la comunicazione
Vaniglia Ultima modifica di Vaniglia : 03-01-2006 alle ore 18.04.43. |
03-01-2006, 18.39.46 | #20 | |
iscrizione annullata
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Messaggi: 386
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[quote]Messaggio originale inviato da odissea
[b] Citazione:
Mi hai fatto venire in mente quella pseudo freddura che circola sotto tante forme, ma sempre uguale, del tipo: "non sono io che sono razzista, è lui che è terrone" Quanto si impara dai detti popolari... |
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